L’anno bisestile un anno che ha un giorno in più, il 29 febbraio. Quel giorno ‘in più’ serve per pareggiare uno slittamento astronomico. Per girare intorno al sole, la terra impiega 365,2422 giorni. Ogni anno sono circa 6 ore in più. Queste eccedenze vengono sommate e consumate in quel giorno ‘in più’, proprio per riallineare il nostro calendario al sistema solare.
La regola per calcolarlo
Sono anni bisestili quelli divisibili per 4. Ma non basta. Se finiscono per ’00’ (cioè gli anni secolari) devono anche essere divisibili per 400. Per esempio, 1900, pur essendo divisibile per 4, non è un anno bisestile. Mentre gli anni come 1600, 2000 sono anni bisestili. Questi calcoli servono a sincronizzare il nostro calendario con la durata annuale effettiva del viaggio della terra attorno al sole.
Si trova in tutti i calendari del mondo?
Questi calcoli sono stati introdotti per la prima volta nel 1582 da papa Gregorio XIII. Si trattava di correggere gli errori introdotti dal calendario giuliano, meno accurato. A un certo punto, per decreto papale, per passare da un sistema all’altro, si saltarono alcuni giorni del calendario, dal 4 ottobre si passò direttamente al 15. Nel resto del mondo, il moderno calendario iraniano ha otto giorni bisestili, inseriti in un ciclo di 33 anni.
Il calendario nazionale indiano e quello del Bangladesh presentano degli anni bisestili: il giorno ‘in più’ viene aggiunto in prossimità del 29 febbraio del calendario gregoriano. Il nome “bisestile” ci arriva dal calendario giuliano: il giorno in più ogni 4 anni cadeva dopo il 24 febbraio. Siccome quest’ultima data, in latino, era ‘sexto die ante Calendas Martias’, il giorno aggiunto successivamente diventò il ‘bis sexto die’, da cui deriva ‘bisestile’.
Chi nasce il 29 febbraio, quando festeggia?
Sceglie lui. Qualcuno festeggia il 28 febbraio, qualcuno il primo marzo. Non c’è una regola fissa. La probabilità di nascere il 29 febbraio è di una su 1.461. In quattro anni ci sono 1.460 giorni, aggiungiamo quello dell’anno bisestile, si arriva così a 1.461. Nei paesi anglofono i bambini nati in quel giorno si chiamano “leapers” o “leaplings”, il 29 febbraio viene chiamato infatti leap-day, giorno ‘del salto’.
Il santo del 29 febbraio
Il 29 febbraio si festeggiano: Sant’Augusto Chapdelaine, Sant’Ilaro papa, Sant’Osvaldo di Worcester (vescovo), Beata Antonia di Firenze (badessa). Precisazione: non si creda che i santi che si venerano il 29 febbraio vengano ricordati solo ogni quattro anni. Negli altri anni, essi vengono aggregati ai santi del giorno prima.
Chi è nato in quel giorno?
Personaggi celebri: Gioacchino Rossini e papa Paolo III. Vip dei nostri giorni: l’attrice Antonella Ponziani, la starlette Sylvie Lubamba, la giornalista Rai Elisabetta Caporale, il life coach statunitense Anthony Robbins, motivatore di tanti leader (l’ultimo, Donald Trump). Secondo un’interpretazione, finirebbe gli anni anche un personaggio bizzarro: Leprotto Bisestile, inseparabile amico del Cappellaio Matto, con cui beve tè e festeggia non-compleanni, nell’edizione disneyana di ‘Alice nel paese delle meraviglie’,
Il club che li unisce
Due i club che chiamano a raccolta, ogni 4 anni, tutti i nati del 29 febbraio. Uno è nato 20 anni fa: il ‘Club mundial de los bisiestos’ si dà appuntamento nella città basca di San Sebastian, per una grande festa. Nel 2012, si presentarono in 500. Negli Usa, c’è invece il ‘The Honor society of Leap Year Day Babies’, club virtuale, ma totalmente gratuito, che mette in contatto le storie di 10mila persone. Festeggiano in casa invece i Keogh, una famiglia con tre generazioni – dal nonno Peter Antonhy al figlio Peter Eric e la nipote Bethany Wealth – tutte nate in quel giorno.
Perché si dice anno bisesto, anno funesto?
Probabilmente ci arriva dai Romani, visto che il periodo dell’anno che coincide con febbraio era considerato tetro, anche perché dedicato ai riti funebri. Analizzando alcune statistiche… non si può che confermare la vulgata popolare. 1908: terremoto di Messina; 1968: quello del Belice; 1976: Friuli. Nel 2004, capitò lo tsunami nell’Oceano Indiano. Sono, questi, tutti anni bisestili! Una coincidenza?
Cosa fare e cosa non fare il 29 febbraio
Secondo una vecchia leggenda irlandese, in quel giorno le ragazze potevano chiedere al fidanzato di sposarle. In alcuni luoghi è chiamato anche “Bachelor day”, ovvero, “il giorno degli scapoli”: un uomo paga pegno, se rifiuta una proposta di matrimonio da una donna. In certi paesi europei, l’uomo è obbligato a comprarle addirittura 12 paia di guanti. Servono a nascondere le mani, per evitare l’imbarazzo di non avere un anello di fidanzamento al dito.
Un 29 da social
Siccome il 29 febbraio comunque è un giorno in più sul calendario, sui social impazza la condivisione di storie e pensieri sotto l’ashtag #24more: una occasione per riflettere se le nostre aspettative, i nostri desideri coincidono con le nostre attività; #ungiornoinpiù è invece la campagna contro la violenza di genere, sempre in quella data. Curiosità: questo giorno in più sembra favorire un 2016 di ponti e vacanze protratte. Se si chiedono le ferie nei sette giorni giusti, è possibile stare lontani da uffici anche per un mese.