Serie tv Prisma: la clip in esclusiva!
Essere teenager, oggi. Con le paure, la voglia di amare, di farsi accettare per quello che si è. La serie tv Prisma, dal 21 settembre su Prime Video, è un caleidoscopio di tutti i colori dell’adolescenza, quel periodo della vita che sa essere tanto esaltante quanto difficile.
Guarda la clip di Prisma in anteprima su Donnamoderna.com
Caterina Forza e la serie tv Prisma
Caterina Forza, 23 anni, è una delle protagoniste di Prisma: interpreta Nina, che è alla ricerca di un suo posto nel mondo. Un mondo dove non esiste più la normalità contrapposta alla diversità, ma un insieme di stati d’animo, trame, incontri.
Caterina e Nina, l’attrice e il personaggio, si confondono: lo sguardo di chi vuole capire chi ha di fronte è lo stesso, il sorriso a metà tra la timidezza e la sicurezza anche. Il viso è dolce, l’atteggiamento è riflessivo. Caterina è una persona diretta, come quando Nina sullo schermo rivela la sua infatuazione per Micol.
«Prisma è un’occasione per parlare agli adolescenti, che ne hanno molto bisogno» mi spiega quando le chiedo di raccontare il senso di questo progetto. «Io ho da poco passato quell’età e, se ci penso, non la vorrei mai più rivivere perché è difficilissima!» scherza. «La serie ruota attorno al sentirsi accettati. La difficoltà più grande è accettare se stessi e capire che andiamo bene così come siamo, senza mostrarsi in un modo diverso da quello che si è realmente».
Serie tv Prisma: il teaser trailer
Guarda il teaser trailer della serie tv:
Caterina Forza, protagonista del servizio moda di Donna Moderna
L’attrice Caterina Forza è anche la protagonista di copertina del numero di Donna Moderna in edicola il 15 settembre 2022. Ed è anche la protagonista del nostro servizio di moda. Guarda la gallery:
Intervista a Caterina Forza, protagonista di Prisma
Come avete lavorato con il regista e sceneggiatore Ludovico Bessegato, 39 anni, un’altra generazione?
«Ci siamo confrontati e aiutati a vicenda. A volte Ludovico mi chiedeva: “Senti, ma adesso nei licei come funziona questa dinamica? Tra voi ragazzi queste frasi le direste?”. C’è sempre stato un gioco di squadra, anche con gli altri attori. Con loro, poi, ho legato tantissimo. Sono diventati una seconda famiglia, anche perché abbiamo girato per 4 mesi di fila a Latina. Ci trovavamo insieme alla sera in hotel, tutti 20enni, a discutere, a pensare a cosa avevamo sbagliato, a come migliorare, a confrontarci. I nostri pensieri, i nostri cervelli, i nostri cuori si sono uniti».
Interpreti una ragazza innamorata di un’altra ragazza. Quanto ci hai messo di tuo?
«Mi sento fortunata ad aver recitato in questo ruolo, però è stato anche difficile, ci ho dovuto lavorare tanto. Io e Nina, il mio personaggio, abbiamo molte cose in comune, ma anche molte differenze. Lei è chiusa, passa tanto tempo da sola. Se ne frega delle altre persone, eppure si capisce che ha paura di mostrare le sue fragilità. È un vetro soffiato. E poi è anagraficamente più giovane di me: è stato un riscoprirmi, un riscoprire la tenerezza che si ha a quella età e la paura di buttarsi, di fare passi di cui non si è totalmente certi. C’è poi l’amore adolescenziale… Con Elena (Falvella Capodaglio, ndr), che interpreta Micol, ho avuto una chimica importante, e non era scontato».
L’hai detto: nella serie, a vari livelli, si parla di quell’amore per cui faresti una pazzia. Esiste ancora nei 20enni di oggi?
«Io credo che sia soprattutto nei 20enni. Poi ovviamente io posso parlare solo di questa età, non avendo ancora fatto esperienze da adulta, però penso che, sì, l’amore folle… Totalmente».
In una puntata di Prisma hai una T-shirt bellissima con la scritta “Il mio superpotere è la diversità”. Anche per te è così?
«Sono felice che me lo chieda perché è la mia maglietta preferita tra quelle che mi hanno fatto indossare per interpretare Nina. La diversità secondo me è il superpotere di tutti: è la bellezza delle persone. Siamo diversi e unici: è questo che ci distingue, che ci attrae uno all’altro, che ci fa sentire importanti. La meraviglia è andare a scoprire, andare a conoscere chiunque tu abbia davanti. Poi non è che si possa piacere a tutti… Ma questo lo sappiamo».
«La sfida più grande è accettare noi stessi e capire che andiamo bene così, senza mostrarci in modi differenti da come siamo»
Un altro dei temi affrontati nella serie è la fluidità di genere. Da 20enne come la vivi?
«È una battaglia per arrivare all’inclusione. È un’altra cosa di cui abbiamo discusso tantissimo con Ludovico e Alice (Urciuolo, sceneggiatrice e scrittrice 29enne, ndr): nonostante dagli adolescenti di oggi mi separino pochi anni, sono tematiche di cui è adesso che si parla davvero. Quando io ero adolescente era nell’aria, si cercava sempre di abbattere ogni tipo di muro e di etichetta, però non si affrontava mai l’argomento. Magari ne parlavi con la compagna di banco a scuola, ma alla sera non ne potevi discutere coi genitori. Per questo credo che la serie sia importante: senza la forza di questa nuova generazione non si sarebbero mai toccati certi temi. È bello sentirlo dire ad alta voce, è bello poterlo condividere con un pubblico, con il mondo. C’è aria di cambiamento».
Quindi non esistono più i gruppi che escludono gli altri?
«Sa, io vengo da un’esperienza particolare, da un liceo in cui non esistevano i gruppetti. Forse era un’eccezione. Però credo che adesso i ragazzi sappiano reagire a quello che viene loro detto o fatto. Quando noi eravamo piccoli, invece, non accadeva: non avevamo la forza necessaria e il supporto degli altri. Anche sui giornali, come stiamo facendo ora io e lei. Oggi invece i giovani hanno una voce e hanno un ascolto».
Perché hai scelto di fare l’attrice?
«Non c’è stato un giorno in cui mi sono svegliata e l’ho deciso. Perché io sono nata e cresciuta con la musica. Il primo approccio con la recitazione è stato alle medie: ho fatto un corso di musical in inglese e francese, poi crescendo ho scelto il canto. Il mio sogno dopo il liceo era studiare le Performing arts all’estero. Sono andata a Londra a studiare musica e canto. Dopo un anno e mezzo, però, mi sono resa conto che non mi bastava. Sono tornata a Roma e ho iniziato a studiare recitazione seriamente. Mi sono anche iscritta al Dams per studiare Storia del cinema. Insomma, da cosa è nata cosa».
Ma tu che tipa sei?
«Sono una perfezionista, una che si prepara tanto. Spesso anche per la paura di deludere le persone che mi stanno intorno, i genitori. Ora però sto pensando a me stessa: se voglio dare il massimo, raggiungere un traguardo, lo faccio solo per me».
E per Donna Moderna ti sei divertita con la moda.
«È un’altra mia passione: la considero un modo di esprimersi importante, perché con gli abiti rappresenti un po’ te stessa. Io non mi metto molti paletti: ci sono giornate in cui indosso pantaloni larghi e scarpe da ginnastica e altri in cui scelgo un tacco 12 e un vestitino. Cerco di evitare il fast fashion e compro tanti abiti usati».
Come le ragazze della tua età.
«Sì, e lo faccio anche per aiutare il Pianeta».
Di Isabella Fava – styling di Fabrizio Finizza – foto di Marco Rufini
Ha collaborato: Sofia Motta. Make up: Alioscia Mussi. Hairstyle: Debora Sasso @Twa Agency.