Da quando toccarsi è diventato il più pericoloso dei gesti, parlare è quello che ci resta per abbracciare l’altro. Per mesi, lo scorso inverno, abbiamo sperimentato quanto potente fosse usare quell’unica parte del nostro corpo che decreti e restrizioni avevano lasciato libera: la voce. E anche ora, quando la prudenza impone di limitare i contatti fisici al minimo indispensabile, videochiamate e “vocali” di dieci minuti sono entrati nelle abitudini quotidiane di molti. Sottoposta a un superlavoro e sollecitata da malanni di stagione, la gola può aver bisogno di attenzioni extra. Ci sono rimedi naturali molto efficaci per contrastare gli abbassamenti di voce sia da sforzo sia da raffreddamento e addirittura esercizi specifici per allenare le corde vocali e renderle più resistenti.
Le corde vocali sono la struttura più elastica del corpo: ci permettono di passare da 200 a 1.000 vibrazioni al secondo
L’erba che fa bene alla voce
Durante la quarantena ha fatto faville, andando a ruba in farmacia ed erboristeria: se ne hai fatto scorta, non c’è momento migliore di questo per utilizzarlo in chiave preventiva. «L’erisimo (Sisymbrium officinale) è una pianta spontanea nota da sempre per i suoi benefici per la voce» spiega Tiziana Lugli, erborista a Brescia. «È “l’erba dei cantori”: cantanti, attori e professionisti della voce la usano da sempre. È estremamente efficace nella cura dell’afonia, della raucedine e di qualsiasi patologia delle corde vocali dovuta a usura e sforzo, grazie ai principi attivi solforati (glucosinolati e isotiocianati) a cui sono dovuti sia l’attività medicinale sia il sapore pungente, simile a quello della senape».
Lo trovi in erboristeria o farmacia sotto forma di caramelle, infuso (lascia 6 g in infusione per 10 minuti in una tazza d’acqua 95°: filtra e bevi con miele), tintura madre (40 gocce 3 volte al giorno in un bicchiere d’acqua).
Le piante anti afonia
«L’erisimo è un migliorativo della secchezza ed è diventato popolare nel lockdown, ma non è l’unica erba amica della voce» spiega Orietta Calcinoni, otorino e foniatra, coach del Teatro alla Scala di Milano e anima del database europeo Herbs for voice. «La voce non è che “aria battuta”: per prendercene cura, dobbiamo fare manutenzione dello strumento che la batte, le corde vocali. In questi mesi in cui all’uso intensivo si aggiungeranno i primi freddi, possono essere utili erbe antinfiammatorie come echinacea o timo».
Ma l’esperta segnala anche fluidificanti come il ribes nero (40 gocce di macerato glicerinato in acqua, 2 volte al giorno), il meliloto (1 cucchiaio in una tazza di acqua bollente in infusione per 10 minuti) e poi le erbe antirritative come malva (1 cucchiaio raso di foglie e fiori in 1 tazza d’acqua, porta a ebollizione, spegni e lascia in infusione per 10 minuti), calendula o tiglio (40 gocce di tintura madre 3 volte al giorno).
Una combinazione vincente può essere un prodotto che unisca escina (derivata dall’ippocastano), bromelina e scutellaria. «La sinergia di questi fitocomplessi» continua Orietta Calcinoni «aiuta il microcircolo, sostenendo gli organi che abbiamo messo a dura prova, come polmoni, corde vocali, lingua, ricchissimi di vasi sanguigni che è opportuno riossigenare per garantire loro sollievo e salute».
La ginnastica rinforzante per la voce
«L’uso della voce è il nostro diritto alla libera espressione: i bambini parlano e cantano se sono arrabbiati o felici, mentre litigano o fanno il girotondo» spiega Silvia Bergo, osteopata e coach a Milano (silviabergo.com). «Per questo, chiusi in casa, abbiamo sentito il bisogno di parlare e cantare: per continuare a sentirci liberi».
Anche adesso possiamo continuare a sfruttare quel potenziale liberatorio della voce e rafforzare le corde vocali in vista dell’inverno con semplici esercizi. «Funzionano perché aiutano a rilassare le corde vocali e ad attivare la respirazione diaframmatica, quella che entra in gioco quando cantiamo e che è uno dei motivi per cui dopo averlo fatto ci sentiamo più rilassati» spiega Bergo. «Questo tipo di respirazione attenua l’ansia migliorando l’ossigenazione del sangue e rallentando il battito cardiaco, stimola i processi di rigenerazione cellulare e ci aiuta a riallineare la postura».
Per l’esercizio della clessidra basta mettere una mano sul petto e una sull’addome: durante l’inspirazione, si spinge via la mano dalla pancia, gonfiando l’addome il più possibile, mentre quella sul petto resta ferma; espirando, si preme la mano sull’addome per sgonfiarlo. Per l’esercizio della M si canta un motivetto emettendo la labiale “emme”. Mentre per quello delle bolle si soffia con una cannuccia in un bicchiere alto pieno d’acqua, emettendo un suono.