«Cercasi anima gemella scopo eventuale matrimonio »: 6 parole che un tempo monopolizzavano gli annunci personali pubblicati sui quotidiani ma che anche oggi, nell’era del cybersesso e delle app per incontri fugaci, mantengono intatto il loro fascino. Trovare uno sconosciuto o una sconosciuta con cui unirsi nel sacro vincolo è un sogno che non passa di moda.
Lo dimostra il successo della nuova stagione di “90 giorni per innamorarsi” (la domenica in prima serata su Real Time), il docureality dove 8 americani di ogni età hanno 3 mesi di tempo per volare dall’altra parte del mondo a incontrare un partner conosciuto in chat e decidere se sposarlo. E lo dicono anche i numeri: nel 2018 gli italiani hanno speso circa 14,8 miliardi di euro in incontri virtuali (dati Animaselect.it), con un incremento del 56% rispetto all’anno precedente. Con quali risultati? Per capirlo ho deciso di avventurarmi nel mondo dei “mediatori dell’amore”.
Conosco single, divorziate e vedove
Con un nome falso e le dovute accortezze mi iscrivo a un’agenzia matrimoniale online che, fra le altre cose, permette di usufruire di una chat. Per una piccola quota mensile (19,90 euro) e dopo aver inserito i miei dati con tanto di descrizione fisica, stato civile, professione e passioni, comincio a navigare. L’algoritmo mi consiglia Elena, 46 anni e 2 figli. Nel suo profilo precisa di desiderare «una storia seria» e inserisce anche il numero telefonico. Le chiedo perché abbia deciso di iscriversi: «Sono single ma i figli e il lavoro mi assorbono. L’amore arriva quando meno te l’aspetti».
Mi ripete lo stesso concetto Lisistrata, vedova, che di anni ne ha 61 e cerca qualcuno con «una discreta posizione culturale e sociale». Claudia è più giovane: ha 34 anni e a lei confesso di essere un giornalista. Dopo qualche imbarazzo iniziale racconta: «Ho avuto storie lunghe e importanti finite male. Il lavoro ora mi assorbe completamente. L’unico modo per conoscere persone nuove è la sera, davanti al pc». Le domando se abbia mai fatto incontri al buio, una delle possibilità che offre la chat: «Diversi, ma sono stati tutti un fiasco».
Le straniere sono la maggioranza
Il mio viaggio prosegue. Pago un’altra quota a un’altra agenzia (quasi 40 euro) e stavolta fra i dati da inserire trovo anche “fascia di reddito”, “tipo di contratto” e “tipo di casa”. Tralascio la sezione “Scendiamo nel personale” – in cui potrei esprimere preferenze sulle misure di seno, vita e fianchi della mia futura moglie – e in un solo giorno ricevo 25 messaggi di “interessamento”, come li chiama il sito. Le ragazze sono tutte latinoamericane. Emma, peruviana, 2 bambini, ha 28 anni; Johanna, colombiana, ne ha 25. Entrambe dicono di essersi iscritte solo per allenare l’inglese e conoscere persone nuove, «poi chissà… ».
Cielo, un’altra peruviana, è molto più diretta: «Cerco uomini 25-38 che vivono in Italia». Mina, invece, ha 32 anni e, dopo qualche battuta iniziale, mi invita a parlare su un’altra chat perché su questa ci sono dei truffatori. Ringrazio e declino l’invito, ma la sensazione di assistere a qualcosa di strano, quasi artificioso, rimane. Chat dopo chat, scopro che la stragrande maggioranza delle pretendenti sono straniere e residenti all’estero e che sono ansiose di arrivare in Italia. Proprio come accade nel format di Real Time, dove spesso i concorrenti scoprono di avere a che fare con cacciatori (o cacciatrici) di cittadinanza, case e conti cointestati. Evidentemente però la formula funziona anche da noi.
Un incontro costa 800 euro
Incrocio una chat dedicata esclusivamente a caraibiche e tante, tantissime agenzie online specializzate nella vera passione dei maschi di casa nostra: le donne dell’Est europeo. Ne contatto una e scopro che il funzionamento è diverso, ma molto semplice: «Compili la tua scheda e se qualcuna esprime un giudizio positivo e il desiderio di conoscerti, allora ti invierò l’offerta con i costi per l’incontro, in Italia oppure in Ucraina». Il servizio non è a buon mercato: fra 700 e 800 euro, ai quali aggiungere eventuali voli e regali.
Ma, come assicura Domenico, un separato pugliese con figli che lo ha “testato”, gli incontri vanno sempre a buon fine. «In Italia c’è uno stupido tabù» dice. «Qual è il problema se si conosce una persona tramite agenzia?». Nessuno, in effetti. Ma perché deve essere per forza dell’Est? «Queste ragazze sono belle. E hanno valori sani che qui da noi si sono persi. Fanno anche i pomodori sott’olio. C’è solo un problema: sono stato 4 volte in Ucraina e ora non so più chi sposare. Ma giuro che entro Pasqua decido».
I numeri del fenomeno
137 euro La spesa media mensile di chi cerca online l’anima gemella, fra iscrizione ai siti e soldi investiti per fare colpo. 4 miliardi La spesa annua italiana dei “primi appuntamenti” fra cene, vini e cinema. 8,9 milioni Gli italiani che hanno utilizzato almeno una volta un sito o una app di coppia, comprese quelle di incontri (fonte: Animaselect.it).
Occhio alle truffe
«Ci siamo occupati di persone che chiedevano soldi senza aver offerto il servizio pattuito verbalmente col cliente» avverte l’avvocato Tiziana Sorriento dell’associazione di consumatori Codacons. «A volte capita che agli appuntamenti arrivino figuranti assoldati dalle stesse agenzie». Il consiglio è «leggere sempre attentamente il contratto, pattuire in maniera chiara il servizio che si vuole ottenere e avere una copia di ciò che si è firmato».