Un caso di omicidio in Georgia, profondo sud degli Stati Uniti d’America, è stato risolto dopo cinquant’anni grazie alle prove del Dna. La notizia è stata diffusa dai media americani che citano l’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Cobb, Flynn Broady.
Una ricerca lunga mezzo secolo
Debbie Lynn Randall, 9 anni, venne rapita il 13 gennaio 1972 mentre stava tornando a casa da una lavanderia a gettoni. Ci vollero 16 giorni prima che la polizia trovasse il corpo senza vita della bambina. Sul cadavere segni di violenza sessuale e strangolamento. Tra le prove raccolte gli inquirenti trovarono un capello e un pezzo di tessuto, ma le indagini non riuscirono a far luce su quell’atroce delitto.
L’analisi avanzata del Dna
Le cose cambiarono con l’avvento della tecnologia forense e l’analisi avanzata del Dna. Nel 2001 un primo test su quei reperti consentì di escludere diversi sospettati.
Ulteriori esami sul tessuto recuperato dalla polizia furono svolti nel 2015. L’analisi più dettagliata della scientifica condusse a un profilo parziale attribuito a un “maschio sconosciuto“. Nel 2019 e nel 2022 nuovi esami e oggi la verità, grazie all’individuazione di un profilo Dna familiare.
Il killer ha finalmente un nome
A uccidere la bambina fu William Rose, un 24enne che si tolse la vita nel 1974. Una volta riesumato il suo corpo, il test del Dna ha fatto il resto: l’esame ha trovato una corrispondenza del 100% con il pezzo di stoffa trovato con i resti della piccola Debbie.
Caso chiuso, le parole del fratello di Debbie
I genitori di Debbie sono morti senza aver conosciuto il nome dell’assassino della figlia. La madre, Juanita, si è spenta nel 2018 a causa di una leucemia; il padre, John, è mancato a gennaio dell’anno scorso. È stato il fratello della vittima, Melvin, a presenziare alla conferenza stampa di chiusura del caso: “Vorrei che mia madre fosse qui – ha detto -, ma so che ora è in paradiso. Finalmente è finita, vogliamo solo dire che ringraziamo tutti voi per quello che avete fatto per far sì che questo giorno si realizzasse”.
Sul caso si è espresso Ron Alter, investigatore di cold case presso l’ufficio del procuratore distrettuale. Alter ritiene che l’assassino non conoscesse Debbie: “Aveva dei familiari che vivevano nel quartiere dei Randall, quindi probabilmente l’ha vista da sola e l’ha rapita”.