L’autunno con i suoi colori, dal porpora al giallo-oro, dal marrone rossiccio al viola brillante, potrebbe presto cambiare. Queste tavolozze, queste sfumature cromatiche che tinteggiano i nostri panorami e i nostri boschi, in futuro potrebbero sparire.

Più piante ammalate

La causa? L’aumento delle temperature registrate nella prima parte dell’anno ha cambiato le tonalità delle foglie. Ci spiega Guido Visconti, climatologo dell’Università de L’Aquila: «Un’estate calda e senza piogge ha effetto su tutta la vegetazione, che è più soggetta a malattia. Si tratta di piante indebolite e più facilmente attaccate dai parassiti. D’altronde basta vedere i nostri giardini: ci sono già foglie per terra, mentre in passato questo fenomeno si osservava verso la fine dell’autunno. Con piante più secche e avvizzite, se non malate, ci accorgiamo subito che certe tonalità e certi paesaggi non sono più quelli di qualche anno fa».

Getty Images
1 di 14

Getty Images
2 di 14

Getty Images
3 di 14

Getty Images
4 di 14

Getty Images
5 di 14

Getty Images
6 di 14

Getty Images
7 di 14

Getty Images
8 di 14

Getty Images
9 di 14

Getty Images
10 di 14

Olycom
11 di 14

Olycom
12 di 14

Olycom
13 di 14

Olycom
14 di 14

Autunni più corti

I picchi di temperatura accorciano l’autunno, spostando in avanti il «foliage», il fenomeno del cambiamento del colore, che tanti appassionati fa soprattutto negli Stati Uniti. «Il riscaldamento globale anticipa in qualche modo la primavera perché le nevi si sciolgono prima e le piogge sono meno abbondanti, quindi abbiamo primavere più lunghe ed estati più calde, che accorciano la stagione autunnale. Il salto fra l’estate e l’inverno avviene in un tempo più breve», spiega il climatologo. Questo però è un fattore stressante per la vegetazione. «Alcuni alberi – aggiunge – riescono a far fronte a questa situazione, per esempio quelli che hanno una caduta ritardata del fogliame, in questo periodo sono ancora verdi. Altri già perdono le foglie».

Meno zuccheri nelle foglie

Dal punto di vista chimico, l’aumento delle temperatura ha un’influenza anche sulla fotosintesi, quella attività compiuta dalle piante, proprio attraverso le foglie. Immaginiamole, queste nostre foglie, come piccole “centraline elettriche”: combinano la luce del sole, l’acqua del terreno, l’anidride carbonica presente nell’aria e trasformano tutto in carboidrati che usano come riserve energetiche, per crescere. A noi rilasciano ossigeno. Un autunno più caldo incide anche su di loro: le foglie riducono la concentrazione di zuccheri. Ed è questo che  muta la varietà dei loro colori. Così quel tono acceso che una volta le caratterizzava, oggi ci appare più spento.