Mentre in Italia la maggior parte delle persone seguiva la #MaratonaMentana per scoprire in diretta i risultati del voto del 4 marzo, dall’altra parte dell’Oceano si svolgeva la notte degli Oscar, giunti alla 90esima edizione. In lizza per i premi più importanti c’era anche Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, che si aggiudica il premio per la Miglior sceneggiatura non originale al veterano James Ivory, mentre a Dunkirk di Christopher Nolan vanno i cosiddetti premi tecnici (Montaggio sonoro, Sonoro, Montaggio). Coco vince Miglior film d’animazione e Miglior canzone, mentre a sorpresa Jordan Peele si aggiudica Miglior sceneggiatura originale con Get Out! (Scappa!).
A condurre per il secondo anno di fila c’è il comico Jimmy Kimmel, che dà il via alla serata con un monologo non particolarmente brillante: com’era prevedibile, ricorda l’imbarazzante episodio dell’anno scorso (quando pareva avesse vinto La La Land e invece il premio per Miglior Film era di Moonlight), l’espulsione di Harvey Weinstein dall’Academy Awards e la battaglia per la parità fra i sessi, nomina il presidente Donald Trump e il suo vice Mike Pence. In chiusura vira sul pragmatico, invitando ironicamente gli eventuali vincitori ad aspettare qualche minuto prima di alzarsi a ritirare il premio (sia mai si dovesse sbagliare ancora la proclamazione come l’ultima volta!) e a essere brevi nei discorsi di ringraziamento.
Gli abiti più belli del red carpet
Come da tradizione, la cerimonia è iniziata con tutte le star sul tappeto rosso. Niente abiti neri come agli scorsi Golden Globe – dove le attrici avevano scelto di vestirsi di nero per esprimere vicinanza al movimento #MeToo e lanciare l’iniziativa anti violenza Time’s Up – ma un red carpet decisamente colorato e glamour. Armie Hammer ha abbandonato le tute del tour promozionale di Chiamami col tuo nome e ha scelto un elegantissimo tuxedo di velluto bordeaux, mentre il giovane Timothée Chalamet è in bianco Berluti. E a proposito di attori di cui si sta parlando tanto: promosso a pieni voti Chadwick Boseman, il protagonista di Black Panther.
Tra le signore, le nostre preferite sono Lupita Nyong’o in Atelier Versace e Saoirse Ronan in Calvin Klein by Appointment. Menzione speciale a Nicole Kidman, l’unica che poteva osare l’abito a fiocco firmato Armani Privé e a Greta Gerwig, in Rodarte. Non ci convince affatto l’abito di Gucci di Salma Hayek, mentre Jane Fonda e Helen Mirren giocano un campionato tutto loro, meglio della maggior parte delle ventenni.
Tutti i vincitori, tra polemiche…
La prima statuetta importante della serata va a Sam Rockwell come Miglior attore non protagonista in 3 Manifesti a Ebbing, Missouri, il film diretto da Martin McDonagh con Francis McDormand nei panni di una madre la cui figlia è stata stuprata e uccisa. La pellicola ha suscitato un acceso dibattito in America: se da una parte si è lodata l’interpretazione femminista di McDormand, dall’altra è stata molto criticata la caratterizzazione, definita superficiale, del personaggio di Rockwell, un poliziotto razzista che trova una inaspettata redenzione.
Anche la vittoria del campione di basket Kobe Bryant ha suscitato immediate polemiche: Bryant ha vinto infatti la statuetta per Dear Basketball come Miglior cortometraggio animato, ma in molti sui social hanno ricordato che l’ex sportivo è stato accusato di stupro. Qualcosa di molto simile a quello che era successo l’anno scorso con Casey Affleck, che quest’anno ha deciso di non partecipare alla cerimonia: come vincitore della scorsa edizione avrebbe infatti dovuto consegnare il premio alla Miglior attrice protagonista.
…e traguardi che fanno la storia del cinema
La statuetta di Miglior attrice non protagonista va invece alla bravissima Allison Janney per il suo ruolo in Tonya, al fianco di Margot Robbie. Come Miglior film in lingua straniera vince invece Una Donna Fantastica di Sebastián Lelio, che racconta la storia di Marina, interpretata dalla splendida Daniela Vega, una donna transgender che, alla morte del suo compagno, dovrà affrontare pregiudizi e difficoltà. Vega è anche la prima presentatrice trans della storia degli Oscar.
James Ivory, sceneggiatore di lungo corso che ha firmato capolavori come Camera con vista del 1985, vince la statuetta come Miglior sceneggiatura non originale per Chiamami col tuo nome: è il primo premio al film diretto da Luca Guadagnino, mentre Ivory, con i suoi 89 anni, è il premio Oscar più anziano di sempre. Per la Miglior sceneggiatura originale, invece, vince Jordan Peele con l’horror rivelazione del 2017, Get Out! (Scappa!), che tratta il tema dell’odio razziale in maniera innovativa.
I premi più ambiti: Miglior regia, Miglior film, Miglior attore/attrice protagonisti
La serata scorre lenta e piuttosto noiosa e intorno alle cinque del mattino (ora italiana) arrivano i premi più attesi: Guillermo Del Toro si aggiudica la statuetta per la Miglior regia con La forma dell’acqua, confermando le previsioni dei bookmaker che lo davano per favorito. Ci spiace per Greta Gerwig e il suo delizioso Lady Bird, ma non è che l’inizio per la giovane regista. L’Oscar come Miglior attore protagonista va invece a Gary Oldman per il ruolo di Winston Churchill in L’ora più buia: gli consegnano il premio le splendide Helen Mirren e Jane Fonda, che insieme alla coppia formata da Tiffany Haddish e Maya Rudolph sono le nostre preferite della serata.
È Frances McDormand ad aggiudicarsi la statuetta come Miglior attrice protagonista per 3 manifesti a Ebbing, Missouri: è il secondo Oscar per l’attrice, che già aveva vinto per Fargo nel 1997. McDormand, emozionatissima e senza un filo di trucco in volto, ha chiesto a tutte le donne nominate di alzarsi e di condividere con lei la vittoria, invitando l’industria del cinema a essere più inclusiva. Meravigliosa. La lunga cerimonia si conclude infine con l’ultimo Oscar, quello al Miglior Film. A presentarlo tornano Faye Dunaway e Warren Beatty, protagonisti dell’increscioso episodio dell’anno scorso: ora ci ridono su e premiano, senza intoppi e confermando le previsioni, La forma dell’acqua di Guillermo Del Toro. Buonanotte!
La lista completa dei vincitori
Miglior attore non protagonista
Sam Rockwell, 3 Manifesti a Ebbing, Missouri
Miglior trucco e acconciature
Kazuhiro Tsuji, David Malinkowski, Lucy Sibbick, L’ora più buia
Migliori costumi
Mark Bridges, Il filo nascosto
Miglior documentario
Icarus
Miglior Montaggio sonoro
Richard King, Alex Gibson, Dunkirk
Miglior Montaggio
Gregg Landaker, Gary Rizzo, Mark Weingarten, Dunkirk
Miglior scenografia
Paul Denham Austerberry, Shane Vieau, and Jeff Melvin, La forma dell’acqua
Miglior film in lingua straniera
Una donna fantastica (Cile)
Miglior attrice non protagonista
Allison Janney, Tonya
Miglior cortometraggio animato
Dear Basketball
Miglior film d’animazione
Coco
Miglior effetti speciali
John Nelson, Paul Lambert, Richard R. Hoover, Gerd Nefzer, Blade Runner 2049
Miglior montaggio
Lee Smith, Dunkirk
Miglior cortometraggio documentario
Heaven is a Traffic Jam on the 405
Miglior cortometraggio
The Silent Child
Miglior sceneggiatura non originale
James Ivory, Chiamami col tuo nome
Miglior sceneggiatura originale
Jordan Peele, Get Out
Miglior fotografia
Roger A. Deakins, Blade Runner 2049
Miglior colonna sonora originale
Alexandre Desplat, La forma dell’acqua
Miglior canzone originale
“Remember Me” da Coco, di Kristen Anderson-Lopez and Robert Lopez
Miglior regia
Guillermo del Toro, La forma dell’acqua
Miglior attore protagonista
Gary Oldman, L’ora più buia
Miglior attrice protagonista
Frances McDormand, 3 Manifesti a Ebbing, Missouri
Miglior film
La forma dell’acqua