Niente più accesso a TikTok per i minori di 13 anni. Dal 9 febbraio scatta un blocco da parte del social, che chiederà a tutti gli utenti di indicare (nuovamente) la data di nascita prima dell’accesso alla app. Una misura che arriva dopo i recenti casi di cronaca, il più grave dei quali ha riguardato Antonella, la bambina di 10 anni di Palermo morta soffocata in bagno dopo aver partecipato a una presunta challenge proprio su TikTok.
Il provvedimento, che risponde alle richieste restrittive del Garante della privacy, scatta il 9 febbraio, ossia il Safer Internet Day, il giorno dedicato alla sicurezza sul web, specie per i più piccoli. Ma basterà questa “limitazione”? Secondo molti si tratta di una misura facilmente aggirabile. Per questo anche altre piattaforme promuovono iniziative per rendere più consapevole e sicuro l’uso di Internet, delle piattaforme e degli strumenti digitali.
Tra questa c’è Get Digital, un programma promosso da Facebook, nato negli Usa a marzo 2020 e arrivato anche in Italia lo scorso novembre. È rivolto a genitori, insegnanti e giovani, ai quali offre lezioni, suggerimenti e risorse per diventare cittadini digitali consapevoli e in grado di utilizzare il web in sicurezza, sia a casa che a scuola. Google, invece, punta sul gaming, con un videogioco che insegna in modo divertente a orientarsi nel mondo di Internet, tra vita online, bullismo, fake, ecc.
Il decalogo Facebook
Sono 10 i consigli di Get Digital, alla cui versione italiana ha contribuito la Fondazione Carolina, onlus nata dalla volontà di Paolo Picchio, padre di Carolina, vittima di cyberbullismo che a soli 14 anni si tolse la vita lasciando un biglietto con scritto «Le parole fanno più male delle botte».
Ecco i 10 consigli della piattaforma:
Parlate di rete con i vostri figli prima che abbiano accesso ai social: «Numerose ricerche – spiegano gli esperti di Get Digital – dimostrano che già a partire dai 6 anni molti bambini hanno accesso a smartphone o tablet. Per questo motivo vi consigliamo di iniziare a discutere di tecnologia con i vostri figli prima dei 13 anni, quando saranno autorizzati, se vorranno, ad usare i social media. Se invece i vostri figli hanno più di 13 anni e sono già su Facebook o Instagram, è consigliabile chiedere loro l’amicizia o diventare loro follower».
Attenzione all’età: in Italia Facebook e Instagram richiedono che gli utenti abbiano almeno 13 anni prima di poter creare un account. «Se pensate che ci siano under 13 sui social, ricordate che potete segnalarlo tramite appositi form online o disponibili su app» spiega Get Digital.
Seguite le regole della vita “vera”: «Proprio come direste ai vostri figli di guardare da entrambe le parti prima di attraversare la strada o di indossare il casco quando vanno in bicicletta, insegnate loro a pensare prima di condividere un contenuto online o accettare una richiesta di amicizia da uno sconosciuto».
Imparate dai figli: non è detto che del mondo Internet o social i genitori sappiano più dei figli anzi, potrebbe capitare il contrario. Allora non bisogna avere timore di chiedere loro di mostrare ciò che non si conosce: potrebbe essere utile per i genitori e divertente per i figli.
Le regole base dal primo accesso: il consiglio è di stabilire subito regole fondamentali condivise, al momento di dotare i propri figli del primo smartphone. Farlo successivamente potrebbe essere complicato.
Siate d’esempio: «Cercate di essere un buon modello – suggerisce Get Digital – Se stabilite delle restrizioni orarie su quando e quanto i vostri figli possono usare i social media o essere online (per esempio, niente messaggi dopo le 22:00), seguite le stesse regole». È comunque utile ricordare che sia su Facebook che su Instagram si può sempre controllare il tempo trascorso e ricorrere ad appositi alert in caso di sforamento.
Controllate le impostazioni privacy: il consiglio è di verificare e aiutare i figli a imparare a gestire le impostazioni di sicurezza e accesso ai propri dati.
Attenzione ad abusi e bullismo: gli esperti di Facebook consigliano di mantenere sempre un dialogo con i figli, chiedendo loro di riferire eventuali stranezze, abusi o casi di bullismo, per poter intervenire per tempo: «C’è un link su quasi ogni post di Facebook e Instagram per segnalare abusi, bullismo, molestie e altri problemi» chiarisce la piattaforma.
Condividete foto e video: che si tratti di post divertenti che i figli vogliano mostrarvi o di foto o video, mostratevi disponibili. Il discorso vale al contrario: l’obiettivo è condividere, anche nella vita “reale”.
A ciascuno il suo stile: «Fidatevi di voi stessi» consigliano gli esperti. «In generale è consigliabile adottare lo stesso stile genitoriale per le attività online e offline. Se pensate che i vostri figli rispondano meglio a delle regole ben definite, allora create una sorta di contratto da sottoscrivere insieme. Se invece ritenete che un approccio meno strutturato sia quello più giusto, allora premuratevi semplicemente di far conoscere loro i principi di base».
Google punta sul gaming
Google ha invece creato un gioco, Interland, gratuito e interattivo, che ha come target bambini nella fascia 6-13. Punta sull’effetto divertimento tipico del gaming e consiste in un mondo immaginario (non a caso rievoca Neverland, il paese che non c’è) dove esistono 4 territori: il fiume della realtà, il regno cortese, la torre del tesoro e il monte responsabile. Ciascuno prevede il confronto-scontro con hacker informatici che tendono trappole nel web, con personaggi arroganti o violenti ai quali rispondere con gentilezza, oppure spregiudicati e pronti a carpire informazioni personali (il “tesoro”) o ancora altri che, grazie a chiacchiere (o chat?) sono pronti a divulgare e condividere notizie sensibili.
Al gioco pensato per i bambini si affiancano poi altre iniziative di Google ideate per i docenti, cui vengono offerti materiali e indicazioni per insegnare l’educazione digitale agli studenti, in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale.
Anche per i genitori sono previste attività specifiche e strumenti in collaborazione con Altroconsumo. In questo caso sono offerti materiali didattici per favorire l’educazione digitale. Uno di questi è il Global Junior Challenge, una competizione internazionale che valorizza l’uso della tecnologia internet per l’istruzione e l’e-inclusion. Sono 4.000 i progetti valutati in 9 edizioni, 120 i premi.
Sono poi presenti i progetti realizzati da diverse scuole, dalla primaria alla secondaria, che prevedono ad esempio la realizzazione di disegni, prima a mano libera poi utilizzando Paint, oppure la realizzazione di podcast su tematiche di vario genere, oppure ancora guide all’alfabetizzazione digitale dei più giovani e degli adulti, in collaborazione con atenei italiani. Con Altroconsumo, invece, è stato attivato fin dal 2015 il progetto “Vivi internet, al sicuro” che affronta tutti gli aspetti della sicurezza online, come uso dello smartphone, privacy, password, ecc.