Aumentano le segnalazioni di morsi del ragno violino su tutti il territorio italiano. Nel Salento un ragazzo di appena 23 anni è morto dopo quella che aveva scambiato per una puntura di zanzara. Inutili i tentativi di cura una volta ricoverato in ospedale, dove è spirato in seguito alla necrosi dell’arto colpito. Stessa sorte era capitata a un carabiniere 52enne lo scorso luglio, a Palermo. A Venezia, invece, una 25enne se l’è cavata con tanto spavento, come negli altri casi recenti. Quali sono, quindi, i reali rischi che si corrono se morsi dal ragno violino, un piccolo insetto che appare innocuo?
Cos’è e come riconoscere il ragno violino
Il nome scientifico è Loxosceles rufescens, meglio noto come ragno violino a causa della macchia che porta sul dorso e che richiama lo strumento musicale. È di colore marrone-giallastro, con un corpo lungo fino a 7 mm nel maschio e 9 mm nella femmina. Le zampe sono molto lunghe e ha 6 occhi invece che 8, come gli altri ragni. Generalmente non è aggressivo, anzi tende a rintanarsi a meno che non si senta in pericolo. «In Italia è molto diffuso un po’ ovunque, è autoctono cioè non importato in seguito a viaggi all’estero, come può accadere per alcune zanzare. È anche molto restio a farsi vedere: si nasconde in luoghi come intercapedini o scatole, o nelle scarpe lasciate incustodite, per cui sarebbe sempre bene controllare prima di indossarle», spiega l’entomologo Claudio Venturelli.
È pericoloso?
Il ragno violino (o eremita proprio per la sua propensione a stare nascosto) è ritenuto tra i più velenosi in circolazione in Italia, ma non sempre inietta veleno quando morde: «Accade in una percentuale molto bassa di casi. Ma quando succede il rischio è che il suo veleno dia luogo a una lesione che si può necrotizzare. I recenti casi di due vittime in Italia dimostrano che esiste una pericolosità, anche letale, che però riguarda in genere soggetti con caratteristiche particolari, come allergie specifiche», chiarisce ancora l’esperto.
Chi è a rischio
«Come per molti altri insetti o aracnidi, specie se un soggetto soffre di un’allergia o intolleranza al suo veleno, il morso del ragno violini può dare maggiore preoccupazione. Il ragazzo che è morto in Puglia, ad esempio, era un giardiniere, quindi abituato anche a graffiature o punture di insetto. Forse per questo motivo ha sottovalutato il morso o non l’ha riconosciuto come legato al ragno violino. Secondo quanto si è appreso, essendo un ragazzo giovane e in buona salute, potrebbe essere stato allergico. Sembra che il veleno, iniettato alla gamba dove era stato colpito, sia entrato in circolazione dando luogo a una infezione estesa e a una necrosi multiorgano. Per questo è importante non sottovalutare i sintomi», dice Venturelli.
I sintomi del morso
All’inizio il morso del ragno violino può risultare indolore e asintomatico, ma col passare delle ore la zona interessata può presentare una lesione arrossata accompagnata da prurito, bruciore e formicolii. Se in un primo momento viene consigliato di lavare con abbondante acqua e sapone la zona interessata dal morso, «come si farebbe per una qualunque ferita, se i sintomi peggiorano è bene rivolgersi a un centro antiveleni, che ha un protocollo specifico di intervento – consiglia Venturelli – questo è valido soprattutto per le persone più fragili, come gli anziani e i bambini al di sotto dei 5 anni, per i quali il rischio di letalità è maggiore».
Cosa fare in caso di morso
In alcuni casi, per circoscrivere la necrosi, può rendersi necessario anche il ricorso a un piccolo intervento chirurgico di asportazione. In altri, i medici specialisti possono valutare, in caso di peggioramento dei sintomi, il ricorso a una terapia con antibiotici e cortisonici, specie in presenza di febbre o rush cutaneo. «È comunque sempre importante rivolgersi a un medico. Anche quello di famiglia o ospedaliero potrebbe chiedere indicazioni specifiche al centro antiveleni, in caso di complicazioni», conclude l’esperto.