Diamoci un obiettivo! Non è quello che si fa all’inizio di ogni nuovo anno? Quando il domani è un’agenda bianca da scarabocchiare e l’ottimismo ai massimi. Che sia possibilmente nobile e ambizioso. Meglio se a medio o a lungo raggio. Per darci il tempo di realizzarlo, per i più pigri di procrastinarlo. Che poi, alla fine, lo sappiamo come va. Si molla al fotofinish, si rinvia, si devolvono soldi per corsi di Zumba e di Pilates che regolarmente si disertano per tenere allenati altri muscoli, quelli già tonici dei sensi di colpa. Per cui tanto vale rispolverare la lista dei buoni propositi passati, facendo finta di avere una determinazione più solida e granitica di 12 mesi fa. E riprovarci. Il repertorio non cambia.
Buoni propositi dell’anno nuovo, sempre i soliti
Andare in palestra, smettere di fumare, tornare a chiudere una vecchia zip, tenere a bada la febbre da shopping, dosare i social e il cellulare, chiamare più spesso le amiche e la mamma, iscriversi a un corso di yoga o di tango, lanciarsi in qualche ricetta da chef, tipo il Mont Blanc o la pavlova, cambiare lavoro o fidanzato, trovare un lavoro e un fidanzato, concretizzare un piano B, tagliare i capelli, svuotare gli armadi, mangiare solo cose sane, andare a letto presto…
Chi procrastina a Capodanno…
La cosa fantastica è che ci basta formularli, i buoni propositi, per sentirci subito migliori: più magre, più buone, più riposate. Così volitive e motivate che possiamo tranquillamente permetterci di aspettare gennaio per cominciare. Ché mica penseremo di metterci a dieta o alla ricerca di un fidanzato proprio sotto Natale. Quello riesce solo a Bridget Jones. C’è tempo. La sfida inizia dopo le feste. Che, com’è noto, non finiscono l’1 ma il 7. Il quale quest’anno, guarda caso, cade purtroppo di martedì. E quindi bisogna rimandare. Lo dice anche il proverbio: né di Venere né di Marte… Così finisce che, di lunedì in lunedì, ci si ritrova a dicembre. Ancora punto e a capo.
Parola alle stelle
Quest’anno, però, dice il buon Vighi, è l’anno delle svolte (guardate l’oroscopo del 2025). Gli astri ci aiuteranno a riscrivere i nostri destini senza sforzarci tanto. Ce lo auguriamo. Non solo per noi, ma per tutto il Pianeta. Perché le cose non buttano benissimo. Ma se l’effetto dei nostri impegni mancati ha un impatto modesto – non muore nessuno senza pavlove – su larga scala lo stesso meccanismo può avere conseguenze catastrofiche.
I 17 Obiettivi dell’Agenda 2030
Mi riferisco ai 17 Obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, sottoscritta nel 2015 dai 193 Stati dell’Onu, tra cui l’Italia. Il fine era, ed è, molto ambizioso: affrontare le grandi sfide dell’umanità seguendo un programma ampio e coordinato, in grado di azzerare nel giro di tre lustri povertà e disuguaglianze, promuovere salute e lavoro per tutti, costruire un mondo più prospero ed equo, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Alla scadenza mancano 5 anni. Abbiamo sentito il bisogno di chiederci: a che punto siamo?
I nuovi conflitti esplosi negli ultimi mesi, i disastri climatici, le incertezze portate dal Covid e dalla crisi economica, la svolta sovranista di molti Paesi ci fanno intravedere tempi bui
È come se, all’avvicinarsi del traguardo, un dado beffardo ci avesse riportato alla casella di partenza. Allontanando il miraggio della pace tra i popoli, della fine delle dittature e della povertà, del diritto all’istruzione e alle parità opportunità, della crescita sostenibile che non lascia indietro nessuno. Il tempo stringe, ma voglio sperare che i tempi risicati non invitino alla resa bensì al colpo di coda. E che i big della Terra, come certi studenti svogliati, s’impongano un eroico rush finale per passare l’esame.
Verso anni nuovi, con urgenza e speranza
Non ci dobbiamo assolutamente rassegnare, ci hanno detto gli esperti interpellati nel nostro speciale, ma “coltivare urgenza e speranza”. Quella che coltivo io tutti gli anni, salendo sulla bilancia. Abbiamo due traini importanti: i giovani e le donne. Ne ho incontrate di toste e magnifiche nel corso di questi 12 mesi. A loro, di tanti ambiti e di tutte le età, e a voi, care lettrici, che sempre ci seguite nelle nostre battaglie, globali e quotidiane, affido il proposito di un nuovo anno più “etico”. Cioè solidale e rispettoso. Attento agli altri, oltre che a se stessi. Generoso. Buone feste.