Quando ero ragazzino, e non ero fidanzato, nel senso che non lo ero mai stato, avevo molta fantasia a proposito dei posti dove fare l’amore e pensavo che, non appena mi fossi fidanzato, al più presto possibile – speravo -, avrei subito coinvolto questa mia eventuale fidanzata nella geografia del sesso che avevo in testa.
Erano posti che avevo rubato ai film, alle letture, ai racconti degli amici che si erano già dati da fare.
Adesso che sono cresciuto, e questi posti li ho provati un po’ tutti, posso dire che gli sceneggiatori dei film e gli scrittori dei libri non fanno molto sesso (evidentemente sono troppo presi dall’ispirazione), e anche che i miei amici raccontavano un sacco di balle, perché se questi posti che dico uno li prova veramente non gli verrebbe mai in mente di mettercisi a fare sesso.
1) La doccia. Capisco molto bene il fascino di fare sesso con l’acqua bollente che ti sfiora scendendo lenta sulla pelle, e i vapori, e i corpi già nudi avvinghiati l’uno contro l’altro eccetera eccetera. Lo capisco benissimo e infatti uno dei primi posti che, appena fidanzato, ho voluto provare è stata proprio la doccia. Però, dal momento che la maggior parte di noi non vive all’Hilton, ma in case normali, le docce sono molto piccole. Allora tu ci entri dentro e provi a fare l’amore, ma: ora sfiori le piastrelle, notoriamente gelide, ora sfondi il vetro del box per una manovra troppo passionale, ora urti col braccio il miscelatore dell’acqua e, quando meno te lo aspetti, scende giù una cascata di acqua bollente che ti fa scappare per casa a urlare come un pollo lesso fuggito dal forno. Insomma, va bene per quelli che gli piace di soffrire mentre fanno l’amore.
2) La vasca. Per alcuni aspetti simile alle cugine docce, la vasche presentano una complicazione in più. Essendo state progettate in quanto vasche, non hanno un box di vetro che le chiude, ma per lo più tendine di plastica. Le tendine di plastica, oltre a non servire per quello per cui dovrebbero servire, cioé a non far andare l’acqua sul pavimento – per cui, mentre fai l’amore, c’è sempre l’altra persona che dice «stai attento che allaghi» – le tendine di plastica, dicevo, hanno quella fastidiosa caratteristica per cui, quando meno te lo aspetti, si appiccicano alla pelle e non si staccano più. È più forte di loro, vogliono partecipare in tutte le maniere all’amplesso con il loro abbraccio gelido. Evidentemente, sono gelose.
3) La lavatrice. Su questo posto avevo qualche dubbio già prima di provarlo: mi chiedevo, che cosa c’è di erotico in un elettrodomestico che ha a che fare con le mollette? A parte la scomodità di stare arrampicati su un cubo, le oscillazioni della centrifruga ti danno sempre l’impressione che il tuo partner potrebbe essere risucchiato da un momento all’altro in un’altra dimensione spazio-temporale, come nei film degli anni ’80, e trasformarsi in un gremlins. E poi c’è la paura, quella più grande, che, premendo qualche pulsante per sbaglio, attiverai un programma mortale per la tua maglia preferita che nel frattempo si sta lavando sotto di te. Credo che sia ormai assodato che il bagno non sia la stanza giusta per fare certe cose.
4) Il camino. Tutti hanno questo mito di fare sesso davanti al camino. E pure io. Il fuoco della passione interiore che si specchia nel fuoco vero, nella danza seducente delle fiamme. Sì, ma nessuno parla del calore. All’inizio lo trovi anche piacevole, soprattutto d’inverno, dici «com’è piacevole stare qui a fare l’amore con la donna della mia vita, mentre fuori fa freddo, magari nevica». Solo che poi inizi a sudare, un po’ per il movimento, ma soprattutto per il camino, sudi e non smetti più di sudare. Sudi e senti la pelle che ti scotta, da un lato solo, perché l’altro, quello non esposto al camino, è gelido. Ma vai avanti, non smetti, è troppo romantico, a parte questa sensazione strana di sentirti un hamburger a metà cottura. Ogni tanto ti viene la tentazione, frubetta, di cambiare posizione, di fare in modo che sia l’altra persona – che, protetta da te che gli fai da scudo per il calore, se la sta godendo alla grande – a doversi scottare, almeno per un po’, ma poi pensi che non è carino e allora resisti, resisti eroicamente, finché l’altra persona, pensando di eccitarti, ti dice: «Oh, come sono calda». Ecco, puoi resistere a tutto ma non alle prese in giro.
5) Il bagno del treno. Per prima cosa, accertatevi di farlo quando siete su un treno a lunga percorrenza, con poche fermate, piuttosto un Frecciarossa, e non un regionale. Sul regionale, finisci per interromperti ogni due minuti. Stai arrivando sul più bello quando la voce registrata annuncia: «Santa Marinella!». Di nuovo, ci riprovi, e la voce registrata grida: «Orbetello!». Ancora, stai per avere un orgasmo e quella dice: «Belsedere!» (giuro, esiste, è una frazione in provincia di Siena). A queste interruzioni, vanno aggiunte le bussate dei fumatori che stanno avendo crisi di astinenza e i senza biglietto che cercano un posto per nascondersi mentre passa il controllore. Oltre a quelli, pochissimi, che veramente vogliono rischiare la vita facendo la pipì. L’unica cosa buona del treno è che fa sempre ritardo, e questo, si spera, potrebbe sortire qualche effetto utile per osmosi.
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