La “Gioconda” finisce ancora una volta nel mirino degli eco-attivisti. Due ambientaliste, che indossavano una maglietta con la scritta “Risposta alimentare”, hanno gettato della zuppa sul vetro blindato che protegge il capolavoro di Leonardo da Vinci. Già nel maggio del 2022 il dipinto era stato bersaglio di una torta alla crema, a sostegno della causa ambientalista. ll museo parigino ha attivato un’unità di crisi: la stanza dove si trova “Gioconda” è stata immediatamente evacuata e si sta procedendo alla pulizia.
Imbrattato il vetro che protegge la Gioconda
Le due militanti hanno oltrepassato la barriera che protegge il quadro più famoso del mondo dopo aver
lanciato il contenuto di buste che avevano con sè – una minestra o una zuppa – contro la protezione trasparente. Una ha gridato “Cosa c’è di più importante?”, l’altra “Il nostro sistema agricolo è malato”. Entrambe, dopo aver gridato ripetutamente le loro frasi, hanno alzato la mano destra, mentre gli addetti del Louvre chiedevano ai presenti di evacuare. Contemporaneamente sono stati portati dei pannelli neri che – pochi secondi dopo l’azione – hanno coperto la scena alla vista dei presenti, a telecamere e cellulari che cercavano di immortalarla.
“Domenica mattina – riferisce l’agenzia Afp ripresa da media francesi – due attiviste ambientali hanno versato della zuppa sul vetro blindato che protegge la Gioconda al Louvre, giustificando le loro azioni con il desiderio di promuovere, in particolare, il “diritto a un’alimentazione sana e sostenibile”.
L’azione sulla Gioconda per una “alimentazione sostenibile”
Le autrici dell’atto dimostrativo, come mostra un video diffuso in rete, hanno esibito delle magliette con la scritta “Riposte alimentaire” (“Risposta alimentare”). L’azione è stata rivendicata in un comunicato inviato all’Afp da un collettivo chiamato “food Response”, che si presenta come “una campagna di resistenza civile francese che mira a provocare un cambiamento radicale nella società a livello climatico e sociale“. Il lancio della zuppa sulla “Gioconda” viene presentato come “l’avvio di una campagna di resistenza civile, che porta con sé una richiesta chiara, vantaggiosa per tutti: la sicurezza sociale per un’alimentazione sostenibile“.