Occhio a ciò che c’è nel piatto, in caso di allergia ai pollini oppure agli acari. Perché si potrebbe avere una forma allergia crociata, cioè un legame a doppio filo tra pollini e alcuni particolari alimenti legato alla presenza di proteine simili nei pollini e nei vegetali prevalentemente.
In 8 casi su 10, a causare le allergie è una polisensibilizzazione, cioè un mix di più allergeni. Un problema in aumento soprattutto tra le ragazze.
Ma un altro problema in crescita è rappresentato dalle allergie crociate.
Cosa sono le allergie crociate?
Un problema, questo, che è in costante aumento: ad oggi, riguarda all’incirca sette allergici su dieci. «Gli studi hanno identificato negli alimenti vegetali queste proteine che sono presenti anche nei pollini oppure negli acari della polvere cui si è allergici», spiega Gianenrico Senna, Presidente SIAAIC, la società che riunisce gli allergologi, e direttore di Allergologia presso l’Azienda Interuniversitaria di Verona. «Ed è per questa ragione che la risposta immunitaria, in caso di ingestione di un alimento a rischio, determina una reazione allergica ad espressione prevalentemente orale ».
Le allergie crociate sono pericolose?
Le allergie crociate sono pericolose? «Generalmente no», risponde il professor Senna. «La reazione compare entro pochi minuti o al massimo a distanza di mezz’ora da quando si è assunto l’alimento e si risolve da sé in poco tempo. Si possono scatenare prurito in bocca e al cavo orale, e talvolta gonfiori, ma solo quando si fa una scorpacciata dell’alimento incriminato. Occasionalmente sono possibili però anche nausea e dolori gastrici. La presenza di acido a livello dello stomaco altera le proteine che non vengono assorbite e quindi non danno fortunatamente anafilassi»
Si possono mangiare i cibi che danno allergia?
Quando si manifesta una simile reazione è sempre bene parlarne con l’allergologo, come chiarisce il professor Senna, che aggiunge: «Certo, non esiste una terapia specifica, ma con l’aiuto dell’esperto si possono individuare gli alimenti incriminati in modo da escluderli dalla propria dieta». Per fortuna si possono consumare gli alimenti ben cotti. Così, il frutto, o l’ortaggio, si possono mangiare con tranquillità. Questo avviene perché la cottura altera la struttura delle proteine allergeniche che, modificate, non sono riconosciute dal sistema immunitario e non riescono così ad avviare la reazione allergica.
Quali sono le allergie crociate più comuni?
Per chi è allergica alle graminacee, ci possono essere reazioni con il melone, l’anguria, gli agrumi, i kiwi, i pomodori, la melanzana, la pesca, l’albicocca, la ciliegia, la prugna, la mela, le arachidi, la mandorla.
Occhio invece al basilico, ai piselli, alle more di gelso, all’ortica, al melone e alla ciliegia quando a scatenare le crisi allergica è la parietaria. E attenzione in caso di allergia all’ambrosia, a banana, anguria, melone, camomilla, zucca e sedano. Prudenza infine con crostacei, lumache di terra e di mare e mitili, nelle persone allergiche agli acari della polvere.