E ra la casa dei nonni o quella in cui vivevi prima di sposarti. L’hai sistemata e ora la vuoi affittare su Airbnb. Che sia graziosa o centralissima non basta: conta moltissimo anche come ti presenti. «L’80% dei viaggiatori che utilizzano Airbnb Italia arriva dall’estero: quello che vogliono è vivere come un italiano» spiega Federica Calcaterra, responsabile delle relazioni esterne del network. «È per questo che la figura dell’host, cioè del padrone di casa, è importante quasi quanto la casa stessa». D’altronde, un recente studio sull’impatto degli affitti a breve termine in Italia, condotto dal Laboratorio Ladest del dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Siena, ha rivelato che l’offerta di case all’interno dei centri storici del nostro Paese è tra le più elevate del mondo: si va dall’8% di Roma al 18% di Firenze fino al 25% di Matera.
Cosa puoi fare tu
«Uno dei punti fondamentali per risultare in cima alla lista degli annunci è la velocità di risposta alle richieste, che non deve mai superare le 24 ore. I migliori host, però, rispondono entro un’ora» sottolinea Calcaterra. «Non sempre, poi, le case più belle hanno i commenti migliori. Piace di più chi risolve un problema o consiglia un ristorante rispetto a chi ti fa trovare un appartamento perfetto e poi scompare». All’inizio, un piccolo trucco per accumulare buone recensioni è il prezzo: «Consigliamo di cominciare con una richiesta un po’ più bassa rispetto ad alloggi simili».
I nuovi strumenti
Per aiutare chi affitta, Airbnb mette a disposizione una serie di novità. Il cohosting consente al proprietario di farsi aiutare da un’altra persona, per esempio per il check in. Il co-host comparirà nell’annuncio, perché, continua Calcaterra: «è importante che chi stabilisce una relazione col suo host, non si trovi di fronte a uno sconosciuto». Lo strumento più nuovo è quello delle “esperienze”, che consente di offrire anche un assaggio di arte, cultura, cucina (pagato a parte). «Funzionano molto bene le esperienze di enogastronomia, artigianato, design. Nei dintorni di Roma, per esempio, c’è una signora di 81 anni che insegna agli ospiti come fare la pasta fresca» racconta Calcaterra. «Ha ricevuto già 300 persone da tutto il mondo, perfino dalle Hawaii».
Le storie (e i consigli degli host)
Loredana, Roma La sua casa sulla Appia Antica un tempo ospitava l’ufficio del marito. Poi Loredana si è resa conto che era più redditizio (e divertente) affittarla ai turisti. «Chi viene da me non lo fa solo per risparmiare qualcosa, ma soprattutto per avere un appoggio in una città sconosciuta. Vuole consigli, aiuto, supporto. Così, quando una mia ospite si è storta una caviglia l’ho fatta visitare dal mio osteopata; per una famiglia che arrivava la vigilia di Natale ho invece fatto la spesa in modo che potessero festeggiare. La capacità di risolvere i problemi è molto importante, soprattutto per gli stranieri: una sera due ospiti americani sono rimasti chiusi fuori perché si era rotta la serratura. Mentre il fabbro la sistemava, li ho messi a tavola con gli amici che avevo invitato a cena. Mi hanno dato 5 stelle. Un consiglio? La casa deve corrispondere a quello che si vede in fotografia».
Antonella e Max, Siracusa Sono madre e figlio e affittano due appartamenti in un palazzo nobiliare di Ortigia, il cuore di Siracusa. «Chi sceglie una location di “lusso” come la nostra si aspetta un’accoglienza quasi da hotel a 5 stelle» raccontano. «Ritardi, approssimazioni, un elettrodomestico mal funzionante non sono tollerati. Una famiglia di australiani, per esempio, si è lamentata perché il wifi in camera da letto non era attivo: non riuscivano a capire che in un edificio settecentesco il segnale è un problema. Noi cerchiamo di accontentare tutti e proponiamo qualche “chicca”, come la prenotazione di una cena in un ristorantino locale, fuori dai circuiti turistici».
Andreina, Milano Super host gettonatissima di Sesto San Giovanni, alla periferia di Milano, offre un appartamento che, spiega, costa il 20% in meno di quelli del centro. Ma non è questo il segreto del suo successo. «La mia casa piace perché sono una persona socievole e con ogni ospite c’è sempre un bellissimo scambio. Mi è capitato diverse volte di accogliere persone molto anziane: sanno che, in caso di bisogno, io ci sono. A chi arriva dico sempre “È casa vostra, aprite i cassetti, utilizzate quello che vi serve e se ne avete bisogno, portatevelo via”. La cosa a cui fare attenzione? La pulizia: gli ospiti guardano anche negli angoli».