Se il 2020 rimarrà nella storia come l’anno della pandemia da Covid, c’è almeno un aspetto positivo da sottolineare e di cui si sono accorti i titolari di mutuo: i tassi sono diventati più bassi e convenienti. La tendenza era iniziata con gli ultimi mesi del 2019, ma lo scorso anno si è consolidata. Accendere un mutuo è diventato più vantaggio, soprattutto per chi sceglie il tasso fisso, che ormai presenta poche differenze rispetto al variabile. La conseguenza è stato un boom di surroghe, alla ricerca di formule più convenienti, anche considerando le difficoltà economiche effetto della crisi sanitaria. E il trend, secondo gli esperti, proseguirà anche nel 2021. Ecco perché.
Tassi più bassi
I dati della Banca d’Italia parlano chiaro: nei primi tre mesi del 2020 le famiglie italiane che hanno chiesto e ottenuto un mutuo sono aumentate del 9,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo stesso è accaduto nel secondo trimestre (+9,7%) e, come conseguenza, di pari passo sono aumentate anche le surroghe, ossia i trasferimenti di mutui in un’altra banca che offre condizioni più vantaggiose in termini di tassi d’interesse. In un anno, secondo il report Banche e Istituzioni finanziarie, si è assistito a un vero e proprio boom con una crescita del 243% di operazioni. Merito proprio dei tassi in discesa. Ad oggi, infatti, l’Euribor, cioè l’indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, è intorno a – 0,56% (a 1 mese, mentre scende a – 0,55% a tre mesi e a – 0,53% a sei mesi). L’Euris o IRS, da cui dipendono quelli a tasso fisso, oscilla tra – 0,06% a 20 anni e – 0,52% a 1 anno.
Si tratta di numeri ben distanti da quelli, per esempio, del 2007. Secondo un rapporto dell’Abi (associazione bancaria italiana) di luglio il tasso di interesse medio dei finanziamenti per l’acquisto di abitazioni era dell’1,26%, ben distante da quello di 13 anni fa, quando oscillava intorno a 5,72%.
Perché scendono i tassi
Ma perché i tassi si sono abbassati? «È un effetto delle politiche di sostegno economico che l’Unione Europea ha messo in campo per affrontare la crisi, sia abbassando il costo del denaro sia immettendo moneta. Questo ha portato a mantenere bassi e ridurre gli interessi anche sui mutui e ad aumentare le loro erogazioni, con un trend confermato anche nel secondo semestre del 2020 e che presumibilmente proseguirà nel 2021» spiega l’avvocato Raffaella Grisafi, vicepresidente dell’Osservatorio Imprese e consumatori.
Il tasso fisso è preferito perché più sicuro
L’altra tendenza riguarda la crescita soprattutto di richieste per mutui a tasso fisso, salite dal 61% all’83,4% nei primi sei mesi del 2020 con un andamento che ci si aspetta confermato anche quest’anno. In questo caso a pesare è soprattutto la volontà delle famiglie di scegliere prodotti “sicuri”: «Il motivo è chiaro, sono visti come meno rischiosi, anche se non ci si attendono sbalzi nel 2021. Il tasso variabile è legato al PIL e per il nostro Paese non sono previste crescite, anzi. Però pesa l’imprevedibilità, dopo quanto accaduto lo scorso anno» aggiunge l’esperta dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia.
La surroga conviene nel rispetto dei 30 giorni
In questo contesto la surroga diventa molto conveniente per chi ha acceso un mutuo già da qualche anno: «Gli ultimi dati di Bankitalia confermano un boom di richieste di portabilità, quindi di passaggio ad altra banca che offra condizioni più vantaggiose, con un aumento del 243% rispetto al 2019. Questo fa piacere perché significa che i consumatori sono più attenti e reattivi, pronti a cercare soluzioni migliori» spiega Grisafi. Attenzione, però, alle tempistiche: «Va ricordato che la surroga è a costo zero per i clienti, perché tutti i costi dell’operazione sono a carica della nuova banca. Può, però, accadere che non si rispettino le tempistiche. In questo caso il consumatore deve sapere che la procedura, per legge, deve concludersi in 30 giorni. In caso di ritardo il consiglio è di scrivere un reclamo, a mezzo raccomandata o via Pec, a entrambe le banche, per evitare un rimbalzo di responsabilità. Il cittadino, infatti, ha diritto a un risarcimento in caso di ritardo, con un indennizzo obbligatorio pari all’1% sul mutuo residuo» chiarisce l’avvocato.
Sospensione del mutuo
In un anno di crisi come il 2020 per molti si è invece reso necessario chiedere una sospensione delle rate, che il Decreto Rilancio ha prorogato: «Non solo è stata prorogata la misura, ma è anche stata estesa ai mutui “giovani”, ossia quelli accesi da meno di un anno. Non solo, se prima occorreva presentare la domanda alla banca, che poi la inoltrava a Consap per l’autorizzazione, oggi è sufficiente attendere la verifica della documentazione da parte della banca, che può procedere autonomamente a sospendere il mutuo. Questo significa tempi molto più rapidi» spiega l’esperta.