Le buone maniere sono sempre cosa gradita, specialmente a tavola dove – ammettiamolo – lo scivolone è dietro l’angolo. Esistono regole di bon ton che ci aiutano in ogni situazione, anche quando ci servono un piatto “problematico” come la zuppa, pietanza tipicamente invernale e adatta a qualsiasi situazione.
Come si mangia la zuppa secondo il galateo
Buona, anzi buonissima (e anche salutare). La zuppa è uno di quei piatti che possiamo preparare per un pranzetto tranquillo in casa, ma molto gettonata ed elegante nelle occasioni importanti. Cucchiaio alla mano, il dubbio è dietro l’angolo: come si mangia correttamente la zuppa secondo il galateo della tavola? Esistono infatti delle regole precise da seguire, sia sulla postura da tenere mentre si mangia sia sui gesti da compiere (e quelli da non compiere) mentre si sta assaporando la zuppa. Alcune, molto rigide (come per esempio quella di non ingerire la zuppa dalla punta del cucchiaio, ma dal fianco), non si osservano più; altre, al contrario, sono ancora in vigore ed è bene rispettarle per evitare di fare figuracce con gli altri commensali.
Porta il cucchiaio alla bocca
Forse vi sembrerà una regola scontata, eppure pensandoci un attimo vi renderete conto che non è affatto così. Perché tutti (sì, anche voi) inconsapevolmente tendono a chinarsi verso il piatto per paura che la zuppa sgoccioli dal cucchiaio combinando un disastro.
Ma non si fa così! La zuppa si mangia come qualsiasi altra pietanza e il galateo suggerisce che sia la posata a raggiungere con un movimento delicato la bocca, non viceversa. E poi, ammettiamolo, una tavola con i commensali con la faccia sul piatto non è proprio un bel vedere.
Prendi un po’ di zuppa per volta
Più che una regola, si tratta di un vero salvavita dato che la gran parte delle zuppe viene servita ben calda. Il galateo suggerisce di prenderne una piccola quantità per volta, senza riempire del tutto il cucchiaio, come del resto si addice anche a qualsiasi altra pietanza.
A tavola si deve mangiare con compostezza, non come se facessimo una gara a chi termina per primo la porzione. E poi questa regola ha un ulteriore vantaggio: prendendo un po’ di zuppa per volta le diamo il tempo di raffreddarsi direttamente nel cucchiaio, così da non ustionarci.
Soffia delicatamente sul cucchiaio
A proposito di temperature vulcaniche, la zuppa come dicevamo nella gran parte dei casi si serve calda ed è inevitabile che si debba mangiare pian pianino, con estrema delicatezza. Ne va del bon ton, ma anche della nostra bocca!
Lasciando per un attimo da parte il fatto che la zuppa, come ogni piatto, si dovrebbe gustare lentamente per assaporarne ogni sfumatura, sapore e profumo, se risulta ancora troppo calda il galateo ci autorizza a soffiare (delicatamente!) sul cucchiaio per raffreddarla.
Mai e poi mai (ma proprio mai) soffiare nella ciotola o nel piatto. Oltre ad essere inaccettabile secondo il galateo, rischiamo di combinare un putiferio facendola schizzare qua e là. E non è proprio il caso.
Bandito il risucchio!
No, non ci pensate neanche. Il risucchio non è ammesso quando si mangia la zuppa né con qualsiasi altro piatto vi venga servito a tavola! Prima che di galateo, qui parliamo proprio di buona educazione e rispetto, sia nei confronti dei padroni di casa che dei commensali che si trovano al nostro fianco.
Il galateo, sebbene talvolta ci imponga delle regole un po’ “bizzarre”, resta comunque un’ottima guida da tenere in considerazione sia nelle situazioni famigliari che in quelle ufficiali o mondane. I rumori imbarazzanti sono banditi dalla tavola, per ovvie ragioni.
E poi non è affatto necessario risucchiare la zuppa dal cucchiaio come se fossimo degli aspirapolvere. Se è liquida, basta portare il cucchiaio alla bocca lateralmente per “berla” senza perdite. Al contrario se si tratta di una zuppa più densa, possiamo attingere dal bordo anteriore del cucchiaio senza alcun problema. Facile, no?
E se ne è rimasta poca nella ciotola?
Arriviamo al momento clou del pasto: dopo aver assaporato la nostra zuppa, ne è rimasta talmente poca nella ciotola che è impossibile prenderla con il cucchiaio. Ma siamo sicuri che sia proprio impossibile?
Il galateo della tavola ci toglie (per fortuna) anche da questo imbarazzo. Nelle situazioni informali – quindi non al ristorante né alle cene di gala o ad altri eventi formali a cui siamo invitati – siamo autorizzati a inclinare leggermente la ciotola o il piatto per riuscire a prendere la zuppa rimasta.
Attenzione, però, perché a differenza di quanto si creda abitualmente la ciotola non si deve inclinare verso il corpo ma nella direzione opposta, verso la tavola. Ciò ha un duplice vantaggio: ci consente di finire la zuppa anziché lasciarla e – cosa non da poco – evita il rischio di versarcela addosso.
Cosa si usa per mangiare la zuppa
Abbiamo già visto come si mangia una zuppa nel modo più corretto (ed educato), ma quando si parla di galateo è sempre bene tenere a mente tutto ciò che è vietato e, di fatto, inopportuno a tavola.
La zuppa si mangia con il cucchiaio e con nessun altra posata o “metodo”. E sì, ci riferiamo a chi crede che sia chic berla direttamente dal piatto o dalla ciotola. Così facendo, vi aggiudichereste il premio di più maleducati del pranzo o della cena.
Altra cosa importante, quando si finisce la zuppa non si deve mai e poi mai posare il cucchiaio sulla tovaglia o sul tovagliolo. È molto ineducato oltre che sconveniente, visto che inevitabilmente il cucchiaio sporcherebbe il tessuto. Il galateo suggerisce di lasciarlo dentro la ciotola.
Differenza tra zuppa e minestra
Dopo aver visto come consumare correttamente una zuppa, vi spieghiamo un’altra differenza importante a cui spesso non si pensa: che differenza c’è tra zuppa e minestra? La prima viene preparata con ortaggi e verdure e si accompagna spesso con crostini di pane tostato; la minestra, invece, oltre a contenere vari tipi di verdura, è servita con l’aggiunta di pasta, riso o cereali, come l’orzo, che invece non sono presenti nella zuppa. È bene ricordare questa differenza per non confondere i nomi dei piatti in presenza di altri commensali.