Siamo abituati a pensare che l’acne sia solo un problema tipico degli adolescenti, ma non è così. Secondo recenti rilevazioni ben una donna su quattro (25%) è costretta a convivere con fastidiosi e antiestetici segni sul viso, che non sono semplici foruncoli, ma una vera e propria infiammazione della pelle. Questo crea spesso imbarazzo, anche se si fatica ad ammetterlo perché l’acne in età adulta è considerata un tabù, specie per le donne.
A sollevare il velo su questa forma di “body shaming” è un articolo sul magazine britannico The Guardian, che però cita anche donne famose alle prese con questo problema, mentre l’esperto avverte: «È un fenomeno in aumento».
Acne o brufoli?
Quando compare dopo i 26/27 anni viene definita “acne tardiva”. Non si tratta di semplici imperfezioni cutanee o dell’effetto di qualche eccesso di gola o sregolatezza alimentare, bensì di una vera e propria patologia legata al funzionamento della ghiandola del sebo: «Sia i semplici brufoli che l’acne si manifestano in seguito a un’infezione dall’esterno, ma nel primo caso avviene soprattutto quando i germi penetrano nella pelle, ad esempio, se ci si gratta con le unghie sporche, e i batteri poi infettano la ghiandola. È quindi un episodio occasionale e limitari. Nel secondo caso, invece, l’acne consiste in un processo infettivo e infiammatorio della ghiandola, che viene stimolata in modo eccessivo, in genere dagli ormoni e in particolare da quelli androgeni. L’effetto è un ingrossamento con produzione di sebo e formazione di foruncolo all’esterno» spiega il professor Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis.
Perché nelle donne?
In Europa si stima che quasi la metà delle donne (48%) tra i 30 e i 49 anni sia interessata dall’acne. Secondo uno studio dell’Università della California, a livello globale il 51% delle ragazze fino ai 29 anni convive con questo fenomeno, che però non scompare fino ai 39, attestandosi intorno al 35%. Colpa soprattutto degli ormoni, il che spiega anche perché aumenti la quantità di “sfoghi” cutanei e brufoli nella fase premestruale, caratterizzata dai tipici sbalzi ormonali di quel momento del ciclo: «Ciò a cui stiamo assistendo è un aumento del fenomeno dell’acne in età adulta, ma per ora la spiegazione è legata soprattutto alle cause per cui viene anche durante l’adolescenza, dunque proprio per l’aumento dell’attività delle ghiandole. Questo anche perché, essendo un disturbo cutaneo recidivante, l’acne alterna momenti di guarigione a momenti di ricaduta. Ecco quindi che particolari fattori ambientali e condizioni fisiche possono portare alla sua ricomparsa anche in età adulta. Va anche considerato che in età avanzata può accadere spesso anche un altro fenomeno. Col passare del tempo le ghiandole possono diventare molto più sensibili agli ormoni, quindi possono bastare anche minime variazioni nella loro concentrazione perché la ghiandola stessa si ingrossi e causi acne» spiega Di Pietro.
L’acne delle “donne in carriera”
Tra le cause che possono portare alla comparsa delle pustole o lesioni tipiche dell’acne, in età adulta e nelle donne, c’è lo stress. «In effetti c’è un legame diretto tra la comparsa dell’acne nei soggetti adulti e lo stress, perché è provato che questo fa aumentare gli ormoni androgeni. È il motivo per cui, ad esempio, quando siamo sotto pressione la nostra pelle diventa anche più grassa. È come se la ghiandola avesse degli interruttori sulla propria superficie: basta un semplice tocco perché si attivi». Altri fattori che possono concorrere alla comparsa di questi inestetismi sono il fumo, e in genere un’attività intensa da parte delle ghiandole surrenali.
Altre cause
Tra le cause, dunque, c’è un intenso lavoro da parte della ghiandola sebacea, ma non vanno dimenticate neppure cause batteriche: in questo caso il “colpevole” può essere un batterio chiamato Propionibacterium Acnes, che vive già nella pelle, ma può moltiplicarsi in particolari condizioni. Per questo è importante una corretta igiene e detersione della pelle. Infine, può contribuire anche una predisposizione genetica.
Occhio al cellulare!
Esistono vari rimedi contro l’acne, a seconda dei fattori che ne sono causa. Si va da cure omeopatiche e naturali a veri e propri farmaci (come antibiotici), che però devono essere somministrati dietro prescrizione medica. «Il primo consiglio è comunque quello di evitare che i batteri che vivono già sulla cute possano proliferare più facilmente. Per questo è importante cercare di tenere la pelle pulita ed evitare di toccarsi. Da un paio di anni a questa parte, però, lancio anche un allarme: il fatto di continuare ad appoggiare al viso il cellulare – già ricettacolo di batteri – non fa altro che aumentare la loro proliferazione. Nei soggetti che hanno la pelle già più unta a causa del sebo, quest’ultimo facilita la cattura di nuovi batteri» spiega l’esperto.
Acne: i rimedi
Una buona notizia riguarda però i rimedi: «Di recente è stato studiato un nuovo un complesso, l’alusil, attivato dall’unione di Alukina (composto naturale a base di zinco e biotina, in grado di regolare la ghiandola sebacea) e microsfere d’argento. È già stato utilizzato con successo anche per curare la dermatite seborroica ed è molto efficace nel frenare crescita batterica in chi soffre di acne» spiega Antonino Di Pietro, che consiglia di rivolgersi al medico per eventuali trattamenti locali, come quelli a base di benzoilperossido. Esistono poi anche cure con luce Led e fototerapie. L’esposizione al sole e una dieta equilibrata possono aiutare a controllare la produzione di sebo.
Le donne famose con l’acne
Quando compare in età adulta, l’acne da molte è vissuta come un tabù. Di recente è stata anche paragonata a una forma di “body shaming”, al pari del sovrappeso. Eppure non mancano nomi di donne famose che convivono con questo disturbo. Ne soffre, ad esempio, la modella Kendall Jenner, ma anche Kylie Jenner, così come l’attrice Kristen Stewart, la cantante Miley Cyrus. Tra le over 40 ci sono anche Eva Longoria, Alicia Keys, Britney Spears, Courtney Love, Kate Moss e Kim Kardashian.