Si chiama “Baby brain” ed è un fenomeno molto frequente tra le donne in gravidanza. Ne avrebbe sofferto anche Kate Middleton, la moglie del principe William, come riferisce il fratello Harry nel suo libro Spare, che sta agitando la Royal family per le rivelazioni e gli aneddoti che il secondogenito di Re Carlo sta rivelando al mondo intero.

Kate Middleton e il Baby brain

Come scrive Harry, dunque, la cognata e madre di George, Charlotte e Louis, avrebbe accusato tutti sintomi compatibili con questa condizione, a partire da una frequente distrazione. Insomma, sarebbe stata “smemorata”, come accade a molte donne in procinto di diventare mamme. Si stima, infatti, che 4 donne incinte su 5 abbiano un deficit della memoria e delle capacità cognitive, che a volte si prolunga anche dopo il parto.

Ne abbiamo parlato con Alessandra Bellasio, ostetrica e divulgatrice sanitaria su Unimamma.it.

Cos’è il Baby brain?

«Di norma con Baby brain ci si riferisce a una sorta di deficit di memoria e cali di attenzione che le donne spesso riferiscono di avere in gravidanza e nell’immediato dopo parto. Al momento ci sono alcune ricerche su questa condizione, ma è ancora un po’ difficile discriminare e individuare i comportamenti tipici del Baby brain rispetto ad altri che possono avere una sintomatologia simile, come la stanchezza fisiologica che si registra in gravidanza o dopo il parto», spiega Bellasio.

Esistono, comunque, alcuni segnali che fanno parlare di Baby brain: «Sono cali improvvisi di attenzione e vuoti di memoria – spiega l’ostetrica. Per esempio, può capitare di non riuscire a ricordare le parole corrette per indicare un oggetto o un concetto, oppure può succedere di dimenticare gli appuntamenti presi, quindi si tratta di una totale dimenticanza di qualcosa di cui normalmente ci si ricorderebbe, insieme alla difficoltà a concentrarsi».

Quando si tratta di Baby brain?

«Di norma il Baby brain non dovrebbe intaccare le capacità e le normali prestazioni della neomamma e della donna: sono piccoli deficit, insomma. Se, invece, diventassero tali da creare problemi anche da un punto di vista lavorativo, allora vale la pena indagare in maniera più approfondita. Ma è bene ricordare che il Baby brain nella maggior parte dei casi non intacca le normali prestazioni quotidiane», chiarisce ancora l’ostetrica e fondatrice della piattaforma digitale, nata nel 2021, e della pagina Instagram seguita da 155 mila followers. Nessun allarme, quindi, ma solo attenzione.

Perché in gravidanza manca la memoria?

Perché in gravidanza si diventa “smemorate”? «La gravidanza è un periodo di cambiamenti fisiologici e fisici consistenti: il volume del sangue, i livelli ormonali, l’assorbimento delle sostanze nutritive e altre funzioni crescono nella donna in modo rilevante. Così come c’è cambiamento anatomico e strutturale nel corpo, così avviene anche nel cervello: di fatto vengono avvantaggiate alcune aree del cervello che mettono la mamma nelle migliori condizioni per accudire il neonato, mentre decrescono quelle funzioni che servono meno a una neomamma».

Quanto dura il Baby brain?

«Diversi studi – prosegue l’esperta – hanno dimostrato che questo stato riguarda soprattutto le primipare, con effetti che durano per almeno due anni o più a lungo nelle donne che allattano per periodi più prolungati. Ritengo, comunque, che non sia opportuno considerare il Baby brain come una sofferenza o un disturbo, ma come una modalità attraverso la quale il corpo umano si adatta alla creazione di una nuova vita» spiega Bellasio.

Come si supera il Baby brain?

«Essendo una fase transitoria, può aiutare il fatto di essere consapevoli che nell’arco di un paio di anni la donna torna alla condizione precedente, questo fa sì che possa anche accettare le piccole dimenticanze e i sintomi che possono capitare. Se, invece, questi dovessero avere un maggior impatto nella vita della donna, allora ci si può rivolgere a uno specialista per capire se eventualmente siano dovuti ad altre cause, come una maggiore stanchezza nel dopo parto, che è un’altra condizione normale legata alla gravidanza, oppure a un’alimentazione sbilanciata, che può capitare» conclude l’esperta.