Perché scegliere dieci donne e definirle come alcune delle più influenti dell’anno? Questa sintesi vuol essere un’eredità, una parte di storia da trasformare in una parte di memoria. Ricordare le donne che si sono fatte spazio nel loro ambito di studio o lavoro, raccontare le loro conquiste, fare eco alle loro riflessioni, scolpirne i nomi e i cognomi. Tutto questo serve a non dimenticare. E ad allenarsi a guardare indietro, custodendo ciò che è stato per coltivare ciò che sarà. Ecco allora quelle che, secondo noi, sono state le 10 donne del 2023. Nella convinzione che ognuno, nel suo piccolo, possa essere una donna (e un uomo) dell’anno: abbia, cioè, il coraggio di cambiare. Se stesso e quella parte di mondo – piccola o grande che sia – che abita.
Paola Cortellesi
A fine anno, l’attrice e regista Paola Cortellesi ha tra le mani non solo tanti e dovuti premi, ma anche il merito di aver dato vita a una preziosità cinematografica potente e strepitante. C’è ancora domani è il quinto film più visto in assoluto nel 2023, campione di incassi al botteghino, fenomeno dallo straordinario successo. Ma, prima di tutto, è un racconto necessario, tanto brutale quanto dolce, sulle donne e sul loro riscatto. Ispirato alle nonne e dedicato alle figlie, come ci aveva detto Paola Cortellesi nella nostra intervista. Nella speranza che la storia di Delia, quest’anno avvertita ancora troppo vicina alla realtà, un giorno apparirà così lontana nel tempo da essere stata dimenticata.
Taylor Swift
Se 2023 è il titolo, il suo nome e cognome è senza dubbio il sottotitolo. Perché negli ultimi dodici mesi abbiamo vissuto nell’era di Taylor Swift, che ha polverizzato Ticketmaster e collezionato record su record. I numeri del suo Eras Tour parlano chiaro: 52 date nel mondo, 44 canzoni, 3 ore e 15 minuti di concerto. Senza contare i 278 milioni di fan che la seguono su Instagram: hanno un nome, Swifties, che ha rischiato di essere la parola dell’anno. Nessuna sorpresa, quindi, quando l’innocente e studiatissima, fragile e inarrestabile Taylor Swift è stata eletta dal settimanale Usa Time personaggio del 2023.
Claudia Goldin
Perché le donne, in tutto il mondo, trovano meno lavoro degli uomini? E perché hanno, in media, retribuzioni più basse? Per trovare risposta a queste domande, la 77enne ricercatrice e docente ad Harvard Claudia Goldin ha studiato tutta la vita. Fino a ricevere, nel dicembre 2023, il premio Nobel per l’economia (prima di lei, soltanto altre 2 donne). Il suo contributo è fondamentale. Perché globalmente soltanto la metà delle donne ha un lavoro retribuito, contro l’80% degli uomini. Perché nelle economie avanzate le donne guadagnano, in media, circa il 13% in meno rispetto agli uomini. Perché le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro ci sono ancora. E sono tante, troppe.
Barbie (aka Margot Robbie)
Proprio lei, Barbie, la più iconica delle bambole, è tra le nostre 10 donne del 2023, a 64 anni dalla sua fortunatissima invenzione. Il merito è naturalmente del film che porta il suo nome, diretto da Greta Gerwig e arrivato nelle sale la scorsa estate con la promessa di lasciare il segno. Ovviamente, mantenuta in grande stile. 1,4 miliardi di dollari (cifra mai raggiunta da una regista donna), 18 nomination ai Critics Choice Awards, 11 ai Grammy e 9 ai Golden Globes. Il risultato? Barbiecore, una cascata di rosa su vestiti, make up e accessori. Ma soprattutto su un mondo in lotta contro il patriarcato.
Giulia e Elena Cecchettin
Sono stati 109 i femminicidi del 2023 in Italia: un fenomeno – purtroppo – strutturale. Tra loro, anche quello della giovanissima Giulia Cecchettin, uccisa l’11 novembre dal fidanzato. La vicenda ha drammaticamente scosso molte menti, tanto femminili quanto maschili, richiamando nelle piazze il rumore di migliaia di persone. Le stesse che, guidate dalla coraggiosa voce della sorella Elena, si sono unite per urlare la fine della violenza di genere e l’inizio del rispetto. Non a caso, “rispetto” è proprio una delle dieci parole guida che abbiamo scelto per il 2024. Perché da Giulia Tramontano a Giulia Cecchettin, le centonove tragedie del 2023 ci hanno fatto capire ancora di più quanto, oltre alle leggi, sia importante l’educazione.
Michela Murgia
Sempre precise, scelte con cura. Spesso scomode, ma capaci di aprire la mente. Intime e politiche allo stesso tempo. Sono così le parole di Michela Murgia, intellettuale, attivista e scrittrice. Un’eredità preziosa che, dopo la sua scomparsa nell’agosto 2023, continua a riecheggiare nelle esperienze di vita di tutti, tutti i giorni. I suoi libri – ciascuno imperdibile a modo suo – sono stati tradotti in 25 paesi e premiati con tanti riconoscimenti. L’ultimo, un pamphlet, sta per arrivare. Con un monito che Michela ci ha voluto donare nelle sue ultime settimane di vita: «La mia anima non ha mai desiderato generare né gente né libri mansueti, compiacenti, accondiscendenti. Fate casino».
Narges Mohammadi
Era sua la sedia vuota che, il 10 dicembre 2023, spiccava al centro del palco del municipio di Oslo durante la consegna del Nobel per la Pace. Narges Mohammadi non ha potuto ritirare il premio, perché reclusa dal 2021 nella prigione di Evin, in Iran, l’inferno dei detenuti politici. La causa? La sua campagna contro l’uso obbligatorio dell’hijab e contro la pena di morte. Unita alla battaglia contro l’oppressione delle donne in Iran e per promuovere diritti umani e libertà per tutti. La lettera scritta in carcere, di nascosto, è diventata un grido di denuncia alla stretta misogina di un regime religioso sempre più tirannico.
Jacinda Ardern
«Anche i politici sono umani». Hanno fatto il giro del mondo le parole con cui Jacinda Ardern, 42 anni, premier neozelandese dal 2017, ha rassegnato le dimissioni nel gennaio 2023. Zero ragioni di Stato, tutta mancanza di “carburante”. L’abbiamo inserita tra le 10 donne del 2023 perché abbiamo potuto immaginare la fatica del suo triplo ruolo – leader di governo, compagna, mamma. Ma anche perché Jacinda per il suo Paese ha fatto tantissimo, dimostrando talento e visione. E dopo aver dato tutta se stessa, la bilancia si è spostata dalla parte della famiglia. Diventando così il simbolo di quel difficile gioco d’equilibrismo tra casa e lavoro che le donne – purtroppo – conoscono molto bene: ci vuole forza per andare avanti, ma a volte ce ne vuole di più per fermarsi.
Margherita Cassano
Il suo mandato è iniziato il primo marzo 2023: Margherita Cassano è la prima donna a ricoprire il ruolo di Presidente della Corte di Cassazione. Una nomina dalla portata storica per il Paese, un altro importante passo lungo quel cammino iniziato 60 anni fa con l’ingresso delle prime donne in magistratura (il primo concorso aperto alle donne risale al 3 maggio 1963). Oggi, in un contesto storicamente maschile come quello dell’interpretazione della legge, la presenza dei generi si è finalmente riequilibrata. E al vertice della Suprema Corte c’è una donna, la prima. Nelle parole post-nomina di Margherita Cassano è concentrata l’importanza di avere giudici donne proprio in quanto donne: «Il ruolo del magistrato non è solo fatto di abilità tecnica, ma anche di umanità, capacità di ascolto e di rispetto profondo degli altri».
Giovanna Iannantuoni
È un’altra delle “prime donne” del 2023. Nel mese di novembre, infatti, nel 60esimo anno della sua storia, l’associazione delle università italiane ha scelto per la prima volta come presidente una rettrice: Giovanna Iannantuoni è la prima donna alla guida della CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. «L’università resta un’occasione irripetibile nel medio periodo per migliorare la qualità di vita degli italiani. Un ascensore sociale che continua a funzionare, ma che dobbiamo far funzionare meglio», ha detto Iannantuoni appena eletta. Con lei a capo, ci auguriamo che gli atenei sappiano affrontare le tante sfide del futuro. E, soprattutto, che l’ambiente accademico possa diventare sempre più equo e inclusivo.