Basco in testa, occhi blu, un bicchiere di tè con ghiaccio. Brad Pitt, 51 anni,  mi accoglie nella sua stanza al 38esimo piano dell’hotel Mandarin Oriental di  New York nel novembre più caldo dell’East Coast. «Siediti dove vuoi» dice  sorridendo. «Il divano non è comodissimo, attento a non cadere all’indietro». E  aggiunge: «Angie è nell’altra stanza. Anche lei trova il divano un po’  faticoso». Brad è qui per parlare di By the sea, il film girato dalla moglie  Angelina Jolie, al terzo lavoro da regista, e prodotto da lui.

La pellicola,  ambientata nel Sud della Francia nel 1973, racconta di una coppia in crisi.  Protagonisti sono gli stessi Jolie e Pitt, nei panni di Vanessa e Roland  Bertrand (il cognome è quello della madre di Angelina, Marcheline, morta di  cancro nel 2007). Com’è stato farsi dirigere da tua moglie? «Il massimo. Dopo  aver lavorato con Angelina, sento che non posso più fidarmi di nessun altro.  Voglio solo lei».

Non hai mai pensato di passare tu dietro alla macchina da presa?
«Dirigere è un  processo che prende almeno 2 anni della tua vita. Mi piace scivolare tra un  progetto e l’altro rapidamente, e non convivere con un’ossessione così a lungo.  Amo produrre film come By the sea: una pellicola d’autore, un po’ anni ’60, dove  lo spettatore è totalmente immerso e vicino, quasi come in un’opera teatrale.  Per comprendere By the sea devi aver fatto esperienza di vita, amore, dolore. Non è roba per teenager».

Nel film ci sono alcuni momenti molto fisici. Come li avete affrontati?
«Lo  scrittore che interpreto a un certo punto prende a schiaffi e pugni la moglie,  un’ex ballerina depressa. Poi ci fa l’amore. Io e Angelina stiamo insieme da 10  anni e possiamo permetterci di esplorare alcuni lati oscuri che riguardano  l’amore e la passione, almeno al cinema. Nella quotidianità, però, la nostra è  una coppia stabile, ti assicuro».

Dall’incontro fatale sul set di Mr. and Mrs. Smith a oggi, com’è cambiato il  vostro rapporto?
«Siamo più saggi e maturi rispetto a 10 anni fa. Abbiamo messo  così tanto impegno nello stare insieme che ora non sapremmo cosa fare da soli o  in compagnia di qualcun altro. Anche artisticamente ci siamo “evoluti”: io sono  uno che adora sperimentare e rischiare. Lei è raffinata e caparbia».

In By the sea il tuo personaggio scrive un romanzo sull’esperienza di coppia. Tu  lo faresti?
«No, non sono il tipo che appunta pensieri su carta o che segna il  tempo che passa. Non mi volto indietro. Ma magari quando sarò più vecchio  cambierò idea».

Hai aiutato Angelina nella sceneggiatura del film?
«No, ha fatto tutto lei. Ha  iniziato a buttare giù il soggetto dopo la morte della madre, sperando che fosse  catartico. Ha “covato” il copione per anni. Poi, mentre eravamo in luna di miele  nel 2014, abbiamo deciso di fare questa “pazzia” insieme».

Per buona parte di By the sea tu e Angelina spiate una coppia attraverso un buco nella parete. Mentre nella realtà sonogli altri che osservano voi.
«Siamo tormentati dai paparazzi: vogliono sapere cosa facciamo, dove andiamo, come stiamo…Ora è toccato a noi, ci siamo divertiti a fare i “voyeur”».

Riuscite a proteggere la vostra privacy?
«Per me vale la regoladel “prima i figli”: la loro salute e la loro educazione. Stanno studiando tutti e 6 a casa, con insegnanti personali, di diversa etnia, religione e formazione. Poi penso alla mia di privacy».

Dieci anni insieme e 6 bambini spengono la passione?
«Prima o poi arriva il momento in cui la figura del genitore diventa ingombrante. Ed è in quel preciso istante che io e mia moglie torniamo a sentirci amanti, selvaggi, appassionati. Vivere la vita da papà e mamma e basta è noioso».

Vanessa, interpretata da Angelina, non è riuscita ad avere figli.
«Angelina è  arrivata a questo personaggio borderline attraverso lo smarrimento del suo  corpo. Si è fatta asportare il seno, le ovaie e le tube di Falloppio per  prevenire la formazione di tumori. Pensa che prima di morire, sua madre ha  chiesto al chirurgo di famiglia di parlare con Angie del rischio genetico.  Venire a conoscenza di essere destinata alla stessa sorte della mamma, della  nonna e della zia le ha dato un dolore immenso. Sa che non è possibile eliminare  tutti i pericoli, ma è stata coraggiosa a fare ogni cosa in suo potere pur di  vivere più a lungo per i nostri figli».

By the sea affronta alcuni grandi temi della vita.
«È vero. Ci sono domande dal  significato profondo: perché sono qui? In cosa posso eccellere? Qual è il valore  dell’amore?».

Già, qual è?
«Avere qualcuno accanto come Angelina. Condividere con  lei successi e fallimenti, passione e lotte, crescere i figli insieme. Piano  piano, io e Angie stiamo scoprendo che nello stare insieme c’è qualcosa di  straordinario e di misterioso».

Allora girerete un altro film fianco a fianco?
«Hey. Dacci un po’ di tempo!».