La famiglia è un gruppo di persone, non necessariamente legate da un punto di vista biologico, ma che si amano e si prendono cura l’una dell’altra. Ma famiglia significa anche rispettare delle semplici regole di bon ton, essenziali per la convivenza in casa.
Niente di troppo eclatante, in fondo si tratta di puro e semplice rispetto. Persone, oggetti, spazi, tutto ciò che si trova all’interno delle mura domestiche merita il giusto trattamento. Da questa base dipende anche il modo in cui ci rapportiamo con gli altri in modo sano ed equilibrato.
Le regole di bon ton in famiglia sono valide per tutti, adulti e bambini. Qui te ne mostriamo cinque che proprio non dovrebbero mancare. E tu, le segui già?
Chiedere il permesso prima di usare qualcosa
Una normalissima forma di gentilezza, starai pensando. Eppure spesso tra le regole di bon ton in famiglia la lasciamo cadere nel dimenticatoio, come se appartenere allo stesso nucleo o vivere sotto lo stesso tetto ci autorizzasse a prendere quel che vogliamo, senza chiedere.
E invece no. Non è affatto gentile né educato prendere un oggetto di qualsiasi tipo e per qualunque utilizzo se appartiene a qualcun altro. È un po’ come se qualcuno ti frugasse nella borsa, curiosandone il contenuto: ti farebbe piacere?
Non puoi prendere cose che non ti appartengono senza chiedere al proprietario, nemmeno se si tratta di tua madre, tuo padre, di un fratello, una sorella e neanche di un figlio o una figlia. In qualche modo invadi la privacy di quella persona ed è davvero una delle abitudini più brutte che si possano avere in famiglia.
Bussare prima di entrare in una stanza
La privacy ha tante sfaccettature e in famiglia si riferisce non solo agli oggetti, ma anche agli spazi della casa. Nessuno ti costringe a mettere chiavi in tutte le toppe, ma la loro assenza non ti autorizza ad entrare in una stanza che sai per certo essere occupata da qualcuno.
Non importa quanto intimo sia il rapporto con i membri della tua famiglia ma – premesso che ognuno a casa propria è libero di seguire le regole che ritiene opportune – per questione di bon ton (ed educazione) dovresti sempre bussare. La porta è chiusa? Il toc-toc è d’obbligo, c’è poco di cui discutere.
Neanche a dirlo, bussare alla porta non ti dà l’autorizzazione per entrare nella stanza. Aspetta sempre che la persona che la sta occupando ti dia il permesso.
Lasciare sempre tutto in ordine
Finora abbiamo parlato di privacy e di rispetto degli spazi personali, ma le regole di bon ton in famiglia guardano anche alla sfera comune, quella degli spazi condivisi.
Ci sono zone della casa come il corridoio, la living room, la cucina e il bagno che vengono utilizzate da tutti i membri della famiglia. E per questo motivo ogni volta che vi passiamo non possiamo lasciare tutto come se vi fosse appena passato un uragano.
Rispettare la famiglia significa anche dimostrarlo con i gesti più semplici. Ed è buona educazione per gli altri, ma anche per contegno personale, lasciare una stanza per come l’abbiamo trovata. Cioè in ordine!
Piccolo appunto “extra” e valido per tutti: non aspettiamo che siano sempre gli altri a mettere a posto qualcosa, vale per i ragazzini ma anche per gli adulti. E soprattutto ricordiamo che la mamma non è la “domestica” di turno, in casa siamo tutti uguali e ognuno deve dare il proprio contributo.
Non interrompere qualcuno mentre parla
Le conversazioni in famiglia sono una delle eventualità spesso più temute (ed evitate). Ammettiamolo, non sempre si va d’accordo e la convivenza sotto lo stesso tetto viene messa a dura prova da nervi tesi e dialoghi non proprio tranquilli.
Il bon ton torna utile anche in famiglia e ci sono regole ben precise anche per quanto riguarda conversazioni e dibattiti. Di base dovresti evitare di alimentare discussioni che di lì a poco potrebbero trasformarsi in litigi che si ingigantiscono al punto da sfociare nelle solite scene di mutismo.
E se c’è un errore assolutamente da non fare è parlare addosso agli altri. Non importa se si tratta di una persona più giovane o più grande di te, dovresti sempre mantenere la calma e non interrompere l’altro mentre sta parlando (anche quando dice qualcosa che non ti piace).
Usare le “paroline magiche”
Dulcis in fundo, arriviamo alle “paroline magiche” del bon ton in famiglia: grazie, prego, scusa, buongiorno, buonasera, buonanotte, permesso. L’ABC della buona educazione non solo in casa ma praticamente con chiunque, ciò che possiamo considerare la chiave per aprire le porte del rispetto e delle interazioni con gli altri.
Purtroppo spesso le famiglie non badano a quelle che considerano mere sottigliezze. Galateo vuole, però, che ciascun membro saluti sempre quando arriva in casa o quando va via, o che ringrazi se qualcuno gli fa un favore o una gentilezza.
Allo stesso modo non dovrebbero mai mancare le scuse, quando occorrono, né chiedere permesso (come abbiamo visto) prima di entrare in una stanza occupata o prendere qualcosa che appartiene ad altri.