L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha deciso di sospendere le vaccinazioni con AstraZeneca. Il Governo parla di “stop temporaneo e cautelativo”, dopo una decisione analoga da parte di altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania, che hanno invocato l’intervento di Ema, l’ente europeo che vigila sui medicinali. Ad allarmare sono le possibili tromboembolie, come accaduto in Germania, dove in 6 casi due hanno portato alla morte di giovani donne cui era stato appena somministrato il vaccino.
Dal presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, è arrivato però un invito: «Occorre verificare se la causa di queste morti sia stata proprio il siero. Le incidenze di reazioni avverse finora sono state molto più basse di quelle che si hanno in presenza di questo tipo di patologia. Al momento le evidenze sono solo di tipo temporale. Aspettiamo le indicazioni di Ema».
Come spiega la Società italiana per lo studio dell’emostasi e della Trombosi (SISET), al 10 marzo il “Sistema di vigilanza europeo degli eventi avversi aveva registrato 30 casi di eventi trombotici in 5 milioni di soggetti vaccinati con il vaccino AstraZeneca. Questo numero è paragonabile al tasso di trombosi abitualmente registrato nella popolazione generale e al momento non è possibile stabilire se ci sia stato un nesso di causalità tra la vaccinazione e gli eventi trombotici o se gli eventi siano avvenuti solo per coincidenza”. La SISET ricorda anche che “negli studi registrativi con stretta sorveglianza degli eventi avversi non è stato segnalato alcun aumento del rischio di trombosi”. In Italia, inoltre, ogni giorno si verificano in media 166 i casi di tromboembolia, di cui solo alcuni portano al decesso.
Ma già prima del blocco del vaccino AstraZeneca si erano registrate disdette da parte di chi aveva un appuntamento per ricevere la prima dose del siero, per il timore di reazioni avverse dopo i casi di morti sospette in Sicilia, in Campania e in Piemonte, legate ad arresti cardiaci.
Ecco cosa c’è da sapere e cosa potrebbe succedere adesso, secondo il professor Massimo Ciccozzi, docente di epidemiologia molecolare all’Università Campus Bio-Medico di Roma, tra i massimi esperti in materia di vaccini e varianti.
Professor Ciccozzi, dopo i casi di reazioni avverse gravi, compreso il decesso, Ema e Aifa hanno sospeso la somministrazione del vaccino AstraZeneca per “motivi precauzionali”. Cosa significa?
«Significa che occorre verificare se il nesso temporale, cioè la reazione avversa dopo il vaccino, sia anche di tipo causale, cioè dovuta al vaccino stesso. Si tratta di un provvedimento cautelativo obbligato, previsto da tutti i protocolli in caso di reazioni avverse importanti come quelle registrate. Adesso serve un’indagine estremamente rigorosa a tutela delle persone, non solo per escludere possibili effetti negativi del vaccino, ma per confermare che questo funziona bene: non si deve inficiare la campagna vaccinale».
Come si spiega quanto accaduto negli ultimi giorni?
«Il vaccino viene somministrato a milioni di persone, è possibile che di fronte a reazioni avverse in prima battuta si attribuisca la causa al siero, perché c’è un nesso temporale. Solo le indagini avviate da Ema permetteranno di andare indietro nel tempo risalendo alla “storia” della singola fiala, dunque accertando quanto accaduto con un controllo accurato».
Ma cosa può essere successo? Può essere che le dosi fossero conservate male?
«Se c’è stata una contaminazione o una mal conservazione, andando indietro nel tempo e risalendo al percorso della singola fiala, sarà possibile avere una conferma che non è da escludere. Occorre avere fiducia nei ricercatori».
Può esserci stato anche un problema solo con alcuni lotti, quelli subito bloccati?
«Lo credo meno probabile, perché migliaia di persone sono state vaccinate con dosi di quei lotti e ci sono stati solo pochissimi casi di reazioni gravi».
Come ricordato dal Commissario straordinario Paolo Figliuolo, le reazioni avverse importanti al siero AstraZeneca sono lo 0,002. Lo stesso Palù parla oggi di 6 casi sospetti su milioni di vaccinati, con il Regno Unito che rappresenta un “laboratorio a cielo aperto”, invitando a non farsi prendere dall’emotività, perché i rischi che si corrono a non farsi vaccinare possono essere ben più gravi.
Esistono precedenti con altri vaccini?
«Sì, purtroppo, perché nel 2014-2015 si verificò qualcosa di analogo con il vaccino antinfluenzale (Fluad, NdR), che venne bloccato dopo sospetti casi di reazioni avverse. Le indagini, però, scagionarono il vaccino, anche se migliaia di persone decisero di non farsi vaccinare e le vittime di influenza furono molto maggiori della media stagionale. È un precedente importante, perché l’effetto della notizia di un possibile nesso causale – poi escluso – creò un allarme infondato. È giusto, quindi, che Aifa ed Ema sospendano AstraZeneca per prendersi il tempo per valutare, ma vorrei ricordare che si tratta di analisi effettuate da persone esperte che sapranno fornire indicazioni corrette. Dobbiamo affidarci, insomma, alle agenzie preposte».
Cosa potrebbe succedere adesso?
«L’effetto più immediato è la diffidenza della gente, ma va ricordato il rovescio della medaglia: qualunque siero sia offerto – che siano Pfizer, Moderna, AstraZeneca o Jhonson & Johnson per rimanere a quelli autorizzati, o Sputnik se arriverà – è importante vaccinarsi perché il vaccino evita i sintomi gravi della malattia Covid, che possono portare al ricovero o alla morte. Aspettiamo, quindi Ema e Aifa».
Nel frattempo chi ha ricevuto la prima dose cosa deve fare?
«I tempi delle Agenzie sono rapidi, quindi in base alla decisione si potrà ricevere la seconda dose, che per AstraZeneca è prevista dopo 12 settimane. Nel caso il vaccino sia ancora sospeso, una volta andata a esaurirsi la copertura anticorpale della prima dose, si potrebbe anche ricevere un vaccino diverso, in una o due dosi a seconda del siero. È prematuro preoccuparsi».
Perché verso AstraZeneca c’è diffidenza?
«Forse è nata all’inizio, mesi fa, quando è stata corretta la percentuale di efficacia, ma questo non ne inficia l’utilità e non ha a nulla a che fare con eventuali effetti avversi. Ripeto: si rischia molto di più a non vaccinarsi».