L’Aids ci riguarda tutti, e non solo il 1° dicembre, Giornata mondiale contro la sindrome diagnosticata per la prima volta nel 1981. Nessuno, infatti, è immune dal rischio di contrarre il virus dell’Hiv con cui, in presenza di una diagnosi tempestiva, si muore di meno.
«La trasmissione dell’infezione non accenna a fermarsi: ogni anno vengono diagnosticati 4.000 nuovi contagi» spiega il professor Andrea Gori, direttore della Divisione malattie infettive del Policlinico di Milano e membro del direttivo di Anlaids. «Tra le persone che le campagne di sensibilizzazione non riescono a raggiungere c’è chi ritiene l’Aids un problema che non lo riguarda».
Oltre ai giovani tra i 25 e i 29 anni, la novità sono gli over 60. «Una tendenza non ancora così incisiva per le statistiche ma che non sorprende, se si pensa a com’è cambiata la sessualità dei 60-70enni negli ultimi anni tra separazioni tardive, “pillole blu” e sesso a pagamento» dice il medico.
Ed è proprio per coinvolgere quanti più “irrangiugibili” possibili che la psicologa Nadia Galliano, 30 anni, ha scritto il romanzo “Seguimi con gli occhi” (Bookabook).
Colpita dalla sua esperienza di 3 anni nell’ambulatorio Hiv dell’Ospedale Sacco di Milano «ho raccolto le testimonianze di chi convive con la malattia tra lo stigma sociale e la voglia di farcela» racconta. «Ispirandomi a storie reali ho raccontato paure e speranze di Leo, contagiato alla nascita dalla madre che non ha quasi mai conosciuto; di Teresa, signora benestante infettata da un insospettabile compagno; di Met, esperto di moda che ha lasciato il lavoro dei suoi sogni per aiutare altri con la sua stessa malattia».