Il panorama accademico italiano sta attraversando una fase di trasformazione, riflettendo cambiamenti nelle preferenze degli studenti e nelle esigenze del mercato del lavoro. I dati più recenti sulle immatricolazioni per l’anno accademico 2024/25, forniti dal Ministero dell’Università e della Ricerca, mostrano un aumento complessivo delle iscrizioni del 4% rispetto a due anni fa. Tuttavia, dietro la crescita generale si nasconde una realtà variegata, con alcune facoltà che vedono un vero e proprio boom di iscritti e altre in evidente difficoltà.
Università, crescita per Economia e Medicina
Tra i corsi di laurea più popolari all’Università, le discipline economiche continuano a primeggiare. Con 44.251 matricole nel 2024/25, il settore mantiene la sua posizione di leadership all’Università, consolidata da numeri stabili negli ultimi anni. La vera novità, però, è rappresentata dall’area medico-sanitaria e farmaceutica, che registra un’impennata di iscrizioni: 40.309 nuovi studenti, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente e addirittura del 28% rispetto a due anni fa. Questo trend evidenzia l’interesse crescente per professioni legate alla salute, probabilmente influenzato anche dalla pandemia e dalla consapevolezza dell’importanza di questi ambiti.
Boom delle discipline STEM all’Università
Le discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) continuano a consolidarsi come pilastro fondamentale del sistema universitario. In particolare, i corsi di Ingegneria Industriale e dell’Informazione si attestano al terzo posto generale con 38.934 matricole, seguiti dalle Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali con 33.155 iscritti. Se si includono anche Architettura, Ingegneria Civile, Informatica e Tecnologie ICT, il totale degli studenti iscritti a corsi STEM supera quota 90mila, confermando queste discipline come una scelta strategica per il futuro lavorativo. Questo risultato non sorprende: i settori tecnologici e scientifici offrono prospettive di carriera solide e in crescita, rispondendo alle richieste di un mercato del lavoro sempre più orientato all’innovazione e alla digitalizzazione.
Psicologia, Scienza motorie ed Educazione: piccoli ma promettenti
Tra i corsi con una dimensione più contenuta, alcuni settori mostrano comunque una dinamica positiva. Psicologia, ad esempio, ha visto un aumento del 10% rispetto all’anno precedente, con oltre 11mila matricole. Anche Scienze Motorie e Sportive, pur segnando un leggero calo rispetto al picco del 2023/24, mantiene un buon livello con oltre 9mila iscritti. Un altro settore in espansione è quello dell’Educazione e Formazione, che ha registrato una crescita del 18% rispetto a due anni fa, raggiungendo 16.429 nuovi iscritti nel 2024/25. Questi numeri indicano un rinnovato interesse per ambiti legati al benessere psicofisico e all’educazione, riflettendo cambiamenti sociali e culturali in corso.
Facoltà di Lingue in difficoltà
Se alcune discipline prosperano, altre mostrano segni di declino. È il caso delle materie linguistiche, che attraggono appena 14mila matricole nel 2024/25, un calo significativo rispetto ai 15mila iscritti di due anni fa. Anche ambiti storicamente popolari come Giurisprudenza, le Scienze Politiche e Sociali e le Lettere mostrano una certa staticità, mantenendosi su numeri stabili ma senza segnali di crescita. Questa tendenza potrebbe essere legata a una percezione di minori opportunità lavorative in questi settori rispetto a quelli scientifici e tecnologici.