Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara Gamberale alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a [email protected]
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Cara Chiara,
mi chiamo Sara, ho 53 anni. Dopo 21 anni di matrimonio mi separo. Lui mi dice che ama un’altra donna. Faccio fatica, ma alla fine mi rassegno. Mi dico che sono forte e mi rifarò una vita. Non da sola. Mi metto alla ricerca del mio principe, stavolta sarò amata per sempre. La mia è una selezione. Fisso i requisiti e dopo pochi mesi lo trovo. Passione travolgente, sono la sua principessa. Mi innamoro. Ma il rapporto dopo qualche mese si incrina. Lui si spegne e spegne me. Mi sento un soprammobile da cui ogni tanto si toglie la polvere. Eppure non riesco a lasciarlo. Ci ho provato più volte, lui mi trattiene, mettendo in scena tutto quello che mi manca. È un attimo di illusione che scalda il cuore. Non cercavo questo. Volevo la favola. Ma esiste? Il lieto fine per sempre esiste?
Sara
Mia cara Sara,
ti propongo un breve elenco di alcune parole, fra quelle che hai usato nella tua lettera, che secondo me meritano una riflessione: ricerca, selezione, requisiti. Non trovi che, una dietro l’altra, facciano pensare più a un colloquio di lavoro che al sogno di una relazione? Ti sei voluta innamorare di questo uomo nuovo, temo, non tanto per i suoi requisiti, ma perché cercavi qualcuno che occupasse il vuoto che la fine del matrimonio ti aveva scavato dentro. Ma l’amore non può essere frutto di una selezione. Dunque, lascia chi ti fa sentire un soprammobile, ma non confondere la paura di restare da sola con l’amore. Prenditi tempo: non per cercare qualcuno a tutti i costi, ma per trovare te stessa, per conoscerti anche al di là della dimensione di coppia in cui hai vissuto per quasi metà della tua vita. Vedrai che il lieto fine, a quel punto, arriverà a sorprenderti.
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Disegno di Elisa Macellari