Un rapporto del National Audit Office (NAO) – organismo britannico di controllo della spesa pubblica – ha sollevato forti preoccupazioni riguardo alla crescente «epidemia di violenza contro le donne e le ragazze» nel Regno Unito.
Gli ultimi femminicidi che hanno sconvolto il Regno Unito
Il governo di Keir Starmer aveva promesso un impegno maggiore per arginare femminicidi e violenza sulle donne, in particolare dopo gli efferati omicidi di Sabina Nessa, insegnante 28enne uccisa in un parco di Londra lo scorso 17 settembre e di Sarah Everard, la 33enne che fu rapita, violentata e assassinata da un agente di Scotland Yard lo scorso marzo.
Violenza nel Regno Unito: vittima 1 donna su 12
Secondo l’analisi riportata dal Guardian, i progressi registrati dai governi britannici sono stati scarsi: la violenza misogina continua a essere un «problema significativo e crescente» per una donna su 12 in Inghilterra e Galles, con danni fisici, mentali, sociali e finanziari che colpiscono le donne che sopravvivono alle violenze, ma vedono le loro vite devastate.
Violenza sulle donne: governo britannico inefficace
Il governo, secondo quanto ha rilevato il National Audit Office, non ha coordinato efficacemente gli sforzi tra i vari dipartimenti, e le strategie in atto non sono riuscite a generare cambiamenti duraturi. Citato dal Guardian, Geoffrey Clifton-Brown – presidente del comitato per i conti pubblici della Camera dei Comuni – ha dichiarato che «l’approccio sconnesso del governo» non ha migliorato la situazione. Il rapporto mette in luce le lacune nella gestione dei fondi e nelle politiche pubbliche, facendo pressioni sul governo di Keir Starmer affinché agisca con maggiore urgenza e coerenza.
La crescente violenza contro le donne e le ragazze
Il rapporto del National Audit Office ha evidenziato che la violenza contro le donne e le ragazze (“Violence Against Women and Girls” – VAWG) è in continua crescita. Nel 2022-23, ha rappresentato il 20% di tutti i crimini registrati dalla polizia. Nel 2023-24 le aggressioni sessuali sono aumentate dal 3,4% al 4,3%, mentre gli abusi domestici sono diminuiti dal 9,2% al 7,4%, ma il numero totale delle vittime rimane molto alto. Nello stesso periodo, riporta il quotidiano britannico, le denunce di stupro e aggressione sessuale sono passate da 34.000 a 123.000.
«La mancanza di attenzione alla prevenzione è deplorevole»
Secondo il rapporto, la strategia del governo per affrontare la VAWG non ha prodotto i risultati attesi. Il rapporto del NAO ha rilevato che la maggior parte delle attività di prevenzione introdotte negli ultimi anni si è concentrata sulla riduzione della recidiva piuttosto che sulla prevenzione dei reati iniziali. Inoltre, non esiste una definizione coerente di VAWG tra i diversi dipartimenti, il che complica il monitoraggio dei progressi. Andrea Simon, direttrice della coalizione End Violence Against Women, ha criticato la mancanza di un focus adeguato sulla prevenzione primaria, sostenendo che «la mancanza di attenzione alla prevenzione è deplorevole, soprattutto perché sappiamo che la VAWG è notevolmente sottostimata».
La necessità di un cambiamento culturale
Nonostante le dichiarazioni di impegno da parte dell’ex ministro conservatore Priti Patel, il rapporto evidenzia che il Ministero ha trovato difficoltà a ottenere l’adesione degli altri dipartimenti governativi. Il governo di Starmer ha ora promesso di dimezzare la VAWG entro il 2030, ma gli attivisti sono scettici riguardo alla realizzabilità di questo obiettivo senza un cambiamento radicale nell’approccio intergovernativo e culturale. Isabelle Younane di Women’s Aid ha sottolineato la necessità di «un cambiamento negli atteggiamenti culturali» per combattere la violenza misogina a lungo termine.