Smart working o anno sabbatico? Dalla pandemia in poi, lavorare da remoto è diventata una possibilità e, per molti, una consuetudine irrinunciabile. Accanto a una flessibilità su orari e luoghi in cui svolgere la propria attività – impensabile fino a pochi anni fa – si sta diffondendo l’idea di potersi concedere periodi sabbatici più o meno lunghi per riprendersi dallo stress e ricentrare le proprie priorità.
Sperimentare uno stile di vita diverso
Prendere un anno sabbatico lontano dal proprio la lavoro, facendo tutt’altro. Oppure decidere, se si ha la possibilità, di trasferirsi in un’altra città o in una località più a contatto con la natura per sperimentare uno stile di vita diverso. Entrambe le alternative possono essere rigeneranti per la persona e, a livello aziendale, possono rappresentare un vantaggio in termini di costi e motivazione dei dipendenti.
In un articolo sul “Washington Post” Colleen Newvine ha messo in luce come l’ipotesi di lasciare temporaneamente la propria attività per dedicarsi ad altro possa rappresentare un’opzione ormai realistica per alcune tipologie di lavoratori. Sempre più aziende, del resto, propongono esse stesse la possibilità ai dipendenti di avere periodi sabbatici, con l’obiettivo di ridurre i costi e valorizzare un’opportunità per il personale stesso.
Anno sabbatico, un antidoto al burnout in azienda
Kira Schrabram, assistente presso l’Università di Washington, è tra i leader del “Sabbatical Project”, che mira a creare “un rapporto più umano con il lavoro” incoraggiando proprio i congedi prolungati. “Le aziende stanno iniziando a rendersi conto che il burnout è un problema”, ha affermato. “L’atteggiamento americano nei confronti del tempo libero è molto diverso da quello europeo, che tende a dare più valore alle vacanze e al riposo”, ha affermato Schrabram.
L’esperienza di “ExodUS Summit”
Roshida Dowe, dopo essere stata licenziata, ha creato con Stephanie Perry “ExodUS Summit”, uno spazio virtuale e una comunità per donne di colore “che viaggiano e sono pronte a mettere in atto il loro piano sabbatico o il loro piano di trasferimento all’estero”. “Quando seguo donne che vogliono prendersi un anno sabbatico, la cosa principale che cercano è il permesso”, ha detto Dow che nella sua attività coinvolge esperti per affrontare questioni pratiche relative a viaggi prolungati, gestione delle finanze, sicurezza e assistenza sanitaria, e argomenti più filosofici come il valore del riposo e la liberazione dal trauma intergenerazionale.
Scambiare la casa durante un anno sabbatico
I siti come HomeExchange, Homelink e Holiday Swap possono facilitare un eventuale anno sabbatico permettendo lo scambio di case e di conseguenza consentendo di risparmiare sull’alloggio. Questi portali permettono di vivere la vita dei “locali”, magari potendo condividere anche auto e biciclette. Le recensioni e i profili verificati garantiscono una certa sicurezza nella scelta delle case da selezionare, così come le comunità online offrono consigli e possibilità di scambi fra utenti.