Una media di 150.000 persone (su Instagram la seguono d’altronde in quasi 9 milioni) collegate ad ascoltare e riempire di commenti la chat in diretta. Alexandria Ocasio-Cortez ha scelto la formula del live sul suo profilo personale per raccontare uno dei giorni più difficili della sua breve ma già straordinaria carriera politica, e cioè l’insurrezione a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio, quando un gruppo di supporter di Donald Trump ha assaltato il Campidoglio per contestare il risultato delle elezioni che hanno decretato Joe Biden il 46esimo presidente degli Stati Uniti d’America.
Durate la diretta, la democratica 31enne ha parlato candidamente della paura provata quel giorno, con la voce che le si è incrinata in più di un’occasione. «Ho pensato che se questa era la direzione in cui stava andando la mia vita, beh, tutto sarebbe andato bene e che, in qualche modo, avevo adempiuto al mio scopo», ha detto quando ha ricordato di essersi nascosta in bagno mentre i nazionalisti vagavano per le stanze terrorizzando i presenti. E, a un certo punto, ha rivelato un dettaglio molto privato della sua vita: «Sono sopravvissuta a una violenza sessuale. E non l’ho detto a molte persone nella mia vita. Ma quando subiamo un trauma, questo si va aggiungere agli altri che già abbiamo».
Uno stile di comunicazione empatico e diretto…
Accennando a quell’episodio della sua vita, la deputata del Congresso ha voluto perciò esporsi e cogliere l’occasione di affrontare argomenti come l’elaborazione del trauma, personale e pubblico, e la pressione cui molto spesso le vittime sono sottoposte. A chi le ha suggerito di lasciarsi alle spalle gli eventi del 6 gennaio, Ocasio-Cortez ha risposto che quelle erano «le stesse tattiche usate dagli aggressori che ti dicono di andare avanti. Le stesse tattiche dell’uomo che ti ha toccato in modo inappropriato al lavoro, e poi ti dice di fartene una ragione», ha detto visibilmente emozionata, «Ti crederanno? O succederà come con quella persona adulta che ti ha fatto del male quando eri bambina e quando l’hai affrontata da grande ha cercato di convincerti che quello che è successo non era mai successo?», ha continuato.
Con lo stile che la contraddistingue, e che l’ha resa in pochi anni già un esempio da manuale su come fare comunicazione politica oggi, Ocasio-Cortez ha quindi raccontato a chi la segue uno degli eventi più traumatici della sua carriera, ma ha voluto anche ribadire, condividendo un episodio personale e doloroso, quali sono le istanze fondamentali su cui si fonda la sua vocazione politica, come appunto i diritti delle donne e delle minoranze. Non è la prima volta che AOC, come è conosciuta tra i suoi fan, usa Instagram in maniera così diretta: nei suoi live ha parlato di beauty routine e di come gestisce lo stress della sua professione, della pressione di essere spesso la più giovane nelle stanze in cui si prendono le decisioni e del lavoro fatto su se stessa per bilanciare vita privata e carriera politica.
… e una carriera già fenomenale
Alexandria Ocasio-Cortez è la rappresentante del quattordicesimo distretto di New York, che comprende parti del Bronx (dove è cresciuta con i genitori di origini portoricane) e del Queens, storicamente quartieri multiculturali ma gravati da difficoltà economiche, ed è stata eletta per la prima volta nel 2018, quando ha sconfitto il democratico Joseph Crowley, politico navigatissimo, ottenendo una vittoria che nessuno si aspettava. Da allora è diventata una delle giovani progressiste del Partito Democratico più in vista del Paese nonché una voce politica influente sia per quanto riguarda la sua città che in politica nazionale.
Le sue posizioni, vicine a quelle di Bernie Sanders, le hanno spesso attirato lo scherno (e l’odio) di Trump e dei suoi supporter, che l’hanno ripetutamente attaccata e screditata sui social, ma le hanno anche fatto guadagnare l’appoggio di milioni di persone che non solo l’hanno rieletta al Congresso, ma la considerano un punto di riferimento della nuova politica americana. Ha studiato Economia e Relazioni internazionali alla Boston University e per pagarsi gli studi si è mantenuta facendo la barista, come raccontava nel documentario di Netflix Alla conquista del congresso del 2019.