Tra un mese è estate, si salvi chi può.
Da bambina amavo la stagione calda, il mare, le vacanze. Adesso invece mi sono ricreduta: da giugno a settembre vorrei abbassare le saracinesche, andare in ferie da me stessa. Perché l’elenco delle cose che mi danno fastidio è in continuo aumento. Qui ne metto solo 10, nella speranza che chi odia l’estate come me rimpolpi la lista.
1# Le espadrillas piene di sabbia. Quest’anno sono tornate di moda. Però costano il triplo del prezzo che le pagavo io negli anni Ottanta. Le vedremo ovunque, nelle spiagge affollate, al lago, in collina. Dalle Alpi alle Piramidi. O meglio ne annuseremo quel mix di sudore e compost di alghe marine impestate e granelli di terriccio calcificati.
2# Le code in autogrill. La vacanza inizia sempre in autogrill. Quando scendi dalla macchina per sgranghirti le gambe, rinfrescarti con l’aria condizionata del bar, mangiare un panino al volo. E invece ti ritrovi ad acquistare i vecchi cd di Barbra Streisand, palette e secchielli con il 3×2.
3# La ricrescita. Troppo corti per la ceretta, troppo lunghi per la pinzetta. E vai di gonnelloni hippy per coprire la vergogna.
4# I selfie delle gambe abbronzate (degli altri). Ti dici che su Facebook sembrano würstel. Ma è tutta invidia: perché tu, neanche se ti grigli le cosce nel barbecue, potrai averle così dorate.
5# L’insalata di riso. Quella che, più sta in frigo, più buona diventa. Menzogna.
6# La domanda: «Che cosa fai a ferragosto?». Si sa, a ferragosto tu lavori. Perché, quando non c’è nessuno, si lavora meglio. Salvo poi rimpiangere di non essere in un eremo in montagna perché il telefono squilla in continuazione: tutti hanno fatto “vacanze intelligenti”.
7# I servizi dei tg. Uguali a se stessi, in replica, di anno in anno. Su come idratarsi, bevendo tanto. Sugli anziani soli in città, sui cani abbandonati, sui pittbull incazzati, sull’allarme meduse nel mare Mediterraneo, sui funghi velenosi in montagna e sul bagnino di Rimini. Sempre lui, sempre quello. Più grasso, più bullo.
8# Il trolley compatto. Per un paio di cm che “sbordano”, lo devi imbarcare nella stiva dell’aereo sborsando la differenza alla hostess all’ultimo minuto. Roba che per un calzino spaiato in più ti ci pagavi un biglietto a/r per l’inferno.
9# I libri da ombrellone. Quelli che non richiedono spiegazione.
10# La fine dell’estate. Quando addenti una fetta di anguria marcia e c’è il temporale. Un po’, in fondo, ti dispiace.