Conoscere una lingua straniera è indispensabile, conoscerne due può diventare molto utile: per aprirsi nuove possibilità nel lavoro, oppure come semplice hobby o come esercizio quando si diventa “senior”, senza la velleità di averne la piena padronanza, ma semplicemente per tenere in allenamento il cervello. È provato da diversi studi, infatti, che imparare grammatica e lessico stranieri aiuta a mantenere intatte funzioni cognitive come la memoria, l’elasticità mentale e allontana il rischio di demenza e malattie come l’Alzheimer. La tecnologia, poi, ci permette oggi di imparare anche da casa, dove si trascorre più tempo tra studio a distanza per bambini e ragazzi, smart working per gli adulti e restrizioni o lockdown per gli over 60. App e corsi online, dunque, diventano strumenti preziosi o magari anche regali intelligenti in vista del Natale. Ma quale scegliere? Tutto dipende dagli obiettivi.
I senior e lo studio anti-invecchiamento
Memrise: è una app versatile e pensata per un uso flessibile, tanto che è possibile scaricare le lezioni per seguirle in un secondo momento, anche in assenza di copertura internet. Una peculiarità è il fatto che le lezioni sono fondate sulla ripetizione di alcune carte (un po’ come il Memory) in modo da arrivare a un apprendimento graduale e diluito nel tempo, che può adattarsi anche ai Senior. Stimola, dunque, la memoria e può essere utilizzata anche da chi non ha velleità di diventare poliglotta, anche se offre ben 16 corsi di lingua. È stata ideata da Ed Cooke, Grand Master of Memory a soli 23 anni, quando a 18 anni era stato costretto al riposo assoluto a letto. È gratuita nella sua versione basic.
Learning English Grammar: è la App del British Council e segue un metodo più tradizionale. Ogni giorno offre oltre 1.000 domande di grammatica, insieme a quiz, video e attività interattive per apprendere i rudimenti dell’inglese o migliorarne la conoscenza. I programmi radiofonici hanno il vantaggio di poter essere ascoltati anche mentre si è impegnati in altre attività domestiche, come la cucina. È disponibile sugli store di Apple e Google, gratuitamente.
Studiare una lingua per il lavoro
Rosetta Stone: molto nota, la piattaforma è presente da 25 anni ed utilizzata da enti come la NASA, TripAdvisor, grandi nomi del fashion o atenei, come l’Università di Milano Bicocca, che ne richiede la registrazione per accedere ad alcuni corsi in inglese. Prende il nome dalla Stele di Rosetta ritrovata in Egitto e che ha permesso di decifrare i geroglifici, per lasciar intendere di essere in grado di aprire le porte alla comprensione della lingua straniera. La caratteristica è che non ci sono traduzioni e viene utilizzato soltanto l’inglese (o l’idioma prescelto, tra i 24 a disposizione), per abituarsi a ragionare in un’altra lingua invece che in quella madre, per poi tradurre. Lo slogan, non a caso, è “Impara la lingua, non solo le parole”.
Fluentify: ideata da quattro giovani di Torino, è una piattaforma web a cui potersi registrare gratuitamente per migliorare il proprio inglese parlato, in particolare per chi dovesse sostenere un colloquio in inglese, superare test di english speaking o cercare un lavoro all’estero. In questo caso non occorre installare alcuna App, ma è sufficiente un account Facebook con cui accedere. A tenere le lezioni sono tutor certificati, «disponibili 24 ore su 24» da qualsiasi dispositivo (tablet, smartphone o desktop) che stabiliscono il costo da pagare online, a seconda delle modalità. Il servizio permette di imparare inglese, italiano, francese, tedesco e spagnolo.
Migliorare la conversazione
Mondly: parte dalla conversazione anche questa App, che inizia con un dialogo base tra due persone, per permettere di memorizzare le parole fondamentali per costruire poi frasi ed espressioni di uso comune, a seconda di temi concreti. Al termine del modulo, che dura 45 minuti, viene richiesto di riprodurre la conversazione con la propria voce, che viene riconosciuta tramite algoritmi. È possibile dilazionare il proprio intervento. Le lingue disponibili per l’apprendimento sono numerosissime: da quelle classiche a quelle meno diffuse a livello europeo come portoghese, olandese, norvegese, danese, svedese; ci sono anche russo, arabo, lingue asiatiche (coreano, giapponese, cinese, thailandese, vietnamita, indonesiano, hindi), l’ebraico, il farsi, l’afrikaas, il turco e altri idiomi dell’est europeo (polacco, bulgaro, ungherese, ceco, croato) o l’ucraino.
Babbel: è una delle piattaforme più famose, disponibile via web, tablet e mobile, a pagamento. Prevede corsi differenziati a seconda del livello di partenza e, più che sulla grammatica, punta alla conversazione, anche se non sono esclusi esercizi di scrittura e ripasso dei vocaboli. Sono 13 le lingue dei corsi e c’è la possibilità di scegliere le aree tematiche di maggiore interesse, dai viaggi, al mondo del lavoro alla cultura, in modo da ampliare il proprio vocabolario e la conoscenza della lingua nel settore più idoneo. Tramite app è possibile salvare anche alcuni contenuti da utilizzare anche senza connessione internet.
Open Language: parte dal livello A1 (principiante) per arrivare al C2 (esperto). La peculiarità è che sono previsti diversi moduli di Business English, dunque adatti ai professionisti. Sono contenute anche sessioni dedicate alla vita quotidiana e ai viaggi. È sviluppata con il contributo di madrelingua della Columbia University, ma essendo cinese e destinata a utenti asiatici, non è accessibile a tutti in ogni sua parte.
Rinverdire lo studio scolastico
TandemExchange: è un sito (anche App) pensato per chi avesse già studiato la grammatica a scuola, perché mette in contatto persone di nazionalità differenti. Ad esempio, una madrelingua tedesca che volesse migliorare il suo inglese non deve fare altro che registrarsi, indicando cosa vuole imparare e cosa può insegnare; a quel punto entra nella community e conversa in modalità solo audio, audio-video o chat. Il servizio di correzione e traduzione in-app permette di evitare silenzi o errori imbarazzanti. Può quindi essere usato via Skype, email o chat.
Livemocha: sono previsti diversi livelli, a partire dalla semplice conversazione con altri utenti della community (gratuita) fino ad arrivare a corsi strutturati e di qualità elevata (a pagamento). Si affida molto alla buona volontà di chi vi accede, perché non è richiesta la «presenza» alle lezioni, ma offre molti esercizi di grammatica per migliorare la comprensione, la lettura, la scrittura e la conversazione. Disponibile come App, permette anche di imparare da zero lingue meno comuni, come russo, cinese mandarino, turco, giapponese, coreano, arabo, greco, polacco e hindu.
Bambini: imparare la lingua con i videogame
Duonlingo: particolarmente adatto ai più giovani, perché sfrutta la gamification, cioè la logica dei videogiorchi al servizio dell’apprendimento, la sfida (anche a tempo) con tanto di punti, livelli e classifiche tipiche dei videogiochi e quindi risulta accattivante. Nel 2013 ha ottenuto il riconoscimento di miglior App per App Store e Google Play: è gratuita e offre corsi di inglese, spagnolo, francese, tedesco e portoghese con lezioni brevi, ma ripetibili.
Xeropan: intelligenza artificiale e gamification sono gli ingredienti anche per questa App in cui il protagonista è il Professor Max, che guida» gli utenti verso un’avventura che permette di conquistare punti attraverso esercizi, superando man mano livelli più difficili. Il chat bot permette di scrivere o registrare un vocale che viene trascritto automaticamente dall’IA, ottenendo poi una risposta immediata come se si dialogasse, per esempio, al desk di un hotel o di un imbarco in aeroporto, oppure se si ordinasse al bar o in un ristorante. Sono disponibili versioni gratuite o pro a pagamento.
WLingua: offre dialoghi tematici, lezioni dilazionate da poter rivedere e riprendere a seconda della disponibilità di tempo, con la possibilità anche di apprendere da email, interviste, notizie e altro materiale che non sia quello didattico tradizionale. E’ interessante l’offerta di corsi di russo, oltre che di spagnolo, francese e di pronuncia dell’inglese britannico o americano.
Ragazzi: oltre le conoscenze di base
English Listening: è un’applicazione pensata per chi ha già una conoscenza base della lingua (A2), ma vuole migliorarsi. La caratteristica è che non ci sono esercizi classici o testi didattici, ma molte trasmissioni radiofoniche dalla BBC e drammi audio da ascoltare, suddivisi per complessità. C’è anche una parte video che offre i sottotitoli del testo. È gratuita, come il sito e la App BBC Learning English, per chi desidera perfezionare la pronuncia british.
Lingua.ly: questa App mira ad ampliare il vocabolario a conoscenza degli utenti, quindi presuppone una conoscenza della lingua tale da poter già comprendere diversi testi, dei quali è possibile evidenziare alcune parole, ottenendone significato e pronuncia, infine archiviandole ad un database personale. In un secondo tempo si possono associare i vocaboli nuovi a immagini, creando delle flash cards, oppure si possono associare diversi significati a seconda del contesto, inserendo le parole in frasi esemplificative. Le lingue da poter imparare sono, oltre all’inglese, francese, spagnolo, arabo ed ebraico.
Su che lingua puntare?
La maggior parte delle App e siti punta sull’inglese in quanto lingua internazionale oltreché ufficiale in oltre 50 nazioni al mondo, parlato da circa 400 milioni di persone e usato per lo scambio e la divulgazione di informazioni scientifiche, economiche e di ogni natura. Il francese, però, è tornato ad essere consigliato in quanto seconda lingua più studiata a livello globale e utilizzata, per esempio, anche nei documenti delle Nazioni Unite. In Italia, poi, ci sono 240mila persone impiegate in imprese francesi. Lo spagnolo è invece il secondo idioma più parlato nel mondo da oltre 470 milioni di persone (60 milioni sono gli ispanici solo negli Usa). Nella classifica delle lingue più usate su internet si colloca invece al terzo posto, dopo inglese e cinese.
Il tedesco, il più parlato in Europa (oltre che Germania, in Austria, Belgio, Lussemburgo, Svizzera e in Italia in Trentino Alto Adige) viene richiesto soprattutto in ambito commerciale e nei settori automobilistico e delle tecnologie. In ambito extra UE, il russo è molto presente nei paesi slavi e, in Europa, in ambito turistico (in Russia, tra l’altro, l’inglese non è molto diffuso). II cinese mandarino è parlato dal maggior numero di persone (950 milioni) nel mondo, dove in 200 milioni lo hanno imparato come seconda lingua. È più difficile a causa della scrittura, ma data l’espansione economica della Cina, anche in ambito digitale, potrebbe essere utilissimo conoscere questa lingua; infine, la conoscenza dell’arabo potrebbe essere la carta vincente per chi punta a turismo, diplomazia internazionale, commercio e logistica, oltreché che nell’ambito della gestione dell’immigrazione.