Vita sempre più dura per i fumatori. La bozza di decreto legislativo del ministero della Salute (che entrerà in vigore probabilmente in settembre) prevede varie novità e restrizioni per la vendita e il consumo di sigarette.
Alcune, a mio avviso, abbastanza utili, come il divieto di fumo davanti ai reparti di pediatria e ostetricia e l’eliminazione dal commercio dei pacchetti da 10 che, costando meno, sono più a portata di tasca dei ragazzi.
Sempre pensando a disincentivare il vizio nei giovanissimi i rivenditori rischiano sanzioni più pesanti (fino al ritiro della licenza) se vendono sigarette ai minori.
Gli under 18 non potranno acquistare nemmeno le sigarette elettroniche contenenti nicotina.
Purtroppo, però, qualche ostacolo in più non farà certo desistere i teen-ager, se non si faranno delle serie campagne educative.
Così come servirà a poco agli adulti la nuova veste dei pacchetti di sigarette in cui figureranno immagini shock di fumatori in un letto d’ospedale o di corpi devastati dai danni del tabacco.
Il terrorismo psicologico, si sa, non solo non funziona, ma fa venire subito voglia di accendersi una sigaretta E innesca quel circolo vizioso di senso di colpa e di vergogna che non aiuta certo a smettere, anzi…
Eppure #smetteresipuo. Io ci sono riuscita poco più di un anno fa ribaltando la prospettiva. E le vacanze sono un ottimo momento per provarci.
Certo il percorso a volte è lungo e complesso. E sono tante le tentazioni, le trappole, gli automatismi in cui si può ricadere. Il mio suggerimento è di tenere presente e di ripetersi come un mantra questi sei pensieri, ogni volta che viene voglia di accendersi una sigaretta o che ci si ricasca.
1 Non ci sto perdendo niente
La sigaretta non è né un conforto, né un piacere, né un premio o una gratificazione. E soprattutto, essendo un vizio, anzi una vera e propria tossicodipendenza, è un’illusione che si possa gestire.2 Non scherzare con il fuoco
Se fossi stato capace di fumare poco o solo una sigaretta ogni tanto, ci saresti già riuscito in passato. Se invece hai deciso di smettere perché eri intrappolato in una cosa che non potevi gestire (ma che anzi subivi), accendendoti una sigaretta ti esponi a un rischio.Dopodiché se capita non sentirti in colpa, non pensare di essere un debole. Tieni duro, però, e insisti nel perseguire il tuo obiettivo: smettere!
3 Provi nostalgia per un’illusione
L’ex fumatore prova nostalgia per l’idea, per l’illusione che aveva di possedere questo piccolo tesoretto privato, il pacchetto di sigarette, che si poteva portare sempre con sé.Finché credi in questa falsa illusione, la sigaretta assumerà un valore di cui ti sembrerà di essere stato privato.
4 Fumare non significa essere liberi di trasgredire
La sigaretta per molti è un po’ il gusto della trasgressione. Ma concedersi ogni tanto questo piccolo sgarro vuol dire giocare con il fuoco.Perché è molto facile reinnescare il meccanismo della dipendenza: è quasi certo che quella sigaretta non resterà isolata, ma diventerà una catena infinita in cui ogni sigaretta produce quell’assuefazione che rimanda a quella successiva.
5 Non è vero che ho bisogno di fumare
Il fumatore si è abituato a pensare per decenni che la sigaretta sia un premio. E la mente è condizionata da questa abitudine. Una persona che ha sempre fumato 20 sigarette al giorno è una persona che pensa almeno 7300 volte in un anno «Ahaa che bello, adesso mi accendo una sigaretta!».Nella mente restano impressi degli automatismi per cui ci sono occasioni in cui si continua a pensare «Come vorrei una sigaretta. Adesso, dopo aver fatto questo (caffè, pranzo, lavoro ecc.), mi accendo una sigaretta».
Senza contare che c’è comunque una continua pubblicità occulta e che siamo circondati da gente che fuma.
6 Non sono destinato a fumare tutta la vita
Mai rassegnarsi. Mai pensare che se hai ceduto alla tentazione e ti sei acceso una sigaretta (o hai proprio ripreso a fumare) vuol dire che sei destinato a restare fumatore.Non spaventarti: meglio ammettere con te stesso che ci sei ricascato e magari farti aiutare da qualcuno. Ma non arrenderti mai. Insisti e prima o poi ce la farai.
Vi è bastato a convincervi che è possibile smettere per sempre? #smetteresipuo: basta crederci e non arrendersi se non si riesce ai primi tentativi.
di Annaleni Pozzoli