– IL ROMANZO
Gioia, Adriano e le nuove relazioni da raccontare
C’è Gioia, manager di una multinazionale, ma anche moglie e madre trascurata e alcolista per necessità. Questa «giovane donna logorroica, con una tristezza che si mangia tutto» sceglie di rimanere in una Milano più sonnecchiosa del solito proprio mentre gli affetti la lasciano. Ma l’idea di smaltire qualche arretrato lavorativo si scontrerà con i fantasmi della solitudine e con quelli del passato, che non mancano mai.
C’è Adriano, pensionato nato e cresciuto al Testaccio. A lui i vicini di casa ancora chiedono consigli finanziari, come quando stava allo sportello investimenti delle Poste. Il tempo e la routine si sono portati via ideali rivoluzionari, matrimonio e lavoro («finito in uno slot di replacement, cioè spedito a casa»). Una vita da spettatore della Vita rotta dalla sua sparizione, che stravolgerà gli equilibri del condominio e del quartiere.
C’è un gruppo di ragazzi che a Ferrara, «città dove non esistono i perfetti sconosciuti», si ritrova in pizzeria: le loro vite sono ancora così sospese fra giovinezza ed età adulta che i loro nomi diventano numeri, i loro lavori parentesi, i loro flirt semplici ipotesi. Ma anche i sentieri già segnati della provincia padana possono sfociare nel più inatteso degli epiloghi.
Al suo secondo romanzo, Cristophe Palomar offre 3 istantanee diversissime dello stesso Paese, dello stesso sabato e della stessa crisi. Che stavolta è sanitaria e non economica, ma allo stesso modo stronca, sfianca, impoverisce persone e relazioni. Ma, una volta fatti i conti con i propri fantasmi, ognuno saprà trovare dentro di sé anche gli strumenti per risorgere.
Christophe Palomar, La crisi colpisce anche di sabato, Ponte alle Grazie, 18€