Le pagine di cronaca e i social raccontano ogni giorno di crimini contro gli animali. Qualcuno passa la vita a combatterli mentre altri, con diversi gradi di responsabilità, contribuiscono a perpetrarli. Tra i primi c’è Ermanno Giudici, responsabile per molti anni delle Guardie Zoofile di Enpa Milano, dove milita da sempre, e autore di un blog molto seguito (ilpattotradito.it). Sull’argomento ha appena scritto un libro (vedi box), dedicando un capitolo al traffico illegale dei cuccioli, un reato sempre più diffuso che crea gravi danni a cani e acquirenti. Qui ci aiuta a capire il fenomeno e spiega come contrastarlo.
Da dove vengono i cuccioli a basso prezzo
«Il commercio illegale di cuccioli riguarda, ogni anno in Europa, circa 8 milioni di animali. Vengono venduti a un prezzo medio di 700 euro, generando cifre da capogiro» esordisce. «Prospera perché tante persone vogliono cani di razza a basso prezzo». Si può contrastarlo con leggi adeguate, ma sono anche i nostri comportamenti a fare la differenza. «Decidere di avere un animale come compagno di vita è una scelta consapevole: i cani non vanno acquistati solo perché piacciono» dice. E veniamo all’Italia. L’esperto spiega che nell’80% dei casi i cuccioli venduti nel nostro Paese provengono dall’Est Europa. Chi li compra è convinto di portarsi a casa cani di razza, ma in realtà sono solo “somiglianti”. Nascono in condizioni precarie, vengono tolti troppo presto alle madri e hanno problemi di socializzazione. Quando hanno 60 giorni, i “raccoglitori” li stivano su auto e camion per passare le frontiere con documenti falsi e senza vaccinazioni. Una buona metà rischia di morire durante il viaggio. «Questi cani potrebbero essere anche veicoli di malattie da noi non più endemiche, come la rabbia o il cimurro» aggiunge Giudici.
Adottare è meglio che comprare
«Per non alimentare questo tipo di commercio, è sempre meglio adottare gli animali. Ma se proprio vuoi un cucciolo di razza non dovresti rivolgerti a un negozio e nemmeno cercarlo su Internet, dove il traffico illegale prospera» spiega. «Il punto di riferimento è un allevamento serio. Lo riconosci perché tiene al massimo tre razze di cani e ti mostra fattrici e riproduttori. Non farti allettare da un prezzo basso o potresti ritrovarti con un animale che ha continui problemi di salute e ti fa spendere una fortuna dal veterinario. Un cane frutto di una selezione non corretta può, infatti, riservare spiacevoli sorprese».
Bisognerebbe vietare la vendita via Internet
La legge c’è, ma non è facile applicarla. «I cuccioli che vengono dall’estero dovrebbero avere compiuto 3 mesi e 21 giorni, però è difficile stabilire l’età esatta dei cani quando sono così piccoli» spiega Giudici. «Servirebbe una norma che vieta di fare viaggiare un esemplare se non ha cambiato tutti i denti e il traffico illegale finirebbe presto, perché non sarebbe più così conveniente. Un altro modo di arginarlo è vietare la vendita di animali nei negozi e su Internet» aggiunge Giudici. «Nei canili italiani circa 200.000 cani aspettano di essere adottati. L’abbinamento tra cane e proprietario viene fatto in modo mirato, in modo da correre il meno possibile il rischio che non funzioni. Tanti cani vengono ancora abbandonati perché non sono compatibili con lo stile di vita del proprietario» conclude l’esperto.