Arrivano le nuove regole sulla bolletta dell’acqua, per abolire i maxi conguagli e le letture presunte. Ecco le novità: letture certe dei consumi, bollette trasparenti e puntuali, indennizzi automatici, fatturazione corrispondente ai consumi effettivi, contatori revisionati in tempi accettabili, standard e procedure uguali in tutta Italia.
L’Autorità per l’energia, il gas e l’acqua ha diramato una serie di direttive per rendere uniforme il sistema tariffario idrico, adeguandosi alle indicazioni della Ue. L’obbiettivo dichiarato è quello di andare incontro alle esigenze dei cittadini, rendendoli più consapevoli dei consumi di acqua potabile, permettendo loro di contenere gli sprechi dovuti a cattive abitudini e migliorando la qualità del servizio.
Ma c’è un altro fine: cercare di contrastare la morosità. Le disposizioni dovranno essere applicate a partire da luglio 2016 e andare a regime entro gennaio dell’anno prossimo.
Nuovi obblighi di lettura
Stop ai consumi presunti e al rischio di maxi conguagli. Nel caso di clienti con consumi medi annui fino a 3.000 metri cubi, famiglie o condomini che siano, i gestori devono effettuare almeno due tentativi di lettura all’anno del contatori, con un intervallo di almeno 150 giorni solari. Oltre i 3.000 metri cubi l’obbligo sale ad almeno tre tentativi, a distanza di almeno 90 giorni l’uno dall’altro. Il tentativo di lettura va comunque ripetuto se per due volte consecutive non è andato a buon fine e se non c’è alcuna autolettura disponibile. Per le nuove attivazioni il letturista deve passare entro sei mesi dall’inizio della fornitura.
Utenti garantiti
Per certificare i consumi, i gestori dovranno dotarsi di modalità che permettano di mettere a disposizione, in caso di contenzioso con i clienti, la misura registrata dai contatori, raccolta e utilizzata per fatturare i consumi. Basterà, ad esempio, esibire una documentazione fotografica.
Promuovere l’autolettura
Per ampliare l’utilizzo dell’autolettura ogni gestore dovrà consentire ai consumatori di servirsi di messaggi sms, telefonate e web-chat, nell’arco dell’intero anno, nei feriali e nei festivi, 24 ore su 24. L’utente, stando alle direttive, dovrà avere un riscontro della validazione dei dati entro 9 giorni lavorativi.
Per settembre 2016 tutti i gestori dei servizi idrici dovranno predisporre un registro elettronico delle utenze con le misurazioni e i tentativi di lettura. Ogni anno andranno trasmessi all’Autorità i dati relativi ai contatori (quantità, tipologia, funzionamento), in modo da consentire un costante monitoraggio della situazione.
I tempi dell’allacciamento e le multe al gestore
L’allacciamento dell’utenza privata alla rete idrica deve avvenire entro 15 giorni dalla richiesta dell’interessato, poi per l’attivazione sono previsti 5 giorni al massimo. Per guasti o problemi del contatore, segnalati dal cliente, la verifica si deve concludere non oltre i 10 giorni dalla richiesta di intervento. Se all’utente è stata tagliata l’acqua, per morosità, tra la ricevuta del saldo del debito e la riattivazione della fornitura non possono passare più di due giorni feriali. E se la società di gestione non rispetta i tempi previsti, scatta la multa in automatico: 30 euro a infrazione, indennizzo da accreditare direttamente in bolletta o da liquidare in contanti, se l’importo fatturato è inferiore.
Fatture e pagamenti a rate
Le pessime sorprese e le bollette con cifre iperboliche dovrebbero finire. Per consumi fino a 100 metri cubi all’anno, si prevede, il gestore può emettere una fattura semestrale. Più acqua si utilizza, e più si spende, maggiore è la frequenza delle bollette. I pagamenti per consumi tra i 101 e i 1.000 metri cubi vanno notificati e richiesti ogni quattro mesi, quelli tra i 1.001 e i 3.000 ogni tre mesi. Se si supera quota 3.000 metri cubi, sempre all’anno, la fatturazione diventa bimestrale. In caso di raddoppio dei consumi, e sforamenti ancora più alti, può essere accordato il pagamento rateale. Bisogna farne richiesta, però, prima che siano passati 10 giorni dalla scadenza della superbolletta.
I consumatori: “Chiediamo la conciliazione obbligatoria”
“Sono piccoli passi avanti – osserva Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione nazionale consumatori – ma non ci sembrano sufficienti. Chiediamo che anche per l’acqua vengano previsti, come per l’energia e il gas, la conciliazione obbligatoria e lo sportello consumatore, cioè che l’Autorità per l’energia possa ricevere i reclami degli utenti, fare da arbitro e prendere decisioni, sanzionando i gestori responsabili di trasgressioni o scorrettezze”.
Ancora più duri i rappresentanti dell’associazione di utenti Codici. “Gli indennizzi automatici messi in campo dall’Autorità – accusa Luigi Gabriele – sono irrisori. Basti pensare che le spese per la gestione di un reclamo ammontano a circa 50 euro per il consumatore e che le truffe e i raggiri possono arrivare a incidere del 50 per cento sulla bolletta media. A tutto questo si aggiungono i costi da sostenere per le assenze dal lavoro, necessarie per lanciarsi all’inseguimento di operatori irraggiungibili, tentare di avere informazioni, provare semplicemente a far valere i propri diritti. Per il servizio idrico, così come per il gas, tra maxibollette, conguagli e disservizi di ogni genere – ricorda Gabriele – il cittadino è spesso in balia di situazioni paradossali e fuori controllo”.