Aumenta il sesso non protetto tra i giovani. L’allarme è arrivato dall’Organizzazione mondiale della Sanità, proprio mentre sui social impazzano tendenze come il Calippo Tour e la Sex Roulette, pratiche di cui si parla sui social e, in particolare, su TikTok, ma che preoccupano per la leggerezza con cui se ne parla. L’analisi dell’esperta.
Cos’è il Calippo Tour e perché preoccupa
Tutto è nato, ancora una volta, tramite i social e nello specifico su TikTok, dove ha iniziato a circolare un video che in poco tempo ha attirato l’attenzione dei giovani (incuriositi) e degli adulti (per lo più allibiti o scandalizzati). Con il nome di “Calippo tour”, infatti, Ambra Bianchi, 22enne da oltre 18,5mila follower su TikTok e più di 111mila su Telegram, ha definito il suo viaggio in Italia all’insegna del sesso orale con alcuni followers. «Nuova tappa del Calippo Tour – racconta – sono appena arrivata a Martinsicuro, in Abruzzo per proseguire il tour. Per chi non sapesse cos’è, io vado a mangiare calippi per tutta Italia e se volete candidarvi, scrivetemi».
Dagli studi al “sex work”
Ovviamente i noti gelati non c’entrano nulla, ma richiamano l’atto della fellatio che la giovane, presente anche sulla piattaforma OnlyFans per soli adulti e nota in rete come “itssaamber”, praticherebbe appunto con persone incontrate “in tour”. I candidati agli incontri sono selezionati attraverso Telegram e poi diventano in qualche modo protagonisti di contenuti pubblicati successivamente dalla “influencer” sulla propria pagina OnlyFans. Lei, in realtà, si presenta come studentessa, oltre che “sex worker”. Sui propri profili spiega di essere originaria di Trento, ma di essersi trasferita a Padova perché nella sua città aveva «problemi a scuola, non ero a mio agio con i compagni di classe».
Il sesso (facile) sui social
«Essendo fuori sede e vivendo da sola ho delle spese. Però devo dire che questo mondo mi piace», ha raccontato ancora ai followers, aggiungendo: «Mi mantengo da sola vendendo contenuti hot». L’iniziativa della ragazza, dunque, rientrerebbe nel tentativo di essere economicamente autonoma. Dopo il via al tour, lo scorso marzo, è stato però in agosto che il suo video sul “Calippo tour”, in cui spiegava di essere on the road a incontrare i fans e ad «assaggiare i loro calippi», ha totalizzato 1,5 milioni di visualizzazioni.
I rischi: personali, sociali e psicologici
«In genere chi lancia questo tipo di challenge non ha valutato i rischi personali o sociali delle sue azioni. Ma ci sono anche risvolti psicologici connessi all’uso di certe piattaforme: nel caso di Onlyfans, per esempio, si è visto che gli utilizzatori stabili negli anni, che non vivono l’esperienza come una scelta consapevole, possono percepire il senso di essere vittime di abuso, quindi a subire l’oggettivizzazione del proprio corpo. Chiaramente chi lancia questo tipo di tendenze non si rende conto neppure del rischio di emulazione, che è amplificato da Internet», spiega la sessuologa e psicologa Eleonora Sellitto. «La conseguenza è provare una sensazione di onnipotenza», proprio come accade a chi partecipa alla “sex roulette”.
Sesso non protetto: cos’è la “sex roulette”
In questo caso si tratta di avere rapporti sessuali consenzienti, senza preservativo, o di toglierlo «al momento opportuno», accettando le eventuali conseguenze, che possono essere gravidanze indesiderate, ma anche malattie sessualmente trasmissibili. Proprio al “rischio” fa riferimento il termine, che ricorda quello della “roulette russa” con cui si inserisce un solo proiettile in una rivoltella, si ruota velocemente il tamburo e si punta l’arma alla tempia premendo il grilletto e sperando di non essere colpiti dall’unico colpo in canna. Ora la “sex roulette” sta prendendo piede, alimentata ancora una volta da TikTok, anche in Italia.
Cosa spinge a partecipare alle challenge
«Spesso dietro l’adesione a queste sfide non c’è un’informazione “sana” su cosa sia la sessualità, soprattutto riguardo all’aspetto affettivo – spiega ancora la sessuologa – Il sesso viene inteso solo come performance, quindi l’obiettivo è ottenere il massimo della prestazione, spesso in modo molto esplicito, superficiale e con lo scopo di essere visti, riconosciuti e accettati dal gruppo. Viviamo in una società in cui viene premiato chi si cimenta in una situazione rischiosa o si mette in mostra. Chi è prudente o vive il rischio con maggiore consapevolezza viene poco considerato. Per questo si è spinti a oltrepassare i confini, trasgredendo».
I primi casi in Lombardia
Le prime segnalazioni di casi di “sex roulette” in Italia risalgono a un anno fa, quando la Procura di Brescia si occupò per la prima volta del fenomeno. Nel frattempo, però, gli episodi si sono moltiplicati, arrivando all’organizzazione di festini ad hoc nei quali la nuova challenge, di cui si parla in particolare su TikTok, è la protagonista. La sfida prevede, quindi, un vincitore (colui che esce indenne dal sesso non protetto) e soprattutto un “perdente”, cioè chi contrae una malattia sessualmente trasmessa o la ragazza che resta incinta e che deve poi mostrare il test di gravidanza. Il tutto rigorosamente online e con la conseguenza che la giovane deve poi ricorrere all’aborto.
L’allarme dell’OMS: troppo sesso non protetto
Proprio di fronte a queste “mode” è arrivato l’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel proprio report appena pubblicato, l’OMS mostra come i teenager sessualmente attivi che hanno usato il profilattico nell’ultimo rapporto avuto è scesa tra il 2014 e il 2022 dal 70% al 61% dei ragazzi e dal 63% al 57% delle ragazze. Come spiega l’ufficio regionale europeo dell’agenzia Onu, si registrano «alti tassi di sesso non protetto: quasi un terzo degli adolescenti (30%) ha dichiarato di non aver usato né il preservativo né la pillola anticoncezionale nell’ultimo rapporto, dato pressoché invariato dal 2018».
Sesso non protetto: perché non si usano precauzioni
«I motivi sono di diversa natura: educativi e culturali soprattutto, ma c’è anche disinformazione e non adeguata valutazione dei rischi. Per esempio, molti ragazzi non sanno molto su contraccezione e preservativi, o si giustificano nel non ricorso a questi ultimi affermando riducano la sensibilità al piacere. Ma anche le ragazze non conoscono metodo contraccettivi differenti rispetto alla pillola, come il preservativo femminile, o i dental dam (protezioni specifiche per il sesso orale, NdR), che non sono pubblicizzati, ma possono essere molto utili», spiega la sessuologa. «In alcuni casi, inoltre, subentrano la vergogna o l’imbarazzo nel dover interrompere il rapporto per indossare il preservativo, oppure non si sa come applicarli».
Una società di “onnipotenti”
«A livello sociale, invece, viviamo in un’epoca in cui c’è un grande senso di onnipotenza, in cui non si percepiscono i rischi della mancata protezione, ricorrendo unicamente alla pillola del giorno dopo – sottolinea Sellitto – Troppo spesso non si viene messi in contatto con i propri limiti, si pensa di essere onnipotenti e che tutti possano fare tutto, che possano diventare influencer o aver un largo seguito di followers grazie alle proprie azioni anche spericolate. Per questo ci si presta a ogni sorta di attività senza pensare alle conseguenze di lungo periodo, senza stabilire cosa sia meglio per sé. In sintesi, il rischio è poi venga a mancare l’amore per se stessi, oltre che la mancanza di rispetto per gli altri», conclude Sellitto.