Secondo le ultime ricerche in Italia il numero di vegani è di circa 700.000 e, visto che aumenta al ritmo del 10% l’anno, sembra destinato a crescere di parecchio.
Intanto cresce anche il numero di bambini vegani (a Milano è stato già aperto il primo asilo nido con menu che escludono rigorosamente gli alimenti di origine animale) ma, contemporaneamente, stanno facendo parlare i primi casi di lattanti ricoverati per carenza di vitamina B12.
Ed è subito polemica tra chi si schiera a favore chi rigorosamente contro questo tipo di alimentazione. Per fare chiarezza, ne parliamo con Gianfranco Trapani, pediatra nutrizionista e autore di numerosi libri su alimentazione e svezzamento.
Si può crescere un bambino vegano?
«Negli ultimi anni, tra le mie pazienti, ho avuto molte mamme vegane, tanto che nel mio ultimo libro, La dieta dei primi mille giorni (Mondadori), ho inserito anche un capitolo dedicato a loro» spiega l’esperto. «A queste mamme dico sempre che se si seguono scrupolosamente le indicazioni del medico, non ci sono controindicazioni di alcun tipo, né in gravidanza né dopo. Ma è importantissimo che durante i nove mesi e quando allatta e durante lo svezzamento le mamme prima e i bambini poi assumano degli integratori di zinco, ferro e soprattutto vitamina B12 (di cui sono ricche le uova), e si tengano sotto stretto controllo medico. Una carenza di vitamina B12, per esempio, nel bambino è gravissima perché ha sintomi insidiosi e difficili da decifrare in tempo, ma conseguenze molto gravi».
Quali possono essere i sintomi e, soprattutto, le conseguenze della mancanza di vitamina B12?
«Si va dalla stanchezza all’inappetenza fino a una lentezza di riflessi che può arrivare a uno stop dello sviluppo neurologico: il bambino non gioca, non sorride, sembra non reagire più agli stimoli e, nei casi più gravi, può perdere la sensibilità tattile e termica nelle mani e nei piedi» continua il pediatra. «In questo caso, è urgente ricoverare il bambino e somministrare la vitamina in questione tramite flebo».
Per evitare questi problemi sono sufficienti gli integratori?
«Sì, ma vanno presi regolarmente, fin dall’inizio della gravidanza» continua l’esperto. «Vietatissimo il fai-da-te o il consiglio trovato in Rete. Sarà il medico a prescrivere alimenti fortificati e compresse di alghe che possono compensare questa carenza».
Le altre sostanze da integrare?
Ferro e zinco. «Quando mancano si indeboliscono unghie, capelli, ossa, pelle e tutto il sistema immunitario. Per fortuna lo zinco si trova, in parte, anche nei cereali e nei legumi» continua Gianfranco Trapani. «Infine voglio ricordare che, quando si parla di scelte alimentari come queste, bisogna dare anche la parola al bambino. Se, cioè, all’asilo o a scuola vorrà mangiare la carne, non si dovrà porre alcun divieto. Perché sarebbe una forma di violenza. Che non ha alcuna ragione d’essere. Insomma, così come è sbagliato mangiare troppa carne, lo è anche vietarla drasticamente se il bambino la desidera».