Durante il primo giorno di aprile è “quasi tutto permesso”: il famoso pesce, ossia lo scherzetto può capitare a tutti. C’è chi lo teme, mentre altri aspettano questa data per sbizzarrirsi e tornare bambini per 24 ore. Anche negli altri stati dell’Europa si è soliti fare scherzi, più o meno pesanti, al punto che il fatidico giorno del 1° aprile è noto anche come quello dei “matti”, ricordando la consuetudine di burlarsi a vicenda per divertimento. A volte ci si organizza da tempo, altre l’improvvisazione crea scherzi originali ed inconsueti. L’importante è divertirsi e soprattutto è vietato arrabbiarsi! Vediamo alcuni scherzi per il pesce d’aprile.
Scherzi per il Pesce d’aprile
Il primo d’aprile è finalmente arrivato e bisogna per forza organizzare qualche simpatico pesce d’aprile, al partner ma anche ai più piccoli mentre sono a scuola. In entrambi i casi osservare le loro facce sorprese e meravigliate sarà uno spasso, l’importante è ricordarsi di non esagerare.
Pesce d’aprile: scherzi da fare al partner
Tra le persone più ‘bersagliate’ quando si decide di fare uno scherzo per il Pesce d’aprile c’è sicuramente il partner. Fidanzati e fidanzate sono, infatti, le vittime perfette per una spassosa burla.
Il finto tradimento
Uno scherzo tra i più popolari che si effettuano magari per telefono, con l’aiuto di qualche amico è quello di inventarsi un tradimento e confessarlo al partner. Gli amici aiuteranno a confermare il tradimento, immortalandolo con foto, naturalmente il colpito, femmina o maschio che sia, specialmente se subentra la gelosia da tempo ci crederà. Attenzione però a non calcare troppo la mano per non rovinare un rapporto, il/la partner potrebbe crederci e non fare alcuna sfuriata, ma semplicemente fare finire una bella storia di amore.
L’auto scomparsa
Tra partner un altro scherzetto da fare a chi ha il cuore forte e non rischia malesseri cardiovascolari è quello di telefonargli, avvertendolo che la sua nuova auto non è più parcheggiata dove era solito essere e che è stata vista in un’altra zona guidata da estranei. In un primo momento ci potrebbero essere crisi di panico, ma in seguito una bella risata riscalderà i cuori e la compagnia.
Scherzi per il Pesce d’aprile: Il figlio… di un altro
Un altro scherzo un po’ di cattivo gusto, ma il primo di aprile è quasi tutto permesso, è quello di annunciare al proprio partner di aspettare un bimbo, ma informarlo subito dopo che è del suo migliore amico. Anche in questo caso è importarsi avere l’assoluta certezza che non esistono malattie cardiache in atto. Se si abita nella stessa casa, non dovrebbero mancare i “gavettoni”, con vernice fresca da fare cadere addosso al malcapitato appena apre l’armadio o una porta per recarsi in cucina per la colazione.
La doccia fredda
Meno originali, ma sempre scherzi da primo di aprile sono di spegnere la caldaia nel mezzo di una doccia, introdurre farina nell’asciugacapelli, preparare dolci con dentifrici al posto della crema e caffè con il sale invece dello zucchero. Per le fidanzate che aspettano la fatidica richiesta di matrimonio, il primo di aprile è il giorno ideale per farla. Regalare un anello realizzato con carta stagnola e strass colorati, inserito in confezioni di alta gioielleria, magari in un ambiente romantico al buio, sarà una spiacevole sorpresa quando si accenderà la luce.
Pesce d’aprile: scherzi per bambini da fare a scuola
I bambini possono trovarsi in mezzo a scherzi davvero divertenti e innocui che per un po’ di tempo li proiettano in un mondo di fantasia. Alterare un parametro del quotidiano, o preparare una messinscena divertente mentre sono a scuola li meraviglierà ed emozionerà tantissimo, proprio come capitava a noi alla loro età.
La scimmia gigante
Uno scherzo da fare nelle scuole primarie. Si inizia con una maestra che entra con fare sospettoso in aula, senza chiedere permesso e si mette a parlottare preoccupato con la maestra in aula, mimando qualcosa di grosso e con uno strano muso. La maestra, dopo la visita rassicura i bambini, ma improvvisamente una figura scura passa velocemente attraverso il corridoio. L’escalation deve essere tale però che non si generi il panico, ma solo la curiosità, ed i bambini possono iniziare una moderata esplorazione che culmina con lo smascherare la scimmia gigante, che è semplicemente il bidello.
Il mondo parallelo come scherzo per il Pesce d’aprile
Tutti i bambini in classe rispondono all’appello, ma poi durante la mattina alcune delle parole dette dalla maestra cambiano significato per esempio dirà “aprite la sedia” al posto di “aprite il libro”. All’inizio la maestra dovrà semplicemente ripetere “aprite il libro” ma progressivamente il suo vocabolario dovrà perdere completamente senso, fino alla rivelazione finale che si tratta di un “pesce d’aprile!”.
Lo scambio di persona
La maestra entra normalmente in aula e fa l’appello. Questo giorno si è messa un vestito molto ben riconoscibile, magari con colori sgargianti. Dopo pochi minuti viene convocata fuori ma al posto suo torna un’altra maestra con gli stessi vestiti e continua come se niente fosse la lezione. Durante la mattinata si susseguono scambi di vestiario e iniziano a comparire accessori stravaganti, fino alla rivelazione finale che si tratta di un “pesce d’aprile!”.
Il cambio di programma
La maestra come di consueto fa l’appello. Poi inizia a spiegare una materia assurda senza però fare premesse, come se fosse sempre stata in programma. Oltretutto comincerà ad alterarsi quando le verrà fatto notare che la materia non esiste, e allora comincerà a interrogare gli alunni uno alla volta creando panico per una mezz’ora, fino alla rivelazione finale che si tratta di un “pesce d’aprile!”.
La riconfigurazione
Dopo un normale appello della maestra, viene proposto un test semplicissimo, magari a crocette. Si fa autocorrezione e poi con un criterio senza senso alcuni bambini vengono riuniti in un angolo. La maestra chiama la bidella e dice che quelli sono pronti. I bambini vengono deportati in un’altra classe e alla bidella viene affidato il foglietto coi nomi. Altrettanti bambini di un’altra sezione vengono fatti entrare in aula coi nomi sempre su un foglietto. Viene fatto un appello e gli vengono attribuiti in maniera severa i nomi dei deportati tipo: “Giorgio Rossi? Ok ora ti chiami Pietro Bianchi!” la mattina prosegue con un po’ di tensione che deve essere trattata con accondiscendenza, fino alla rivelazione finale che si tratta di un “pesce d’aprile!”.