…quando conviene loro, ci dicono belle e tenere parole. Poi, quando meno ne hanno convenienza, si comportano peggio del peggiore degli uomini…
Colpisce come uno schiaffo la frase con cui si apre la mail di Alessandra (la chiameremo così, con un nome di fantasia, anche se la sua lettera è firmata).
Alessandra ha letto la testimonianza di Alice, la donna che sul numero 23 di Donna Moderna raccontava (ripresa qui) la sua storia d’amore con un sacerdote e i suoi tre anni di clandestinità e tormento. Oggi risponde con la sua esperienza.
Alessandra come Alice. Tra loro tante analogie. La felicità iniziale, la sofferenza che segue. Entrambe sono donne coraggiose, pronte a sfidare il pensiero e il giudizio degli altri.
Ma i loro uomini, sacerdoti, sono tormentati dal dubbio. «Condivido appieno lo sfogo di Alice» scrive Alessandra «per la continua indecisione del suo, e aggiungo il mio di sfogo per il mio ex-amato-don, la rabbia che una continua altalena emotiva mi ha provocato, la frustrazione a cui mi ha sottoposta».
Per Alice, la convivenza con don Claudio è stata l’inizio della fine dell’amore: «A fermarlo non erano solo la morale o la religione» ha raccontato nell’intervista. «Ma la paura di ferire la sua famiglia. Il disonore».
«Nel mio caso» scrive Alessandra «e in molti altri, come ho potuto constatare, vieni a sapere che la coscienza di questi sacerdoti va a pallino quando si tratta di andare d’accordo tra i preti dello stesso vicariato e i confratelli in generale. Sono disposti a tutto pur di raggiungere l’obiettivo di una carica o di un trasferimento che può dare lustro al loro amor proprio. Il mio ex ha fatto proprio così: quando si è presentata l’occasione di diventare monsignore non ha guardato in faccia nessuno (tanto meno la propria coscienza). E soprattutto non ha guardato in faccia me, distrutta da quella scelta che ci allontanava di parecchi chilometri».
La parole che chiudono la mail di Alessandra sono dure. «A tutte le donne dico, state lontane dall’ordine sacerdotale, già poco disposto a prendersi cura delle anime, e ancor meno a prendersi cura di una “lei” dopo che se la sono bengoduta».
Un’asprezza di toni che rivela una ferita non rimarginata.
Il tema del celibato dei preti continua a dividere. Secondo un calcolo dell’Osservatore Romano (che risale al 1997 e che ha messo a confronto i dati dal 1970 al 1995), sono circa 46 mila i religiosi che hanno abbandonato il ministero nel solo arco di un quarto di secolo. Tra le ragioni, anche il desiderio di una famiglia. Scalpore ha fatto recentemente la lettera-appello indirizzata a Papa Francesco da 26 donne legate sentimentalmente a sacerdoti. A Bergoglio hanno chiesto di consentire ai preti di sposarsi.
Noi continuiamo a raccogliere testimonianze. E, se vorrete mandarcele, anche le vostre opinioni.