L’alternanza scuola-lavoro finora non ha avuto vita facile. È stata sommersa da critiche: da «I ragazzi sono mandati solo a friggere patatine» a «Al Sud non si fa». L’hanno ribattezzata con un nome ancor meno attraente: Percorsi per le competenze trasversali per l’orientamento (in sigla Pcto). E l’hanno ridimensionata riducendone il numero di ore. Eppure in giro per l’Italia comincia a seminare buone pratiche e quest’anno sarà obbligatoria all’esame di maturità.
L’alternanza scuola-lavoro può essere l’anticamera dell’assunzione
I Pcto mirano a promuovere un ambizioso elenco di competenze: da quelle sociali, come la capacità di lavorare con gli altri in modo costruttivo, a quelle imprenditoriali, come il sapere mettersi in gioco e accettare le responsabilità. Queste competenze si possono esercitare in imprese, associazioni di volontariato, ordini professionali ed enti che si iscrivono al “Registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro” istituito presso le Camere di commercio. Come sottolinea il presidente di Unioncamere Carlo Sangalli, «i Ptco consentono ai giovani di conoscere le proprie capacità e propensioni e possono facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro».
I ragazzi affinano le “competenze trasversali”: dalla capacità di lavorare in gruppo in modo costruttivo al sapersi assumere delle responsabilità
Lo conferma l’ultimo rapporto AlmaDiploma: chi alle superiori ha fatto un’esperienza di stage o l’alternanza ha il 51% in più di possibilità di trovare un impiego dopo la maturità rispetto agli altri. Un esempio tangibile lo fornisce Snam: «Siamo impegnati in progetti in 5 Regioni del Sud Italia, in istituti tecnici con vari indirizzi, dall’elettronico all’informatico» spiega Paola Boromei, Executive vice president Human resources and Organization. «L’alternanza scuola-lavoro si è rivelata una fonte di reclutamento, tanto che abbiamo già assunto 20 ragazzi, e fucina di idee, perché gli studenti partecipano a veri e propri hackathon».
L’alternanza scuola-lavoro sensibilizza sulle questioni sociali
Un premio aggiunge anche tra le scuole il lievito della competizione. Il concorso Storie d’alternanza promosso da Unioncamere, tra gli eventi clou al salone nazionale Job&Orienta a Verona a fine novembre, ha raccolto videoracconti da 170 istituti di tutta Italia (alla nuova edizione ci si può candidare dal 3 febbraio su www.storiedialternanza.it). Tra i temi su cui i ragazzi hanno più lavorato figurano la sostenibilità (per esempio, l’Iis Pertini di Alatri ha presentato un prototipo di macchina a pannelli solari) e l’inclusione sociale (il liceo scientifico Fulcieri Paulucci Calboli di Forlì ha creato un portale di diari di viaggio con indicazioni sull’accessibilità dei luoghi).
La questione pari opportunità ha invece coagulato le competenze degli studenti della Fondazione Clerici, dell’Istituto Evangelista Torricelli di Milano e del liceo Modigliani di Giussano: si sono occupati di grafica, catering, preparazione delle interviste e hanno presentato proposte per una città a misura di donna in occasione del convegno del 2 dicembre L’Italia che vogliamo è più donna promosso dal Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
L’alternanza scuola-lavoro aiuta a lavorare in team
Un filo tutto al femminile unisce le protagoniste di un’altra esperienza di Pcto. La racconta Clara Perlini, titolare dell’azienda di articoli natalizi Valtpino srl, in provincia di Sondrio: «Ho coinvolto ragazze dell’indirizzo tessile sartoriale dell’istituto Saraceno Romegialli di Morbegno nella realizzazione di costumi per le Ladiesgang, un gruppo di cantanti che si esibisce anche in Rai. Il risultato? Abiti scintillanti con una base in stoffa arricchita di addobbi». Dalle montagne lombarde a quelle piemontesi è la creatività il motore del progetto Ulisse: promosso dalla Fondazione Cosso di San Secondo di Pinerolo riunisce in un’opera corale scuole superiori cittadine, dal liceo classico all’istituto agrario.
Donatella Beltramone, docente di discipline pittoriche e progettazione all’istituto Michele Buniva spiega: «Si svolge in 2 moduli: “Io mi oriento” è l’incontro con professionisti dell’arte e della cultura, mentre “Io creo” è la progettazione e realizzazione di una performance collettiva. Per i ragazzi si tratta un’occasione di confronto con ottimi formatori e con coetanei di scuole diverse. E stimola le loro capacità espressive». Le fa eco una sua studentessa di quinta, Maria Chiara Pernici: «Mi sento parte di una squadra ed è una sfida, tra tutte le proposte che ciascuno di noi ha fatto, arrivare a un’idea condivisa da trasformare in realtà». L’appuntamento è a fine marzo: per 2 giorni il castello di Miradolo, vicino a Pinerolo, aprirà le porte al pubblico e ospiterà il “prodotto” a cui i ragazzi lavorano da ottobre.
COSA PREVEDE L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
L’alternanza scuola-lavoro, ora chiamata Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, coinvolge gli studenti di terza, quarta e quinta superiore (secondo i dati Miur, nell’anno scolastico 2017-18 hanno partecipato 754.135 ragazzi). È gratuita ed obbligatoria e alla maturità è parte dell’orale. Prevede:
✔ 210 ore, nel triennio, per gli istituti professionali, 150 per quelli tecnici, 90 per i licei.
✔ La presenza di un tutor interno alla scuola e di uno esterno (della struttura presso cui si fa l’alternanza).
✔ Una certificazione delle competenze acquisite dai ragazzi: spetta ai consigli di classe in base alle indicazioni fornite dai tutor.