Cosa rischia chi non soccorre l’animale?
La discussa legge sull’omicidio stradale, varata nel 2016, ha portato anche ad una integrazione del Codice della strada pro animali. Chi fugge di fronte alle proprie responsabilità – anche riguardo a un animale – è punito con una sanzione pecuniaria e nei casi più gravi, come in tale circostanza, viene applicata una sanzione penale. Automobilisti, camionisti, centauri e pure ciclisti si devono fermare, attivandosi per allertare i soccorsi, nel caso in cui abbiamo provocato un incidente e coinvolto “uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti”. Per chi tira dritto, e viene individuato, la sanzione amministrativa da 413 a 1.656 euro. E si può sconfinare nel penale.
Cosa rischia chi si libera degli animali?
In estate, poi, l’abbandono incivile – e illegale – degli animali aumenta. Le campagne informative e preventive non bastano per azzerare del tutto questi comportamenti anche se, va detto, la tendenza è alla diminuzione. Racconta Stefano Apuzzo, portavoce dell’associazione milanese Gaia animali & ambiente: “In passato venivano abbandonati circa 150mila cani all’anno, con punte quotidiane di 630-650 nei mesi estivi. Oggi il numero è calato, complici i microchip e le multe salate». L’articolo 727 del codice penale prevede che chi abbandona animali domestici – o animali che abbiano acquisito abitudini della cattività – è punibile con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da mille a 10mila euro. La stessa pena si applica a “chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze”.
Cosa rischia chi tiene un animale su un balcone sotto il sole?
A Milano è stata emessa una sentenza pilota. Il tribunale ha condannato un giovane reo di aver tenuto il cane di un amico in condizioni indecenti, in appartamento, a versare al Comune 2.441 euro di risarcimento, oltre che a pagare 4mila euro di ammenda (la sanzione penale effettiva). Il Comune di Milano, per il giudice, “ha subito danni patrimoniali ed anche all’immagine pubblica, perché è titolare di pubbliche funzioni in materia di convivenza tra uomo e animale e di tutela della salute e della dignità degli animali d’affezione”. Nella situazione specifica si è trattato di Randal, un cane lupo cecoslovacco. Per giorni fu costretto a vivere senza cibo né acqua, tra escrementi e urina, chiuso in casa, “in uno stato di grave patimento”, sofferente. Poi, segnalato dai vicini e salvato dagli agenti della Polizia locale, è stato rimesso in salute e inserito in corsi di “riavvicinamento” all’uomo.
Anche i maltrattamenti sono reato
Anche i maltrattamenti, come detto, sono materia da codice penale. L’articolo 544 ter, introdotto quindici anni fa, dice: chiunque per crudeltà o senza necessità provoca una lesione ad un animale – lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche – rischia la reclusione da 3 a 18 mesi o una multa da 5mila a 30 mila euro (a lordo di eventuali attenuanti e riduzioni legate al rito). La stessa punizione è prevista per la somministrazione di droghe o di altre sostanze vietate e per trattamenti che causano danni alla salute. E se l’esemplare ferito o vessato non ce la fa, e muore, la pena aumenta della metà. Non solo. Si può essere condannati anche a rifondere i danni provocati ad enti, amministrazioni coinvolte o associazioni, quando si costituiscono come parti civili (e vengono ammesse).
Le regole per il trasporto degli animali e le multe
Multe sono previste anche per chi trasporta gl ianimali senza rispettare le regole fissate sempre dal Codice della strada. In macchina si possono trasportare in auto soltanto animali domestici. Si può viaggiare con più di un animale contemporaneamente, ma a patto che siano in una apposita gabbia o trasportino, oppure siano tenuti nel vano posteriore della macchina, dotata di una rete o un altro divisorio. Per il montaggio di “barriere” fisse, permanenti, serve l’autorizzazione della direzione generale della Motorizzazione Civile. Se non c’è la gabbia, o se manca il sistema di divisione, è consentito circolare al massimo con uno solo “accompagnatore” a quattro o due zampe, assicurandosi sempre che non sia di intralcio alla guida. Non è possibile viaggiare con animali liberi di circolare nell’abitacolo, senza sistemi di ritenzione. Le sanzioni? Multe da 87 a 345 euro e la detrazione di un punto dalla patente.