Speciale Libere e uguali. Per una nuova idea di parità

Libere e uguali. Per una nuova idea di parità

In occasione dell'8 Marzo parte la seconda edizione del nostro progetto Libere e Uguali. Per una nuova idea di parità, una road map per il cambiamento che presenteremo il 12 marzo all’Università degli Studi di Milano nel corso di una mattinata aperta al pubblico piena di incontri e dibattiti. Tra gli ospiti: Francesca Michielin, Carolina de’ Castiglioni, Lidia Ravera, Giulia Muscatelli e ovviamente una rappresentanza prestigiosa della Statale, di nuovo al nostro fianco per provare a scardinare la cultura che genera disparità e violenza. Ma si può insegnare l’uguaglianza? È l’obiettivo che ci siamo date quest’anno, lavorando sull’educazione e sui retaggi che frenano la costruzione di una società realmente paritaria e inclusiva. Ecco perché siamo partite dagli stereotipi. È questo infatti il tema del sondaggio con cui diamo il via all’Osservatorio sui diritti, un ciclo di indagini affidato alla società di ricerca Swg che ci aiuterà a portare alle luce quali e quanti scogli vanno superati per spianare la strada alle donne e renderle protagoniste delle proprie scelte. La seconda ricerca riguarderà le emozioni, perché è solo imparando a conoscerle e a gestirle che si instaurano relazioni sane e rispettose tra i generi, eliminando pericolose dinamiche di controllo e di potere. Quindi indagheremo il lavoro e la genitorialità, due ambiti in cui tutti i nodi vengono al pettine. È qui che potenzialità e ambizioni delle donne restano impigliate. Per la difficoltà a conciliare la legittima aspirazione a veder riconosciuti i propri meriti in campo professionale col desiderio di maternità, per la disparità di stipendi a parità di mansioni, per la mancanza di aiuti a chi fa un figlio e la scarsa considerazione per i padri, cui vengono concessi congedi risicati e poco incoraggiati, per la disparità dei carichi in famiglia, che costringono le donne a rinunciare e sacrificarsi. Due parole che non vorremmo sentire più. Concluderemo con un focus sulla violenza di genere e sul ruolo dei media nella diffusione di una cultura che non oggettifichi il corpo delle donne, non le imprigioni in diktat irraggiungibili, non le inchiodi al ruolo di vittime, non fomenti il linguaggio dell’odio. I dati emersi dai sondaggi saranno la base di partenza per tavoli di lavoro nei quali, con un team di esperti, elaboreremo un report finale e una serie di azioni concrete. Ci aspetta un lungo viaggio, ma siamo felici ed elettrizzate di iniziarlo. Speriamo di avervi al nostro fianco. Viva le donne!