Che cos’è il dynamic pricing
Vuoi acquistare un tablet online? Meglio se lo fai lunedì, quando il prezzo è più basso. Se invece stai tenendo d’occhio un paio di scarpe che ti piacciono, evita di salvarlo nei preferiti per comprarlo nel fine settimana: potresti accorgerti che improvvisamente il prezzo è salito. Sono le sorprese del dynamic pricing, l’ultima novità del digital marketing: una tecnica che fa fluttuare il costo dei prodotti su Internet in base al giorno della settimana, alla richiesta e ai prezzi della concorrenza, utilizzando sofisticati algoritmi che elaborano le abitudini degli utenti e le tracce che lasciano sul web.
Quando paghi di più
Una recente ricerca condotta da Idealo, sito di comparazione dei prezzi, ha confrontato le variazioni sui siti di eshopping britannici e ha scoperto che per 11 categorie merceologiche su 12 i prodotti erano più economici il lunedì rispetto alla domenica. Dati che provano come chi vende abbia una conoscenza precisa dei comportamenti dei consumatori: la maggior parte di loro preferisce infatti acquistare dal pc di casa nel weekend, quando ha più tempo a disposizione e può consultarsi con i familiari.
«In Italia le variazioni sono minori perché sono pochi i siti che adottano software per monitorare i mutamenti della domanda e cambiare tempestivamente i prezzi» spiega Paolo Primi, responsabile marketing di Idealo e autore della ricerca. «Ma la profilazione degli utenti si sta diffondendo anche da noi».
Alla larga dal weekend
Il primo consiglio è ovviamente di non fare shopping online nei weekend (soprattutto sui siti britannici) e nei giorni “neri” (quelli delle immagini qui sopra). «Preferisci sempre gli indirizzi italiani dove, almeno per il momento, i prezzi sono più stabili: se cerchi prodotti tecnologici ed elettrodomestici, per esempio, un buon indirizzo è eprice.it» dice Primi. Molto importante è anche monitorare i prezzi usando i cosiddetti comparatori (oltre a Idealo, puoi provare Trovaprezzi, Twenga o Choozen), che non vendono direttamente, ma funzionano come una sorta di classifica dei siti dove un certo prodotto costa meno. Non hanno quindi nessun vantaggio nell’utilizzare il dynamic pricing perché guadagnano una percentuale in base al numero di utenti che comprano su un sito.
Così eviti il caro voli
Il settore viaggi è stato il primo ad applicare il dynamic pricing. Già nel 2012 Orbitz, sito collegato a Expedia, ha fatto notizia perché era in grado di individuare il computer da cui l’utente prenotava la vacanza: se usava il Mac, considerato “da ricchi”, il prezzo saliva. Anche l’associazione italiana Federprivacy l’estate scorsa ha lanciato l’allarme, segnalando che un volo può lievitare anche del 30% grazie all’utilizzo di cookies e strumenti di web analytics che consentono di fare prezzi “su misura”. In pratica, se cerchi più volte una destinazione e ne parli sui social come del viaggio dei tuoi sogni, realizzare il tuo desiderio può costarti più caro. Per evitare le tariffe dinamiche, consigliano gli esperti di Federprivacy, è bene cancellare spesso la cronologia di navigazione dal browser e ripetere la ricerca da diversi dispositivi.
Ma il prezzo dei voli e degli hotel, come tutti sanno, dipende anche dal periodo in cui si prenota. Skyscanner, sito internazionale di comparazione dei voli, pubblica ogni tre anni online uno studio che indica il momento migliore per acquistare un biglietto per le destinazioni più amate dagli italiani.
«Se hai in mente un weekend a Parigi, per esempio, prenotando 16 settimane prima della partenza risparmi il 6,5%, mentre il mese in cui i voli per la capitale francese costano meno è novembre (-12% rispetto alla media)» spiega Filippo De Matteis, country manager per l’Italia di Skyscanner. Se invece la tua prossima meta è la Grecia, basta prenotare con 6 settimane di anticipo per risparmiare il 7%.
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LA RICERCA I dati di queste immagini sono tratti da un’indagine condotta dal portale Idealo sul prezzo di 14 categorie di prodotti proposti da siti italiani durante il mese di ottobre 2016. Secondo questo studio, la fluttuazione di prezzo massima riguarda i giochi di società, mentre alcuni articoli, come smartphone e tv led, subiscono una variazione molto contenuta, al massimo dell’1%.
LE VARIAZIONI QUOTIDIANE DI AMAZON? Sono 9. È il dato fornito dalla società canadese 360pi, che analizza dati relativi ai prezzi dei prodotti online per retailer e brand; riguarda i prodotti elettronici.