Chiara Ferragni ha voluto mostrare in un post su Instagram la sua acne, un problema con cui – racconta – convive da anni ma di cui ha anche indicato il suo rimedio, ossia l’inositolo. L’influencer, infatti, ha spiegato di essere reduce da un periodo di stress, a causa anche dell’intervento al pancreas del marito, il rapper Fedez, che ha contribuito probabilmente a farle comparire i brufoli sulla pelle del viso. Non che sia la prima volta, ha spiegato la Ferragni: «Per la maggior parte della mia vita da adolescente/adulta, la mia più grande insicurezza fisica è stata la mia pelle».
Poi, però, ha anche raccontato di aver risolto il problema dermatologico, grazie «all’aver bilanciato i miei ormoni con l’inositolo (del tutto naturale), al fatto di vivere una vita più felice e non pensarci troppo».
Ma di cosa si tratta? Lo spiega Cristina Guerriero, dermatologa del Policlinico Gemelli di Roma, responsabile dell’Ambulatorio acne e socia della Società italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse.
Cos’è inositolo, la vitamina B7
L’inositolo è chiamato anche vitamina B7: «È considerata una pseudo-vitamina per il semplice motivo che, a differenze delle vitamine – che vanno assunte – è prodotta anche dal nostro organismo: significa che non è necessaria un’integrazione. Per il resto si comporta a tutti gli effetti come le vitamine, in particolare del gruppo B. Ha funzioni precise e importanti per le donne» spiega Guerriero.
A cosa serve l’inositolo
L’inositolo viene anche usato in diverse terapie, come nel caso di colesterolo cattivo elevato o ovaio policistico. Tra le sue caratteristiche, infatti, c’è la capacità di stimolare la produzione di lecitina, che aiuta appunto a pulire le arterie dal colesterolo “cattivo” che si trova nel sangue.
A livello ginecologico, invece, viene usato spesso in abbinamento all’acido folico: «L’inositolo ha moltissime funzioni e agisce su vari organi. Nel caso dell’ovaio policistico, è efficace perché è capace di ridurre la resistenza periferica all’insulina che è una delle cause di questo disturbo insieme all’aumento di testosterone. Può verificarsi in donne con problemi di obesità, ma non necessariamente» chiarisce l’esperta. «Questo è il motivo per cui si usa, in associazione con altre terapie, in molti casi di acne che sono legati proprio a irregolarità del ciclo mestruale e ovaio policistico – aggiunge Guerriero – Diversi studi ne hanno mostrato l’efficacia, se ad alto dosaggio, pure per contrastare ansia e depressione anche se, come detto, viene prescritto in associazione ad altre cure».
Quando e chi prescrive l’inositolo
«Generalmente può prescriverne un’integrazione il dermatologo, nei casi di acne che siano dovuti proprio a iperandrogenismo, quando ci sia una maggior produzione di testosterone: il suo effetto, infatti, è quello di regolare gli ormoni e favorire la produzione di estrogeni. Per questo aiuta a regolarizzare il ciclo. Ma non va bene se l’acne ha un’altra origine, per questo va valutato caso per caso da uno specialista» spiega Guerriero.
«Non trattandosi di un farmaco, ma di un integratore, non serve una prescrizione medica vera e propria, ma sicuramente un’attenta valutazione da parte di uno specialista, per esempio un ginecologo, che potrà decidere eventuali altre terapie in associazione» aggiunge la dottoressa.
Il giusto dosaggio dell’inositolo
«Non ci sono controindicazioni: non sono stati segnalati effetti negativi da iperdosaggio, ma in alcuni casi potrebbe essere semplicemente inutile l’integrazione» prosegue la dermatologa. «Generalmente, se si segue una dieta equilibrata non occorre una supplementazione, perché il quantitativo giornaliero è di circa 500 milligrammi, che si possono ricavare da un’alimentazione corretta. L’inositolo, infatti, è presente nei cereali integrali, nella frutta fresca e in frutta secca come le noci» conclude l’esperta.