«Dopo tutti questi anni nella moda, non avrei mai immaginato che la biancheria intima usa e getta sarebbe diventata il mio indumento preferito». La neo-mamma Ashley Graham scherza così su Instagram, in un post ironico che vuole però essere anche sottile denuncia al silenzio che circonda le difficoltà fisiche post-parto.
La modella curvy americana, diventata un esempio di body positivity, il 18 gennaio ha dato alla luce il suo primo bebè, il moretto Isaac Menelik Giovanni. Ma, come ha scritto sui social, nonostante la gioia e la gratitudine per essere diventata mamma «non è tutto arcobaleni e farfalle». E poi l’appello alle altre donne: «Alzi la mano chi non sapeva che, dopo aver partorito, avrebbe dovuto cambiare anche i suoi stessi pannolini».
Il corpo femminile dopo il parto
Nelle settimane successive alla nascita di un bambino, infatti, possono verificarsi delle perdite di sangue, muco ed elementi cellulari. Sono le conseguenze della ferita lasciata dal distacco della placenta e del graduale ritorno dell’utero alle dimensioni precedenti alla gravidanza.
Ashley Graham scrive: «Nessuno parla del recupero e del periodo di guarigione che le neo-mamme devono affrontare». Del corpo che ha subito un trauma e ha fatiche e ferite da risanare. Anche per questo le donne, al primo figlio, spesso si trovano poco pronte e frastornate, in un momento in cui la vita già cambia vorticosamente.
Lo spot rifiutato dagli Oscar
C’è probabilmente una sorta di pudore attorno all’argomento. Membra doloranti e sanguinamenti che sporcano gli slip stonano un po’ con l’immagine di sorrisi e festa che la società stampa addosso alle puerpere. Che gli assorbenti post-parto siano poco d’appeal pare dimostrarlo anche una polemica scoppiata lateralmente agli Oscar: ABC, l’emittente della cerimonia degli Academy Awards, ha rifiutato di trasmettere durante lo show una pubblicità di Frida Mom, azienda specializzata nei bisogni delle donne dopo il parto. La motivazione ufficiale? Lo spot sarebbe stato «troppo esplicito».
Frida Mom è insorta: «Si tratta semplicemente di una neo-mamma, a casa con il suo bambino e con il suo nuovo corpo, per la prima volta. Eppure lo spot è stato respinto. E ci chiediamo perché le neo-mamme si sentano impreparate». Non è «violento o politico», non è «religioso o osceno», non promuove «armi o munizioni». Sottolineando: anche «l’igiene femminile e i sollievi dalle emorroidi» sono soggetti vietati. Quindi l’invito a diffondere il video e a girarlo a ogni neo-mamma: «Merita di essere preparata».
L’appello è stato accolto da milioni di utenti. Lo spot è diventato virale e su YouTube, al momento, ha raccolto più di 2 milioni e 800 mila visualizzazioni. Con oltre 1.200 commenti. Tra questi: «La nudità non è una donna in mutande. Dobbiamo smetterla di romanzare la gravidanza e il parto e mostrare la realtà: avere figli non è tutto rose e fiori. Non c’è da stupirsi che così tante donne abbiano la depressione postpartum. Hanno bisogno di più annunci come questo».
Ecco il video dello spot: