Alcuni lotti di Buscopan antiacido. Partite di Ulcex e di Zantac in pillole, compresse effervescenti, fiale, sciroppo. E poi Ranitidina generica, più Ranidil, Ranibel, Rantidin e Ranibloc in vari formati e con diverse sotto denominazioni (Zenitiva, Hexal, Mylan …). L’Agenzia italiana per il farmaco – su input delle autorità europee, ha disposto il divieto di uso (è il caso del Buscopan antiacido) oppure il ritiro dal commercio di svariati medicinali a base di ranitidina, prodotti che si trovano negli armadietti di molte case, presi per alleviare bruciori di stomaco, reflussi gastrici e ulcere. Le domande, di malati e familiari, si rincorrono: ci sono rischi concreti, che cosa deve fare chi è in terapia, quali cautele sono necessarie?
Il ritiro è dovuto a “possibili impurità cancerogene”
Le drastiche misure adottate (197 stock tolti dal mercato, altri 518 segnalati ai potenziali consumatori per la sospensione della somministrazione) sono state decise “a scopo precauzionale”, in attesa dei risultati di analisi e test e di riscontri. E sono motivate dalle possibile presenza di impurità cancerogene, ipoteticamente dovute (se confermate) a contaminazioni avvenute durante il processo di produzione. L’elenco completo delle confezioni da bollino rosso si trova sul portale dell’Aifa (aifa.gov.it), con l’indicazione dei numeri di lotto e delle date di scadenza, i riferimenti da andare a cercare.
Per informazioni e chiarimenti vengono messi a disposizione un numero verde 800-571661, un indirizzo di posta elettronica ([email protected]), le faq (risposte alle domande più diffuse, sempre sulle pagine web ufficiali) e le comunicazioni via social.
Ritiri e divieti d’uso: che cosa c’è da sapere
“I medicinali richiamati – spiegano gli esperti dell’Agenzia – provenivano da una fabbrica farmaceutica indiana, La Saraca laboratories ltd, mentre i divieti di utilizzo riguardano partite prodotte da altre officine farmaceutiche. Il motivo del ritiro è la presenza, in alcuni dei lotti finiti nel radar, di un’impurità denominata N-nitrosodimetilammina (Ndma) appartenente alla classe delle nitrosammine. Nel 2018 questi composti organici erano stati trovati in medicinali per il controllo della pressione, i sartani. Numerosi prodotti sono stati ritirati e la Ue ha stabilito nuovi e rigorosi requisiti per la produzione. Il 13 settembre l’Agenzia europea del farmaco, sulla scorta dei risultati dei test, ha avviato una revisione dei medicinali a base di ranitidina”.
L’Agenzia europea del farmaco ha chiesto agli organismi gemelli dei singoli Stati di attivarsi con accertamenti mirati e valutazioni dei rischi. L’allerta coinvolge tutti gli Stati dell’Unione europea e pure altri Paesi. Anche gli Usa, ad esempio, hanno ritirato i prodotti con concentrazioni superiori a quelle ammesse dalla Food and drug administration.
La sostanza incriminata
La Ndma – ecco il cuore del problema – è classificata come sostanza probabilmente cancerogena per dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, a seguito di studi condotti su animali. Si può trovare anche in alcuni alimenti (pesci e carne, derrate in scatola, cibi cotti alla brace, affumicati o stagionati ) e nell’acqua corrente degli acquedotti. Non dovrebbe dare effetti acuti né provocare danni – o perlomeno queste sono le aspettative dichiarate – se ingerita in quantità molto basse, come quelle presenti nelle confezioni incriminate. Le dosi pericolose, si rassicura, “sono quelle da elefante”, cioè massiccce.
Prodotti da banco e da prescrizione medica
La ranitidina – altre informazioni di fonte Aifa – è un inibitore della secrezione acida utilizzato da anni nel trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre condizioni associate a ipersecrezione acida. È commercializzata in Italia sia come medicinale soggetto a prescrizione medica, sia come medicinale di automedicazione, in forma di compresse, sciroppi o soluzioni iniettabili per uso endovenoso. Sempre sul sito dell’Agenzia sono elencati anche i farmaci simili ancora autorizzati in Italia: i nomi commerciali possono trarre in inganno, bisogna verificare i numeri di lotto.
I consigli ai pazienti in cura
“Se si sta assumendo un medicinale a base di ranitidina – consigliano gli esperti dell’Agenzia – non va sospesa l’assunzione, cosa che può essere dannosa per la salute. Ci si deve rivolgere al medio curante il prima possibile, per concordare con lui un trattamento alternativo, con un farmaco diverso”. Anche nel caso in cui si prenda un medicinale di automedicazione, sempre a base di ranitidina, il suggerimento è quello di consultare il proprio medico o il farmacista.
Buscopan: le precisazioni di Sanofi
Tra i farmaci per cui è scattato precauzionale di utilizzo, aspettando i risultati delle analisi e ulteriori notizie, il Buscopan è quello più conosciuto. Ma non bisogna farsi trarre in inganno. L’unico prodotto della gamma Buscopan cui prestare attenzione – precisa la Sanofi, la casa madre – è l’antiacido. Il colosso farmaceutico, data questa informazione, tiene anche a dire di avere “a cuore la salute di pazienti e consumatori” e di aver adottato tuti i provvedimenti del caso.