Scoprire i propri antenati e la storia della propria famiglia attraverso la ricostruzione dell’albero genealogico. Un desiderio che oggi diventa semplice da realizzare, perché digitale. Il Ministero dei Beni Culturali, tramite la Direzione Generale per gli Archivi, sta finanziando un progetto (noto come “Portale Antenati-SAN”) che prevede la catalogazione online di tutti i documenti contenuti negli archivi delle anagrafi italiane.
In un mondo che diventa sempre più digitale, dove tanti aspetti della vita quotidiana vengono semplificati o trasformati dal Web (si pensi ad esempio all’home banking, alla pubblica amministrazione online, all’e-commerce, allo smart working), tramite Internet ora è possibile anche ricostruire il proprio albero geneaologico.
Quali documenti si possono vedere?
“Il Portale Antenati-SAN” – si spiega sul sito – “vuole rendere disponibile l’enorme patrimonio documentario esistente negli Archivi di Stato, per condurre ricerche anagrafiche e genealogiche, finalizzate alla ricostruzione della storia di famiglie e di persone, ma anche alla storia sociale in senso lato”. Gli atti che hanno registrato, nel corso della storia, nascite, morti e matrimoni vengono fotografati e digitalizzati per poter essere consultati direttamente sul sito dove sono stati divisi per Comune, per atto e per anno.
Ci sono tutti i Comuni italiani?
Al momento sul portale si trovano 48 milioni di documenti provenienti dagli archivi dei Comuni di 44 province italiane, sparse a macchia di leopardo lungo tutta la penisola. Si possono trovare infatti città del Nord come Bergamo, Imperia, Treviso, del Centro come Arezzo, Viterbo o Pesaro o del Sud come Messina, Ragusa e Potenza. C’è anche qualche grande città come Torino, Roma o Napoli.
Fino a che anno si può andare indietro?
I documenti coprono un arco temporale che va dall’Unità d’Italia alla seconda guerra mondiale. Per alcune realtà più fortunate è possibile trovare anche documenti scritti sotto il dominio di Napoleone (a cui dobbiamo l’istituzione dell’anagrafe civile, prima esistevano solo i registri parrocchiali) o nei primi decenni dell’Ottocento.
Si potranno fare ricerche anche per nome
Il lavoro di digitalizzazione è ancora in corso: si punta a inserire nel sito i documenti di tutti gli archivi italiani (un lavoro enorme, si parla di almeno 120 milioni di immagini) mentre parallelamente si sta realizzando un data-base dei nomi contenuti nei registri, creando quindi un motore di ricerca che permetta di trovare più facilmente i nomi desiderati. Insomma, senza spostarsi da casa, si può fare un vero e proprio viaggio nel tempo e ripercorrere a ritroso la storia della propria famiglia. Gli atti sono infatti molto dettagliati e contengono numerose informazioni sulla vita dei nostri avi: la casa in cui vivevano, il luogo di nascita, i nomi dei genitori, le professioni che svolgevano.