L’ananas brucia i grassi, il latte fa male agli adulti e il glutine è nemico di tutti, la banana è in assoluto l’alimento più ricco di potassio e via elencando. Anche nel settore alimentare impazzano e prendono quota le fake news, le notizie inventate, ingannevoli, distorte. E internet fa da micidiale amplificatore, mettendo in circolo nuove bufale e rilanciando quelle evergreen. “L’alimentazione – osserva Giorgio Donegani, esperto di nutrizione e educazione alimentare – è un tema che interessa e coinvolge tutti. Ma a fronte del bisogno di informazioni, per colpa del web e di chi manipola la comunicazione, cresce la confusione. E la confusione genera incertezza e panico”. “La scorretta informazione nell’alimentare – incalza Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti – ha un peso più rilevante che in altri settori perché va a influenzare direttamente la salute”. Ma quali sono le panzane ricorrenti? E come si fa a non lasciarsi suggestionare e condizionare? L’esperto e l’associazione di categoria rispondo con una sorta di “top ten” del falso.
1. Il glutine nemico di tutti
“Stiamo assistendo – rileva Donegani – alla demonizzazione del glutine e a un boom del mercato del ‘senza’, ennesima dimostrazione di come affermazioni prive di fondamento scientifico possano essere sfruttate economicamente. Il glutine fa male solo alle persone celiache e sensibili, il 2-3 pere cento della popolazione. Chi non appartiene a questi gruppi, e toglie il glutine dalla dieta perché ha letto qualcosa di sbagliato in un blog, commette un errore: sul piano nutritivo rinuncia a proteine vegetali e si espone a una condizione innaturale. L’organismo umano da migliaia di anni si è ben adattato ad assumerlo. Privandosene – spiega sempre lo specialista – si corre il rischio di ‘disbiosi’, cioè di alterazioni della flora intestinale, che è uno dei nostri migliori alleati per la salute e andrebbe invece preservata”.
2. Via i ‘veleni bianchi’, meglio l’integrale
“Una delle ultime bufale – continua Donegani – è quella relativa alla farina bianca, messa a sproposito nella categoria dei ‘veleni bianchi’. Qualcuno dice che farebbe male, perché ha un elevato indice glicemico, viene privata di principi nutritivi e addirittura sbiancata. Non è così. La farina bianca non fa male in sé. E la sbiancatura è vietata. Nessuno la mangia cruda e a cucchiaiate. La si assume con altri alimenti, che ne integrano il valore nutrizionale e rendono equilibrati i pasti. Di contro c’è una glorificazione, non corretta, della farina integrale. Non è adatta a tutti. I prodotti che la contengono non dovrebbero essere dati troppo presto ai bambini. In ciò che rimane nella crusca – ecco la ragione – ci sono sostanze che ostacolano l’assorbimento di calcio e ferro. E qui veniamo a una falsa credenza ‘storica’: gli spinaci sono ricchi di ferro. Lo contengono, certo. Ma viene assorbito con grandissima difficoltà, cosa che non si dice”.
3. Il latte fa male
“La vulgata tra gli internauti –prosegue Coldiretti, citando un altro esempio negativo – vuole che il latte sia dannoso perché è un alimento destinato all’accrescimento di cui solo l’uomo, tra gli animali, si ciba per tutta la vita. In realtà il latte di mucca, capra o pecora rientra da migliaia di anni nella dieta umana, al punto che il genoma si è modificato per consentire anche in età adulta la produzione dell’enzima deputato a scindere il lattosio, lo zucchero del latte”.
4. L’ananas brucia i grassi
“Una bufala molto comune – sempre secondo Coldiretti – riguarda le presunte proprietà brucia grassi dell’ananas. Un effetto dovuto alla bromelina (contenuta però nel gambo dell’ananas, che nessuno mangia e che comunque favorirebbe la digestione delle proteine e non la neutralizzazione delle calorie e dei grassi) e ad alcune ricerche fatte tanti anni fa sui ratti, poi smentite dai successivi sviluppi della ricerca scientifica”.
5. Il kamut è una varietà antica di cereali con proprietà esclusive
Raccontano dall’associazione di agricoltori organizzate e imprese: “Il ‘grano dei faraoni’, il Kamut, non è altro che un marchio commerciale privato, registrato negli Usa, con cui viene venduto il grano della varietà Khorasan. Il Khorasan cresce anche in Italia e ha caratteristiche particolari che possono essere ritrovate nel farro o in alcuni nostri grani duri. Però il marchio che va tanto di moda è rilasciato solo per il prodotto coltivato nel Nord America”. Il che porta a porre l’attenzione sulle motivazioni alla base delle bufale alimentari. “Le fake vengono create per le ragioni più disparate. A volte – rimarca Donegani – c’è un interesse personale. Diffondere notizie fasulle, con un blog o un sito, soddisfa l’ego di chi si mette in vetrina sul web. Altre volte i motivi sono commerciali, economici. Si alimentano i clic, sparandole grosse in rete. E si orientano i consumatori verso un certo prodotto. In questi periodo – ripete – impazzano il ‘senza’ (senza olio di palma, senza glutine….. ) e il vegan’”.
6. La carne è sempre dannosa e se ne può fare a meno
“Non esiste alcuno studio – altra indicazione di Coldiretti – che provi che mangiare carne anche a piccole quantità sia dannoso per la salute. Al contrario, sono scientificamente indiscussi i vantaggi di una dieta completa. Se ne può fare a meno solo compensando la mancanza con altri prodotti animali, uova in primis, latte e derivati, e in alcuni casi assumendo integratori di vitamine e minerali”.
7. Le banane sono le più ricche di potassio
La “colpa” , sdrammatizzando, viene attribuita al tennista Michael Chang. Fu lui, diventato famoso per aver sconfitto Ivan Lendl nella memorabile finale del Roland Garros 1989, a introdurre l’abitudine di mangiare banane nelle pause tra un set e l’altro. Smitizzando invece i rappresentanti degli agricoltori organizzati: “Le banane, considerate la fonte di potassio per eccellenza, non sono sul podio dei prodotti ortofrutticoli freschi più ricchi di questo importantissimo minerale. Al vertice della graduatoria figurano gli spinaci crudi, seguiti dalla rucola e dai cavolini crudi. Le banane si piazzano ‘solo’ al nono posto, restando lontane dalla zona medaglie. Tra la frutta fresca, spicca la leadership del kiwi”.
8. I grassi vanno completamente eliminati dalle diete
“I grassi sono nutrienti indispensabili per il nostro corpo ed eliminarli dalla dieta può mettere a rischio la salute. L’importante – afferma la Coldiretti – è non abusarne (possono rappresentare il 25-30 per cento delle calorie giornaliere) e selezionare quelli più buoni e di qualità, come l’olio extravergine d’oliva”. Attenzione, però. “Sono fake news – mette in guardia il presidente Moncalvo – anche le pubblicità di oli di grandi marchi che fanno immaginare paesaggi toscani, e coltivazioni tipiche locali, mentre le materie prime sono olive tunisine”.
9. Chi è intollerante al lattosio non deve mangiare formaggi
Commenta ancora Coldiretti: “La stagionatura prolungata di molti formaggi porta a un radicale calo o alla scomparsa del lattosio, o ad un radicale calo. Inoltre anche gli intolleranti al lattosio, in base ai dati di Efsa, l’Associazione europea di libero scambio, sono generalmente in grado di tollerare senza problemi e disagi dosi fino a circa 125 millilitri di latte al giorno”
10. Lo zucchero di canna non fa ingassare
“Sono in molti a credere che lo zucchero di canna sia più salutare di quello bianco e contenga meno calorie, tanto da essere più indicato per chi è a dieta. In realtà – sempre secondo Coldiretti – lo zucchero di canna ha le stesse caratteristiche nutrizionali e caloriche di quello bianco raffinato”.
Come non farsi condizionare da fake e esagerazioni
“Internet –sostiene il presidente Moncalvo – non va criminalizzato. Può svolgere un ruolo di controllo importante in un sistema in cui l’informazione alimentare purtroppo rischia di essere influenzata soprattutto dalle grandi multinazionali grazie alla disponibilità di risorse pubblicitarie investite. Dobbiamo invece prestare particolare attenzione ed essere grati a quanti sono impegnati nello smascherare gli inganni”. Giorgio Donegani, l’esperto di nutrizione e educazione alimentare, aggiunge alcuni consigli basilari e ammonisce: “La soglia di attenzione deve essere alta soprattutto quando ci sono di mezzo i bambini”. Per verificare la correttezza di informazioni su cibi e alimenti, sparate nel web, “si può utilizzare la stessa rete. Basta diffidare dei titoli esagerati e consultare siti istituzionali e qualificati, a cominciare dal quelli del ministero della Salute, dell’Istituto superiore di sanità, del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione e della Società italiana di nutrizione umana (salute.gov.it, iss.it, nut.entecra.it, sinu.it)”.
Recuperiamo la capacità di ascoltare noi stessi
In caso di dubbi, o di problemi di salute, “non esitare a rivolgersi a dietologi, dietisti e tecnici della nutrizione”. E poi, suggerisce ancora l’esperto, ” fidarsi di se stessi, ascoltarsi, riappropriarsi della capacità di valutare il proprio benessere. Se un alimento per noi è difficile da digerire, ce ne rendiamo perfettamente conto e ci dobbiamo regolare di conseguenza. Quante alle bufale, dobbiamo cercare di ridimensionarle e di mandare nel dimenticatoio, il modo migliore per reagire. Talune notizie false – conclude Donegani – condizionano il mercato: ciò che fa presa, vero o fasullo che sia, tende a essere sfruttato economicamente. Esserne consapevoli è fondamentale”.