Dopo l’esposizione mediatica di un anno fa e le centinaia di segnalazioni raccolte dall’associazione “Non una di meno” durante l’adunata di Rimini, l’Ana (Associazione nazionale alpini) lancia un manifesto in sei punti collegato a un manuale “di consapevolezza contro le molestie” sulle donne.
Alpini: “Iniziativa dovuta, non siamo stati insensibili”
Proprio nel capoluogo romagnolo, le penne nere hanno deciso di presentare il documento, che con gli altri punti spiega che “la società non tollera più le battute e i gesti a sfondo sessuale” e che “giudicare chi subisce, girarsi dall’altra parte sono reazioni sbagliate”.
“È un’iniziativa che senz’altro dovevamo mettere in campo, soprattutto per quanto successo dopo l’adunata nazionale di Rimini dell’anno scorso”, ha contestualizzato il vicepresidente dell’Ana Lino Rizzo. “Vogliamo andare alla prossima adunata di Udine a maggio con tutta la serenità che ci ha sempre contraddistinti, consapevoli di quanto successo, perché non siamo stati insensibili”.
Dopo l’adunata di Rimini, solo una denuncia, poi archiviata, è stata formalizzata in procura, secondo quanto riportato dalla stampa locale. Molte “di più” le denunce invece per “Non una di meno”, il movimento femminista italiano che lotta per la parità di genere.
“No all’equazione alpino uguale molestatore”
Intanto l’Ana insiste nel respingere l’equazione alpino uguale molestatore, che già le stesse attiviste avevano definito “scorretta”, pur chiedendo agli alpini di ammettere le proprie colpe.
“Non c’è necessità di chiedere scusa” su quanto avvenuto un anno fa, ha dichiarato il direttore del mensile “L’Alpino” Massimo Cortese, che ha fatto il seguente paragone: “Sarebbe come se l’Arma dei carabinieri si scusasse perché un maresciallo ha ucciso l’amante di sua moglie”. Per Cortese le molestie “non sono un problema degli alpini, ma un problema culturale che riguarda tutti gli uomini“.
Plauso del Comune di Rimini
Plaude all’iniziativa il Comune di Rimini. Il sindaco Jamil Sadegholvaad e la vicesindaca con delega alle Politiche di genere Chiara Bellini, nell’incontrare una delegazione dell’Ana, hanno parlato di “un passo in avanti nel presente e nel futuro“, “nell’impegno culturale al cambiamento, a partire dagli uomini”.
Molestie, alpini danno il via a incontri di sensibilizzazione
Oltre ai due documenti scritti, l’Ana ha avviato incontri di sensibilizzazione nelle sue 80 sezioni nazionali volti a riconoscere e contrastare le molestie. A curare il progetto è la consulente Paola Miglio, che si definisce “femminista”.
“Sono incontri in cui si spiega perché alle donne non fa più piacere essere apostrofate per la strada da persone che non hanno più alcuna relazione con loro”, ha rivelato Miglio. “Insieme a loro e lavorando con alcune femministe e attiviste abbiamo redatto i due documenti”. Il manifesto prende una “posizione forte contro le molestie”, e “dovrebbe essere una posizione che prendono tutti gli uomini”, ha aggiunto.
Il vicepresidente Rizzo ha chiosato: “Non vogliamo essere il problema di questa situazione, ma essere partecipi“, ribadendo che il fenomeno delle molestie “non è un problema solo degli alpini”.