Arriva una nuova minaccia per i nostri computer o smartphone e per la nostra privacy: i “Worm Ai”. Di che cosa si tratta? Virus informatici dotati di intelligenza artificiale. Un gruppo di ricercatori ne ha creato uno che può fare gravi danni senza bisogno di un clic.

Il “worm” di intelligenza artificiale riesce a infiltrarsi in modelli come ChatGPT e Gemini e a rubare dati. Ovviamente, gli studiosi non rilasceranno il loro virus: lo hanno creato di proposito con lo scopo di cercare di capire come funzionano gli attacchi informatici di questo tipo e come combatterli.

Che cosa è un worm informatico

Se ti stai chiedendo che cosa sia un worm informatico, si tratta di un malware che riesce a replicarsi e diffondersi compromettendo altri device, che siano computer o tablet, o smartphone. A differenza di altri virus, questi non hanno bisogno che l’utente ci clicchi sopra o apra l’e-mail infetta per attivarsi. Lo fanno automaticamente nel momento in cui si riceve l’e-mail con dentro il virus.

Come è stato creato il “worm AI”

I ricercatori hanno chiamato il loro virus basato sull’intelligenza artificiale Morris II, dal nome del primo worm informatico mai sviluppato nel 1988. Ma come hanno operato gli studiosi?

Per creare il worm “intelligente”, hanno prima ideato un sistema di posta elettronica in grado di rispondere ai messaggi e poi di collegarsi a chatbot come ChatGPT, Gemini e LlaVA. Quindi hanno usato Morris II contro gli assistenti di posta elettronica alimentati da intelligenza artificiale generativa. Il risultato? Il worm è riuscito a rubare dati personali e a lanciare campagne di spamming senza che nessuno ci cliccasse sopra o aprisse le e-mail infette.

Worm AI: un pericolo imminente

Il gruppo di studiosi ha precisato di non avere ancora individuato alcun worm di questo tipo. Ma, secondo loro, è solo questione di tempo prima che qualcuno cominci a metterli in giro.

I ricercatori hanno quindi lanciato un allarme, perché presto potremmo trovarci di fronte a un attacco informatico come non se ne erano mai visti prima.

Infatti, gli assistenti di intelligenza artificiale riescono a entrare nei dispositivi intelligenti – persino nelle automobili – e a inviare e-mail o prenotare appuntamenti per conto di un utente. Un worm di questo tipo potrebbe, dunque, avere accesso a funzioni informatiche importantissime. Inoltre, ruberebbe i dati dei malcapitati, con un danno per la privacy incalcolabile.