Ho sempre spogliato mia figlia in pubblico senza nessun imbarazzo: in treno, in spiaggia, in giardino. L’ho fatto perfino durante una cena di gala, quando decise di tirarsi sulla maglietta un intero carrello di formaggi, mostarde incluse. E nemmeno lei si è fatta mai scrupoli a denudarsi in soggiorno davanti agli ospiti. Da qualche tempo, però, in spiaggia vuole il pezzo di sopra del costume. Invece di correre nuda si copre con l’asciugamano. Ha 5 anni: perché cela il suo corpo come se ne avesse 15? L’esperto mi tranquillizza: è normale.
«Fino ai 3 anni i bambini, essendo abituati a gestire pubblicamente il corpo nudo in circostanze come il bagnetto e il cambio del pannolino, non percepiscono la nudità come un problema» spiega Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva. «L’imbarazzo diventa evidente dalla scuola dell’infanzia in poi, quando percepiscono regole sociali ben definite provenienti dagli adulti di riferimento. A quel punto si assiste a una scissione: all’interno della famiglia, dove prevalgono le relazioni profonde, i bimbi si sentono liberi; invece, nei contesti pubblici dove non c’è intimità, sanno che il corpo non è un elemento da condividere».
Lo diceva anche la mia maestra di non mostrare la passerotta in classe: niente di nuovo sotto il sole. Quello che è cambiato è il modo di esibire il corpo in famiglia. I miei avevano un mucchio di problemi quando chiedevo: «Perché io ho questa? Perché lui ha quello?». Mio padre non voleva incoraggiare la mia malizia. Mia madre era una macchia rosa che attraversava il mio campo visivo prima di sparire dietro la tenda della doccia. E meno male che ’sti due avevano fatto la rivoluzione sessuale.
Oggi siamo più disinvolti, almeno in casa. «I genitori hanno cambiato le regole intorno al codice della nudità: il bambino può condividerla con loro fin dal primo giorno della sua vita» conferma Pellai. «Ma se viene a dormire uno zio, il codice cambia. Il bambino si accorge che la mamma e il papà non girano nudi e interiorizza la regola». I figli ci imitano. Imparano che il corpo va mostrato in contesti adeguati: in famiglia, in bagno, nello spogliatoio. Se la mamma non corre nuda per strada, perché loro dovrebbero?
Quindi la prossima volta che si fa la doccia in spiaggia, due asciugamani: uno per me, uno per lei. Saranno contente mia madre e la mia maestra. Per non parlare della mia lavatrice.